Mi si conceda una battuta; “l’Italia giusta”, ma anche la Cina non è male. Potrebbe declinarsi così, strizzando l’occhio alla tigre asiatica, lo slogan del PD in Brianza.
Quando presi la parola in Consiglio Provinciale lo scorso ottobre, mentre di discuteva la mozione del gruppo Lega Nord in merito al nuovo centro di distribuzione all’ingrosso cinese, ad Agrate Brianza, scoppiò un mezzo trambusto, con le opposizioni che tentarono di togliermi la parola, proprio perché puntavo il dito verso le loro evidenti contraddizioni.
Il PD brianzolo, sempre pronto a riempirsi la bocca di belle parole, così veloce ad indossare i panni del paladino che difende il territorio, che combatte il proliferare di centri commerciali, bla bla… Tante chiacchere, come ho già dimostrato parlando della vicenda Esselunga Monza e ancora prima del centro commerciale all’ingrosso di Agrate Brianza.
Durante la discussione in Consiglio, la difesa del gruppo del PD, spalleggiato nell’occasione anche dall’unico esponente del FLI, insisteva principalmente su due aspetti.
Primo: l’opposizione si affannava ad assicurare che non vi era nessuna possibilità che questo centro commerciale si potesse in qualche maniera configurare al dettaglio, ma solo e soltanto all’ingrosso.
Secondo: l’apertura di un nuovo centro avrebbe rappresentato un’opportunità, in termini di investimento ed occupazione, per l’economia e i cittadini brianzoli. Tesi, questa, molto cara al Consigliere Monguzzi (FLI).
Navigando in rete, alla ricerca di rassicurazioni, trovo al contrario ulteriori elementi che, magari indirettamente, alimentano i nostri dubbi e perplessità sull’operazione.
Collegandoci al sito internet del futuro centro commerciale all’ingrosso www.milanocentroingrossocina.it, ci colpisce l’impostazione del sito, realizzato nella sola lingua Cinese.
Voi credete nelle possibili ricadute occupazionali per i nostri ragazzi, che avranno anche mille risorse e capacità, ma dubito possano mostrare padronanza con la lingua mandarino cinese?Dettagli,penserà qualcuno, andiamo oltre.
Con una semplice ricerca, scopriamo che l’intestatario del dominio è la società Aumai, il più grande mercatone cinese d’Italia (come dichiarano loro stessi), con ben 27 punti vendita presenti in tutto il paese, Brianza compresa, a Bovisio Masciago.
Curiosando un po’ nel loro sito, dove vengono presentati i punti vendita, si ha l’impressione che l’attività di Aumai sia la vendita al dettaglio e non all’ingrosso; cosa significa questo? Di per se nulla, ma il fatto che dietro ad un centro commerciale all’ingrosso, che a livello progettuale presenta alcune caratteristiche tipiche dei centri commerciali al dettaglio, ci sia un operatore commerciale specializzato nella vendita al dettaglio, non aiuta a chiarire i nostri dubbi.
A differenza di ciò che pensa il Sindaco di Agrate, qui nessuno ce l’ha con i cinesi, semmai non ci piace chi predica bene e razzola male, cercando di prenderci in giro, e non ci riferiamo, in questo caso a chi viene dalla terra del sol levante.
Personalmente credo nella libera impresa, a patto però, che tutti siano chiamati a rispettare le stesse regole, e che il peso di tasse, leggi e burocrazia sia per tutti uguale.