Quanto sembra lontano quel 21 settembre del 2007, quando il Dott. Bernardo Caprotti, patron Esselunga, affiancato da grossi nomi del calibro di Ferruccio De Bortoli (allora direttore del Sole 24 ore) e del Professore Geminello Alvi, presentava la sua fatica letteraria “Falce e carrello”, un vero e proprio atto di accusa nei confronti delle Coop rosse e del loro ostracismo dimostrato negli anni nei confronti del libero mercato.
Il testo divenne subito un caso politico, oltreché letterario, soprattutto divenne una sorta di “vangelo” per tanti che ancora si ostinano a credere nell’iniziativa privata.
Chi l’avrebbe mai detto che oggi, dicembre 2012, proprio il Dott. Bernardo Caprotti, classe 1925, si ritrova a vestire i panni del salvatore del Sindaco più rosso della storia di Monza, quel Roberto Scanagatti arrivato ad essere primo cittadino dopo un’esperienza amministrativa nella stalingrado italiana, Sesto San Giovanni.
Quello che dai banchi dell’opposizione dichiarava:
«Uno stop arrivato anche dal grande supporto dei cittadini che hanno detto un netto no a questa variante. E saranno gli stessi cittadini a queste prossime elezioni a scegliere fra un’amministrazione come la precedente che ha pensato solo al costruire senza regole o a noi per dare una svolta alla città.
Il nostro obiettivo non sarà sacrificare nuovo territorio, ma costruire su aree dismesse, recuperare il patrimonio immobiliare esistente e approvare varianti con la più ampia partecipazione dei cittadini. Invece di cancellare aree verdi e agricole, costruiremo su aree dismesse, come l’ex-macello»
Invece è proprio così, dato che Esselunga è pronta a versare 8,5 mil€ , giusto quello che serve per “salvare” il Comune dalla tenaglia del patto di stabilità, che esige 7 mil€.
Insomma, visto il periodo, sarebbe da dire un bel regalo di Natale, e con le feste in arrivo siamo tutti più buoni, c’è tanta voglia di credere a Babbo Natale, e con in mezzo i grandi magazzini, ci sembra di vivere la sceneggiatura di “Miracolo sulla 34° strada” la famosissima commedia natalizia di Les Mayfield.
Naturalmente, niente di tutto questo, le cose sono andate diversamente.
Esselunga è un grande gruppo imprenditoriale, e il patron Caprotti vuole aprire un nuovo grande supermercato a Monza, richiesta legittima di un imprenditore che vuole fare affari, e per farlo è deciso a sborsare i famosi 8,5mil€.
Ed è qui che la favola natalizia comincia a perdere colpi; innanzitutto non si tratta solo di aprire dei nuovi grandi magazzini, alla faccia della salvaguardia del commercio, i negozi di vicinato, il verde, il territorio bla, bla, bla… Ma si andrà a chiudere anche il vecchio supermarket, unico della zona, che serviva tanti clienti in quella parte di città, tra cui molti anziani che non riusciranno a raggiungere il nuovo punto vendita in periferia. Che pasticcio.
Siamo alle solite dunque, predicare bene e razzolare male, ultimamente il PD brianzolo sta diventando campione nella specialità.
La cosa buffa è che non sembra provare vergogna; ho parlato già altre volte qui del docu-film, realizzato dal gruppo PD in Provincia, “40 passi”, in cui si denunciava l’emergenza consumo di suolo in Brianza, tocca ricordarlo ancora.
Il Pd e i suoi esponenti vanno ovunque a presentare questo documentario, per esempio a Lissone il 15 marzo 2012, e chissà se Civati e Ponti avranno raccontato anche del Sindaco di Usmate Velate che ha autorizzato la costruzione di una mega fabbrica dentro la RER (Rete Ecologica Regionale).
A Triuggio il 22 giugno i Consiglieri Provinciali Elio Ghioni e Vittorio Pozzati, magari avranno trovato il tempo di presentare le innumerevoli ricadute positive per il territorio (anzi, la nostra pelle come ricorda il documentario) nella decisione di far costruire un centro commerciale cinese all’ingrosso nel comune di Agrate?
E ancora, come se nulla fosse, qualche settimana fa (spudorati!), il 12 novembre a Camparada il Consigliere Nadio Limonta affiancato nientemeno, che da un esponente di Legambiente, Paolo Lozza, avranno sicuramente ricordato che proprio in quelle ore, il loro Sindaco del capoluogo Monza, si apprestava a decidere che in fondo anche il territorio, la nostra pelle, ha un prezzo, e se ha un prezzo si può “vendere” anche all’acerrimo nemico, quel Caprotti di Esselunga che in questa storia, alla fine, è l’unico che legittimamente avrà di che sorridere e festeggiare.
Si direbbe che alla fine è difficile passare dalle parole ai fatti, ecco, appunto. Leggete queste poche parole, scritte nero su bianco in una vecchia newsletter del gruppo PD Brianza del 2010:
“Sia il presidente Allevi che l’assessore Brambilla stanno spendendo parole importanti contro la cementificazione del poco territorio rimasto, come lo stop ai mega centri commerciali: il PD chiede che dalle parole si passi ai fatti e incalzerà la giunta in proposito.”
Ecco, il PD è passato subito dalle parole ai fatti. Appena ha conquistato il potere e appena ha avuto l’occasione buona, si è messo ad aprire supermercati e centri commerciali, roba degna del grande romanzo “La fattoria degli animali” di George Orwell.
Ed ora parliamo un pò di noi. La Lega Nord in provincia non ha girato docu-film, non ha pellegrinato di comune in comune a sbrodolare parole vuote sul “territorio come pelle”, sul “verde e quanto bisogna salvarlo”, sui centri commerciali da fermare e bla..bla…bla…, abbiamo cercato, al contrario, di fare i fatti e contrastare davvero la cementificazione, dotando la Provincia MB di uno strumento severo, come il nuovo PTCP.
Ad Usmate siamo stati trascinati in Tribunale, avendo cercato di opporci alla volontà del Comune di aprire una ferita insanabile nella Rete Ecologica Regionale (autorizzando la costruzione di una fabbrica) e abbiamo vinto. In tante altre occasioni in questi anni ci siamo scontrati con tanti interessi, talvolta anche comprensibili, ma eravamo consapevoli che il territorio, la nostra terra, non si difende con le parole, con un documentario, con le chiacchere, ma con i fatti e le convinzioni.
Faremo valere il nostro strumento, le nostre prerogative anche in questi casi, come ad Agrate per questo nuovo centro commerciale cinese o la nuova Esselunga di Monza, nel limite del nostro ruolo, ma rivendicandolo tutto.
Perché il nostro futuro non può essere svenduto, a nessun prezzo, nemmeno per 8,5mil€.