Dopo mesi a interrogarci sul perché solo Lentate sul Seveso comparisse tra i beneficiari dei ristorni, abbiamo scoperto il mistero: è il Cantone dei Grigioni ad aver inserito la Brianza e Lentate sul Seveso. Alla ricerca di mister X.
Frontalieri: armiamoci di pazienza e andiamo con ordine, cercando di sciogliere una matassa alquanto intricata. Dal principio: nel lontano 3 ottobre 1974 l’Italia e la Svizzera firmano un “accordo relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine”. Siamo ai tempi del Ministro Rumor agli esteri e Visentini alle finanze, piena prima repubblicana democristiana. Il testo è di soli sei articoli, molto importante per per il futuro di cittadini e comuni a ridosso del confine elvetico. Per i primi si apre l’orizzonte di importanti agevolazioni fiscali, per i secondi l’arrivo di generosi ristorni dai cantoni interessati. Le regioni e province coinvolte sono diverse, tra cui quelle di Varese, Como e Sondrio.
LA FASCIA DEI 20KM PER ESSERE FRONTALIERI
Ma quali sono i comuni e cittadini coinvolti? Come determinare con esattezza quali sarebbero da considerare comuni frontalieri? A chiarirlo sono i criteri di ripartizione, stabiliti di volta in volta con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Come quello emesso il 4 agosto 2016, divenuto oggetto di una importantissima risoluzione della Agenzia delle Entrate che, quarantatré anni dopo l’accordo del 1974, era ancora chiamata a dirimere questo dubbio dei comuni frontalieri (pazzesco, a pensarci). Si tratta della risoluzione N.38/E del 28 marzo 2017, che chiarisce ogni dubbio scrivendo:
Dalle disposizioni sopra richiamate risulta che la qualificazione di “frontaliero” svizzero, delineata a livello convenzionale, è da riconoscersi ai lavoratori che siano residenti in un Comune il cui territorio sia compreso, in tutto in parte, nella fascia di 20 Km dal confine con uno dei Cantoni del Ticino, dei Grigioni e del Vallese, ove si recano per svolgere l’attività di lavoro dipendente.
E ancora, qualche riga più avanti, le tanto attese parole di chiarimento che hanno permesso a moltissimi cittadini frontalieri di sapere con certezza a quale regime fiscale dover aderire:
Ne consegue che solo qualora il Comune italiano di residenza del lavoratore frontaliero disti più di 20 km dal confine dei tre Cantoni svizzeri, in luogo dell’articolo 1 dell’Accordo del 3 ottobre 1974 troverà applicazione l’articolo 15 della Convenzione contro le doppie imposizioni stipulata dal nostro Paese con la Confederazione Svizzera.
ARRIVA IL NUOVO ACCORDO FRONTALIERI DEL 2020
Ora arriva una seconda importante tappa di questa intricata vicenda: i nuovi accordi tra Italia e Svizzera, firmati il 23 dicembre 2020. Cosa cambia? Molto dal punto di vista fiscale, perché i redditi da lavoro verranno ora tassati nello Stato in cui si lavora (Svizzera nel caso dei nostri frontalieri), senza eccedere l’80% del totale delle imposte dovute, e poi dovranno essere versate anche nel luogo di residenza (Italia), eliminando però la doppia imposizione (ovvero detraendo quanto già pagato). Un accordo sicuramente meno conveniente dal punto di vista fiscale per i frontalieri.
REGIME TRANSITORIO FRONTALIERI
L’articolo 9 del nuovo accordo prevede però un regime transitorio. Tutti i lavoratori che hanno iniziato l’attività prima dell’entrata in vigore dell’accordo (la data limite è il 17 luglio 2023), o che hanno svolta una attività lavorativa dal 31 dicembre 2018, potranno continuare a godere del precedente regime fiscale, quello più vantaggioso che non prevede la tassazione in Italia. Così come verranno previsti i ristorni per i comuni frontalieri fino al 31 dicembre 2033.
IL PASTICCIO DELL’ELENCO DEI COMUNI AGGIORNATO
Ed è qui che nasce il “pasticcio” dei nuovi comuni. Da qualche tempo alcuni sindaci, soprattutto noi della Provincia di Monza e della Brianza, denunciavamo l’assenza negli elenchi con cui i vari cantoni predisponevano i ristorni, nonostante il loro territorio fosse senza dubbio ricompreso nella fascia dei 20km. Vale per esempio per il comune dove sono Sindaco, Lazzate, rientrante nella fascia dei frontalieri, con i nostri cittadini che godono del regime fiscale di favore, che però non viene ricompreso nel riparto dei ristorni.
LA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA COMPARE NEI RISTORNI PER I COMUNI FRONTALIERI
O almeno così accadeva fino al 24 ottobre 2022, quando la delibera di Giunta Regionale N. 7189 comprendeva per la prima volta anche la Provincia di Monza e Brianza tra quelle beneficiarie dei ristorni. Per una quota di 1.226,87€, che equivalgono ad un solo contribuente frontaliere residente. Una notizia che ha iniziato a far nascere più di un interrogativo: perché è comparsa anche la Provincia di Monza? Com’è possibile che sia solo uno il frontaliere residente? Scopriamo poi che questo cittadino, comparso negli elenchi svizzeri trasmessi alle autorità italiane per calcolare i ristorni, sarebbe residente nel comune di Lentate Sul Seveso. Il mistero si infittisce l’anno successivo, quando con la delibera di Giunta Regionale N. 1218 la quota della Provincia di Monza e Brianza sale a 5.497,52€, ovvero pari a quattro cittadini contribuenti, sempre e solo residenti a Lentate sul Seveso. Perché compaiono solo i frontalieri di Lentate? Noi siamo certi ne esistano altri, e numerosi, residenti nei comuni della Brianza ricompresi nella fascia di 20 km, ma non riconosciuti negli elenchi. Abbiamo scoperto il mistero, più avanti lo sveleremo.
