Grandi imbarazzi in Consiglio Comunale quando si alza la mano per adottare una mega variante da 230.00mq, poi grande facce di bronzo quando si scende in piazza (solo pochi giorni dopo) contro il “mostro” Pedemontana. In arrivo anche 390.000mq di campo fotovoltaico a ridosso del Parco Pa.Ne. Ma tutti in silenzio. Forse è il caso di porre fine a questo teatrino.
Quello che è accaduto nelle ultime settimane in Brianza ha davvero dell’incredibile. Proprio nei giorni in cui la sinistra e il PD organizzavano la sfilata dei Sindaci “No Pedemontana” del 4 ottobre, andata poi in scena con il solito rosario classico di queste occasioni: difesa del suolo, stop al cemento, siamo la provincia più urbanizzata, salviamo i prati, a Vimercate il Consiglio comunale approvava – ovviamente con voto favorevole della sinistra – un intervento da oltre 20 ettari che ne consumerà quasi 12 di prati in un colpo solo. Se pensiamo che il tanto contestato progetto di Pedemontana, opera europea strategica e attesa da 50 anni, considerato come la devastazione totale, ne occuperà mal contati 40, fatichiamo davvero a trovare una coerenza logica in tutto questo.
Si dirà, come si è detto, che questa decisione di approvare la costruzione di un enorme Data Center, uno dei più grandi d’Italia, porterà tanti soldi al Comune di Vimercate (circa 10 milioni di euro) e quindi sarebbe quasi stupido dire di no. Ok, d’accordo, non avevamo però inteso che la logica di chi ha sfilato in piazza contro Pedemontana fosse “se mi paghi puoi consumare suolo”. Ci è parso che da anni si combatta per salvare ogni metro quadro di terreno, a prescindere dall’importanza e strategici del progetto, innegabile su Pedemontana, oppure sulle compensazioni ottenuto, che anche con Pedemontana sono enormi (infatti i pedaggi sono alti anche per quello).
Non contesto tanto il progetto, piuttosto l’incoerenza
Iniziamo con chiarire subito una cosa: il mio intervento non è tanto contro questo progetto. Sviluppo, investimenti, innovazione sono concetti che hanno per me piena dignità e sono davvero convinto come possano portare valore a un territorio. Il Sindaco, che personalmente gode anche della mia simpatia e stima, è un ragazzo intelligente che ha evidentemente valutato come il bilancio finale sia positivo per il territorio.
Ecco, sono un po’ meno d’accordo con chi, intervenuto in Consiglio Comunale, ha giustificato l’intervento come baluardo difensivo di una strategia volta alla “sovranità digitale”, per evitare che i nostri dati finiscano in mano al primo dittatore, tra i tanti che ci sono al mondo (peraltro la maggior parte di stampo comunista). Credo che non debba obbligatoriamente essere difesa in Brianza la sovranità digitale italiana, lo si può fare anche altrove, magari non nella “provincia più urbanizzata d’Italia”, per citare uno slogan gridato nelle piazze.
Un nemico pubblico creato per convenienza
Il punto alla fine non è quindi “data center sì o no”, giusto che lo decidano i cittadini di Vimercate: il punto è la coerenza. Da anni si è trasformato il progetto di Pedemontana in un nemico pubblico, una specie di totem contro cui scagliarsi per tenere unito un fronte ideologico, quello del “No”, che altrimenti si sfalderebbe. Io capisco che Pedemontana sia diventata il nemico perfetto da “costruire”, giusto per fare una citazione colta, per magari rifarsi una verginità. Credo però che questo atteggiamento sia irresponsabile, oltreché incoerente, e soprattutto foriero di tanti possibili danni per i cittadini.
Fa sorridere che da anni a Vimercate si discuta sull’impatto di Pedemontana, si contestino rilevati del progetto alti per necessità qualche metro (nonostante il tracciato sia in gran parte trincea o galleria), poi si vada in Consiglio Comunale e si approvi tranquillamente una delibera da 80.000mq di capannoni alti 22 metri di altezza! E insomma, dove non arriva la coerenza dovrebbe arrivarci almeno il pudore.
Andiamo oltre la demagogia, usiamo il pragmatismo anche con Pedemontana
Lo ribadisco, io condivido la posizione del Sindaco, che sceglie oggi il pragmatismo al posto dell’ideologia. Lo capisco bene, perché quando non si tratta più di fare demagogia ma bisogna decidere e governare, quando il consumo di suolo non è di altri “brutti e cattivi”, ma della propria maggioranza, improvvisamente il “totem” sparisce. Però se finisce così, ovvero che mentre si urla in piazza contro un’autostrada pubblica si vota a favore di un insediamento industriale ambientalmente molto impattante, per consumo di suolo e sopratutto per bilancio energetico, il minimo che ci si può aspettare è un’accusa di incoerenza. Ed è proprio qui che nasce il mio sdegno: non nella contrarietà al progetto in sé, ma nella straordinaria irresponsabilità politica di chi predica in un modo e vota nell’altro. Non sarebbe meglio che da domani, su ogni progetto, si tenga questo atteggiamento costruttivo, pragmatico e di responsabilità? Che non significa non difendere il proprio territorio o non rivendicare modifiche utili al progetto, piuttosto smetterla di alimentare posizioni ideologiche assurde, come quella di sfilare in piazza per fermare un’opera che per 1/3 è già realizzata e funzionante e per un altro terzo ha i cantieri aperti.
E non è finita qui, altri 390.000mq saranno occupati dal fotovoltaico
E i 23 ettari del comparto dove sorgerà il data center rischia di impallidire davanti ai 390.000mq di un altro progetto che sta venendo avanti.
Dove? Proprio a ridosso di quel Parco Pa.Ne. che rappresenta il confine invalicabile per progettare la nuova tratta D. Infatti sul territorio di Burago di Molgora potrebbe a breve insediarsi un campo fotovoltaico enorme, qui i progetti, che occuperebbe addirittura 39 ettari proprio di quel territorio che si vorrebbe difendere dalla costruzione della nuova tratta D breve.
Avete visto qualcuno sfilare contro questa roba qui? Ovviamente no. Io lo dico da anni, lo scontro che si consuma sul tema di Pedemontana è solo ideologico, in cui la sinistra vuole acchiappare qualche voto, sobillando e ingannando i cittadini. Perché se il problema fosse davvero salvare le are verdi del Vimercatese, oggi saremmo tutti qui a discutere di questo enorme impianto da 390.000mq. Invece nessuno sa niente e nessuno ne parla.



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