Alla fine avevo sbagliato giusto di qualche decina di metri, quando ieri ipotizzavo l”installazione di un campo profughi nell’area ex Cral della provincia a Limbiate, sopra la vecchia pista di pattinaggio. Oggi arriva più di una conferma che la provincia ha dato il via libera all’operazione, passando sopra alle perplessità del comune come un rullo compressore, alla faccia della famosa provincia dei comuni.
Il nuovo hub, che sarà chiamato potenzialmente a smistare centinaia di immigrati, sarà allestito all’interno del bocciodromo presente nell’ex CRAL, una struttura vasta e in parte degradata di proprietà della provincia. Una provincia che si dice alla canna del gas, in continua emorragia di soldi, che non riesce ad asfaltare un metro di strada, che non riuscirà presto a garantire i più elementari servizi ai propri cittadini, dalle scuole ai trasporti, ma che si è fatta trovare pronta quando c’è da aiutare chi è arrivato clandestinamente sul territorio italiano. Senza contare i pericoli derivanti dall’ospitare una struttura di questo tipo, che potrà stipare fino a qualche centinaio di immigrati, e che già altrove ha generato più di un problema.
E questa è una scelta che metterà probabilmente la parola fine definitiva a quell’idea, è vero molto ambiziosa e difficile, di trasformare l’ex cral della provincia in una sede federale per alcune discipline delle arti marziali, come da qualche tempo avevamo iniziato a parlarne insieme al presidente del Coni Marzorati e al sindaco De Luca. La precedenza, come sempre, a chi arriva da lontano e fregandosene delle nostre leggi. È l’Italia, bellezza, il luogo dove chi viola le leggi ha sempre la precedenza e l’indulgenza.
C’è poi l’aspetto più vergognoso della vicenda, ovvero che tutto si è consumato nel più totale silenzio e sotterfugio, probabilmente prendendo in giro l’intero consiglio provinciale, a cui il presidente ha detto che non ne sapeva nulla di preciso.
Il prossimo consiglio esigeremo chiarezza e precisione sulla ricostruzione puntuale dei contorni di questa vicenda: quando si è incontrato il presidente con il prefetto e il sindaco? Cosa sapeva già giovedì scorso? Quando ha deciso di dare ospitalità nelle proprietà della provincia? Interrogativi a cui bisognerà dare qualche risposta.