Il Consigliere brianzolo Fumagalli vuole utilizzare i soldi della Brianza per sistemare le strade di Milano. Lucidità grillina.
Non passa giorno che qualcuno del Movimento 5 Stelle in Lombardia non ne spari una di quelle belle grosse. Oggi è il turno della coppia Fumagalli/De Rosa, ancora una volta impegnati sul fronte Pedemontana. Messi all’angolo in Regione Lombardia, con il Presidente Fontana che tira dritto sulla realizzazione dell’opera, imbarazzati a Roma dove saranno costretti ad una retromarcia sul tema, cercano una via d’uscita sparando una supercazzola.
Pare che i nostri eroi siano andati nuovamente in gita turistica negli uffici di Infrastrutture Lombarde, tornando sullo stesso luogo del delitto che gli ha resi protagonisti di una memorabile figura di merda palta questa estate. Vi ricordate la storia dei ponti della Milano Meda? Le letterine inviate da Infrastrutture Lombarde e il Consigliere De Rosa dei 5 Stelle che intimava di chiudere immediatamente la superstrada? Ecco. Si è scoperto poi che i ponti non hanno al momento nessun problema di tenuta. Che non significa certo che bisogna intervenire subito e presto, beninteso.
Ora escono dagli uffici di Infrastrutture Lombarde con in mano non un progetto, ma uno studio che non è propriamente una novità, essendo del 2016. Forse l’Amministratore di Infrastrutture Lombarde Giuliano Capetti, alla ricerca di una soluzione per sbolognare i due, ha pensato bene di aprire l’armadio e consegnare il primo plico impolverato che stava a portata di mano. Si tratta di uno studio, noto da tempo, che individua la possibile riqualificazione del tratto, perlopiù milanese, della Milano-Meda. Si tratta di quello che non sarà interessato dai lavori di Pedemontana. Ed ecco l’idea brillante del Consigliere pentastellato Fumagalli, che pure eletto in Brianza evidentemente deve avere qualche dubbio rispetto al territorio che sarebbe chiamato (ahinoi) a rappresentare: vuole scippare i soldi oggi nelle casse di Pedemontana, opera brianzola, per dirottarli sulla riqualificazione del tratto milanese della Milano Meda. Un fenomeno, cos’altro aggiungere? Bravo, applausi.
Ammesso anche di accettare questa furtiva idea, c’è poi il problema delle cifre che non tornano. Lui parla di utilizzare 80 milioni di euro che stanno nelle casse di Pedemontana, per finanziare un’opera che già solo dallo studio di fattibilità ne costerebbe quasi 180 di milioni. Forse siamo alla moltiplicazione dei pani e dei pesci. Chi può dirlo? Tutto può essere quando si è alle prese con soggetti dotati di una spiccata dose di politica creativa. Fumagalli è lo stesso che qualche giorno fa, accortosi di non aver firmato la castroneria della settimana, ci ha proposto come soluzione la Milano Meda con gli otto-volanti e le auto che vanno da sole.
Sarebbe ora che di fronte alle migliaia di cittadini e imprenditori brianzoli, tutti i giorni come il sottoscritto inchiodati per ore nel traffico della Superstrada, ci si presenti tutti insieme e compatti a richiedere le uniche cose banali e fattibili: che la Pedemontana venga realizzata preso e tutta, altrimenti aggiungendo un pezzo di terza corsia il problema traffico sulla Milano Meda non si risolve, e che la tratta B2 non sia a pagamento.
Questo devono fare Fumagalli e De Rosa: andare dal Ministro delle Infrastrutture Toninelli, dei 5 Stelle, e chiedere che sia lo Stato a realizzare la B2, così che si potrà scontare il pedaggio.
Poi sarebbe anche ora che Infrastrutture Lombarde chiarisca un po’ quale sia il suo ruolo in tutte queste telenovele che stanno rischiando di creare solo confusione e farci perdere un sacco di tempo. E di pazienza.