ITALIA E SVIZZERA AGGIORNANO L’ELENCO DEI COMUNI, MA CON LA BEFFA
Nel frattempo, sulla spinta di noi comuni brianzoli che chiedevamo una verifica degli elenchi dei comuni frontalieri, Italia e Svizzera firmano una Procedura di amichevole composizione, dove viene stilato un preciso elenco dei comuni rientranti nella fascia dei 20 km. In questo elenco, per la prima volta in un documento ufficiale, compaiono anche i comuni della Provincia di Monza e della Brianza: Barlassina, Briosco, Cogliate, Giussano, Lazzate, Lentate sul Seveso, Meda, Misinto e Veduggio con Colzano. Vittoria? Non proprio. Perché l’accordo si conclude con una frase sibillina ma determinante: II presente accordo amichevole si applica a partire daI 1′ gennaio 2024.
IL CANTON TICINO PRODUCE DUE ELENCHI: VECCHI E NUOVI COMUNI DI FRONTIERA
La gioia per questo riconoscimento dura poco, ovvero fino al momento in cui il Canton Ticino pubblica le nuove istruzioni fiscali per i frontalieri, producendo un elenco dei vecchi comuni chiamato “Elenco 1A”, e un elenco di nuovi comuni frontalieri chiamato “Elenco 1”. Nel primo non compaiono i comuni della Brianza, così come altri comuni della Provincia di Sondrio che non erano stati riconosciuti, mentre nel secondo elenco vengono ricompresi tutti quelli inseriti negli elenchi allegati al testo della composizione amichevole. E nelle istruzioni si specifica che solo i residenti nell’elenco 1A avranno diritto di godere del vecchio regime fiscale, mentre i residenti dell’elenco 1, ovvero i nuovi comuni riconosciuti, dovranno sottostare ai regime fiscale del nuovo accordo, senza godere del regime transitorio previsto per i vecchi frontalieri. Una vera ingiustizia, peraltro non conforme a quanto previsto dagli accordi e dallo stesso Stato Italiano attraverso la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate del 2017. E’ per questo che chiediamo oggi un chiarimento rapido e risolutorio della questione. Stiamo parlando di centinaia di famiglie, non solo della Brianza ma anche della Provincia di Sondrio, che si ritroverebbero le regole fiscali cambiate di punto in bianco e senza nessuna ragione. Pensiamo a famiglie che hanno deciso di acquistare casa o fare importanti investimenti, oggi si ritroverebbero in difficoltà. Sarebbero costrette ad agire in contenziosi complicati e lunghi, costosi e incerti, senza nessuna ragione, visto che i testi degli accordi parlano chiaro.
SVELATO IL MISTERO DEL COMUNE DI LENTATE
Dovevamo però una risposta rispetto al mistero legato al comune di Lentate sul Seveso, l’unico a comparire, tra quelli brianzoli, nell’elenco dei ristorni. Ebbene, grazie all’aiuto di un amico frontaliere valtellinese (che ringraziamo per l’attenzione) siamo forse giunti a capo di questo dilemma che non riuscivamo a risolvere. Abbiamo scoperto che il Cantone dei Grigioni, uno dei tre cantoni frontalieri insieme a Ticino e Vallese, ha pubblicato un suo elenco di comuni “vecchi frontalieri” in cui, udite udite, compare la Provincia di Monza e della Brianza con il solo Comune di Lentate sul Seveso. Eccolo qui, potete leggerlo.
Le ragioni ufficiali di questo inserimento non possiamo conoscerle con precisione, possiamo però avanzare qualche ipotesi. Probabilmente il Cantone dei Grigioni aggiornava l’elenco di volta in volta che si iscriveva qualche lavoratore dei comuni all’interno della fascia dei 20 kilometri, e quindi presumiamo che un cittadino di Lentate, e non di altri comuni della Brianza, abbia iniziato la sua attività lavorativa in una azienda con sede nel Cantone dei Grigioni. Da qui l’inserimento nell’elenco e la conseguente trasmissione all’Italia dei dati con inserita anche la Provincia di Monza e della Brianza. Un lavoro preciso, evidentemente diverso da quello del Canton Ticino, dove lavorano la maggior parte dei frontalieri brianzoli, considerati da sempre dei “fantasmi”.
Speriamo che questo cittadino di Lentate che lavora nei Grigioni esista, magari trovi il coraggio di farsi avanti, così da fare piena luce a questa vicenda. Lanciamo un appello: batti un colpo se ci sei, anche in forma anonima.
Una risposta a “FRONTALIERI: NUOVI E VECCHI COMUNI, SVELATO IL MISTERO “BRIANZA”?”
Ciao Andrea, trovo assurda la fascia dei 20km., che senso ha? Se uno risiede a Monza o a milano e lavora a Lugano perché deve avere un trattamento diverso da uno che risiede a Como? Non c’è logica!!