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ELIMINARE IL BALLOTTAGGIO: SI O NO? C’È UNA TERZA VIA, ECCOLA….

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Chiamare gli elettori alle urne per due volte in pochi giorni è ormai anacronistico. Per evitarlo non è necessario abolire il ballottaggio, si potrebbe semplicemente scegliere un sistema con ballottaggio istantaneo, come accade per eleggere il Sindaco di Londra.

BALLOTTAGGI  – Ha fatto molto discutere la proposta di emendamento della Lega, presentata in Senato, per abbassare la soglia, dal 50% al 40%, che obbliga al secondo turno di ballottaggio per scegliere il Sindaco nei comuni sopra i 15.000 abitanti.

La questione non è di poco conto, per diversi motivi. La prima grande questione è legata alla scarsa affluenza, talvolta ridicola, che si registra nel secondo turno di ballottaggio. In un’epoca di pesante disaffezione e scarsa affluenza, gli elettori che si recano alle urne al primo turno raggiungono a malapena il 50%. Dopo quindiCI giorni, per il ballottaggio, torna ad esprimersi un numero ancora più ridotto di votanti. 

ESISTE UN PROBLEMA DI DEMOCRAZIA E INUTILI COSTI

Questo genera un evidente problema di rappresentanza democratica. Pensiamo alle recenti elezioni del capoluogo della mia provincia, Monza: al primo turno si registra un affluenza del 46,56%. Al secondo turno la percentuale si riduce a un misero 36,82%. Viene eletto Sindaco Paolo Pilotto, scelto dal 51,21%, dei votanti, ovvero 18.307 elettori su 98.073 aventi diritto. Quanto è democraticamente legittimante una scelta che si traduce in meno di un quarto degli elettori?  E’ un problema.

C’è poi un problema di costo, talvolta sottovaluto, anche quello non di poco conto. Un doppio turno di elezioni significa raddoppiare tutti gli sforzi della macchina elettorale per una ulteriore tornata: dipendenti, strutture, stampe e tutto il corollario. Mettiamoci anche la doppia chiusura delle scuole, nel caso le elezioni si svolgano in un periodo scolastico.

CHI NON VOTA HA SEMPRE TORTO, PERÒ…

Certo, si potrà sostenere con solide ragioni, che tutti coloro che disertano le urne, lo facciano per scelta o per menefreghismo, hanno comunque sempre torto. Astenersi dalla partecipazione elettorale è senza dubbio un atteggiamento deprecabile; del resto non si può ignorare la continua e allarmante riduzione della partecipazione degli elettori nella scelta di chi governa, persino del proprio Sindaco.

Questa ossessiva chiamata alle urne, in un Paese dove si vota sempre, diventa evidentemente anacronistica nel caso del ballottaggio, dove si chiama al voto due volte nel giro di quindici giorni. Impensabile, soprattutto nella società di oggi, dove i tempi delle nostre vite sono sempre serrati, dove tutto è “smart”, “fast” e “for dummies”. 

Giusto quindi abolire il ballottaggio? La proposta della Lega ha fatto levare gli scudi di mezzo Parlamento, ed è stata poi ritirata. L’accusa sarebbe quella di attentare alla democrazia, di voler eleggere Sindaci di “minoranza”, di stravolgere la rappresentanza democratica. 

LA SOLUZIONE ESISTE: IL BALLOTTAGGIO IMMEDIATO 

Quindi, come fare? Una soluzione ci sarebbe, basterebbe mettere ogni tanto la testa un po’ fuori i quattro confini della bella Italia. Basterebbe introdurre un nuovo sistema elettorale, ovvero prevedendo il “ballottaggio immediato”. In inglese lo chiamano  “instant-runoff voting”.Niente di complicato, un sistema elettorale utilizzato in diverse parti del mondo, lo stesso adottato per scegliere il Sindaco di Londra, il “,mayor” più famoso del mondo. 

COME FUNZIONA

Il funzionamento è abbastanza semplice: la scheda, come le nostre, prevede l’elenco di tutti i candidati alla carica di Sindaco, con accanto però due colonne dove apporre la “X” per il voto. La prima colonna è quella della “prima scelta”, acanto si trova la “seconda scelta”. Ogni elettore deve votare un candidato come prima scelta e uno come seconda scelta. 

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Ecco la scheda elettorale con “doppia scelta” per le elezioni del Sindaco di Londra

Chiuse le urne, si passa alla conta. Se un candidato supera il 50% con i voti di “prima scelta”, viene eletto immediatamente Sindaco, come accade oggi da noi al primo turno. Se nessuno dovesse superare il 50% di consensi, si procedere con il ballottaggio immediato tra i due candidati che hanno raccolto più voti. In che modo? Semplicemente si conteggiano tutti i voti di seconda scelta espressi dagli elettori che hanno votato come prima scelti i candidati esclusi dal ballottaggio. Chi ottiene più voti sommando quelli di prima e seconda scelta, vince il ballottaggio ed è il Sindaco.

E IL CONSIGLIO COMUNALE?

Per il Consiglio Comunale si potrebbe semplicemente procedere nella stessa identica maniera di oggi: un voto alla lista e un premio di maggioranza a quelle collegate al Sindaco eletto, così da rendere più stabili le maggioranze. Oppure ci si potrebbe sbizzarrire sperimentando altri sistemi, persino piccoli collegi uninominali. Un problema marginale, visto che già oggi il Consiglio Comunale non viene interessato dal secondo turno di Ballottaggio, se non in caso di apparentamento e nel calcolo del premio di maggioranza. 

VANTAGGI E SVANTAGGI

I vantaggi di questo sistema sono diversi. Il primo, facilmente intuibile, eliminare un secondo turno di votazione. Il ballottaggio immediato avrebbe pure il vantaggio di costringere gli elettori a conoscere programmi e proposte di tutti i candidati, senza limitarsi a seguire semplicemente la campagna elettorale del “proprio” candidato, essendo chiamati comunque a esprimere due scelte, non solo una. Si aumenterebbe quindi la partecipazione degli elettori. Lo svantaggio, se questo può essere considerato tale, è che un tale sistema tende naturalmente a premiare candidati che evitino una eccessiva polarizzazione, nei modi oppure su alcuni temi trainanti. Tutto sommato, a conti fatti, sarebbe il male minore. 

Ecco allora che le alternative ci sarebbero, il problema è che in Italia spesso ci si impegna più nelle polemiche, piuttosto che nel trovare soluzioni moderne, efficaci e semplici ai problemi. 

2 risposte a “ELIMINARE IL BALLOTTAGGIO: SI O NO? C’È UNA TERZA VIA, ECCOLA….”

  1. 👍👏👏👏

  2. Avatar Attilio Gavazzi

    Giusto, e darebbe più autorevolezza al sindaco, che non verrebbe più eletto dalla minoranza degli aventi diritto al voto, ma dalla maggioranza dei votanti.