Cantone boccia la fallimentare gestione della gara a doppio oggetto, smontando la difesa della coppia Mazzuconi/Ponti. Ora tutti a casa!
E alla fine tutti i nodi vengono al pettine, come amavano dire le nostre sagge nonne. Dopo quasi dodici mesi di melina, fatti di rinvii, imbarazzi e risposte fumose, quando non addirittura inverosimili, è arrivato il giorno in cui il fragile castello di carte crolla miseramente addosso al presidente di Bea. Era dal luglio scorso che attendavamo una risposta esaustiva alle nostre domande, scritte qui su ilmonti.com, da parte dell’on. Daniela Mazzuconi, neo presidente di Bea. In questi mesi, in cui abbiamo chiesto a più riprese e in diversi luoghi le sue dimissioni, ha tentato di difendere con le unghie ciò che era palesemente indifendibile: un procedimento di gara pieno zeppo di ambiguità ed errori, talmente evidente che sarebbe stato opportuno rifare tutto. Avevamo denunciato come ballassero 2 milioni di euro, e un sacco di cose non quadravano. Ora è arrivata la risposta dell’ANAC, ne ha dato prontamente notizia il consigliere regionale Gianmarco Corbetta sul suo blog.
Cantone conferma tutte le criticità che da tempo andavamo denunciando, quelle stesse criticità che pervicacemente la coppia Mazzuconi/Ponti hanno cercato di negare, facendo intendere che fosse solo un nostro punto di vista. Bene, ora che anche cantone la pensa come noi, che si fa?
Ecco cosa fa sapere Corbetta:
La conclusione di Anac è chiarissima:
“Sarebbe stato dunque necessario in ipotesi di gara deserta o di assenza di offerte appropriate, rivolgersi nuovamente al mercato, aprendo un nuovo confronto competitivo. Circostanza, peraltro, che nel caso di specie sarebbe stata quantomai opportuna, in considerazione del fatto che le numerose criticità rilevate nella gara in oggetto inducono a concludere che l’offerta di Comef s.r.l. non potesse ritenersi ‘appropriata‘ ”. Il documento si conclude con la comunicazione che Bea ha 20 giorni di tempo per “manifestare la volontà di conformarsi alle indicazioni dell’Autorità”. In alternativa può presentare controdeduzioni (in aggiunta a quelle già presentate quando le era stata notificata la ricezione del nostro esposto da parte di Anac).
A questo punto la coppia Mazzuconi-Ponti, uniti nella buona e cattiva sorte, dovrebbero prendere atto del totale fallimento della loro linea di condotta, nonostante 1 anno di sollecitazioni nostre a fare chiarezza, e firmare l’epilogo scontato di questa vicenda: le loro dimissioni.
Una risposta a “L’ANAC boccia BEA: adesso tutti a casa!”
Scommettiamo che invece faranno finta di nulla?
La parola dimissioni non esiste nel vocabolario di questi politici!!!!!!!!