AAA centro profughi cercasi: in arrivo una tendopoli a Limbiate?

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Mercoledì scorso, 26 novembre, è stato presentato in Provincia il sesto rapporto sull’immigrazione in Provincia, e proprio in quell’occasione, grazie ad una mia precisa domanda, si è appreso che la Prefettura aveva di recente svolto un sopralluogo presso le strutture di proprietà della Provincia a Limbiate, per individuare un sito che possa ospitare un centro di accoglienza profughi.
Beninteso che qui nessuno ha mai pensato di criticare l’istituto dell’asilo politico, semmai appare evidente come la gestione pressapochista, lassista e pasticciona del fenomeno immigrazione da parte dello sciagurato governo Renzi, culminata con il disastro di mare nostrum, stia rischiando di estendere i diritti e le corsie preferenziali, nonché gli strumenti di accoglienza di cui giustamente godono i richiedenti asilo, a tutti gli immigrati che entrano in Italia per motivi economici. Cioè ai clandestini. Non è un caso, infatti, che alla fine solo una piccola parte ottenga poi l’agognato status.

NESSUN SINDACO VUOLE FARSENE CARICO

Ecco allora spiegato perché ad oggi in Brianza, nonostante la febbrile attività della Prefettura, non si sia ancora trovato nessun comune disposto ad offrire spazi per ospitare questo centro profughi. Nessuno se ne vuole fare carico. Nessun primo cittadino, sommerso com’è da richieste d’aiuto economico dei propri residenti, di richieste di alloggi da parte di pfamiglie sfrattate, si può permettere il lusso di “aiutare” lo Stato a sistemare un problema che lui stesso ha creato. Ovvero dare una sistemazione a centinaia e centinaia di persone arrivate irregolarmente sul nostro territorio. La reazione dei primi cittadini sembrerebbe una questione di buon senso dopotutto, per evitare il rischio di incendiare l’animo di quei settori di società più esposti alla furia della crisi. Come fare allora? Ecco arrivare l’idea di coinvolgere la Provincia, oggi saldamente in mano al PD grazie anche all’abolizione delle elezioni con suffragio universale; l’ente dato per morto diventa ora il ventre molle dell’emergenza. Il tentativo era quello di tenere tutto nascosto, in sordina, senza darne conto all’opinione pubblica. Naturalmente avevano fatto i conti senza la Lega e senza il sottoscritto, che subito nel consiglio provinciale di giovedì scorso ho sollevato la questione, che è diventata oggi di dominio pubblico.

PONTI NON NE SA NULLA, COM’È POSSIBILE?

Il problema è che il presidente Ponti, dopo aver confermato in aula l’avvenuto sopralluogo, non ha saputo dirmi quali sarebbero di preciso questi luoghi visionati dalla Prefettura. Delle due l’una: o il presidente ne era a conoscenza ma ha voluto tenere riservata la notizia, cosa che sarebbe grave per la trasparenza dovuta al consiglio provinciale, oppure davvero lui non ne sapeva nulla. Questa seconda ipotesi sarebbe inquietante perché si prefigurerebbe una situazione in cui operatori del terzo settore e Prefettura fanno sopralluoghi in proprietà della provincia senza che il presidente ne sappia nulla. In realtà sembrerebbe che ci sia stato un incontro settimana scorsa proprio tra Sindaco, Prefetto e il Presidente Gigi Ponti. Quando è stato? E come mai in aula non si sono state date tutte le informazioni richieste? Cosa ci sarà mai di così terribile da nascondere? Di cosa si ha paura?

LE INDISCREZIONI DICONO CHE SI ALLESTIRÀ UNA TENDOPOLI

Ma “il Monti” non si rassegna al muro di gomma. Fin qui le notizie ufficiali, con il giallo di una sistemazione limbiatese che tutti danno per certa, almeno come ipotesi, ma che nessuno riesce ad individuarne il luogo preciso. Si parla genericamente dell’ex Antonini, che però è una proprietà vasta, e per lo più in condizioni precarie, in cui non è possibile ospitare nessuno, almeno nel breve periodo. Ed ecco allora che prendono spazio le indiscrezioni, le voci, tra cui la più verosimile andando per esclusione, sarebbe quella di una sistemazione di fortuna, precaria, ma disponibile in brevissimo tempo: la tendopoli. D’altro canto proprio in una tendopoli sono stati ospitati i profughi in arrivo in Brianza fino a qualche giorno fa, ovvero nella struttura allestita in fretta e furia questa estate dalla Croce Rossa di Monza, in via Spallanzani. E per questa soluzione gli spazi non mancherebbero, e i più accreditati sarebbero quelli, di proprietà della Provincia di Monza e Brianza, dell’ex CRAL che oggi ospita un bar e alcuni campi da tennis, oltre ad un campo da calcio. La vecchia pista di pattinaggio sembrerebbe proprio il luogo ideale per un’installazione di questo tipo. Il Sindaco sarebbe assolutamente contrario all’arrivo dei profughi in città, anche dopo la precedente esperienza non del tutto positiva.

LA PROVINCIA DEI COMUNI VA CONTRO I SINDACI

Dal canto loro sono proprio gli operatori che confermano, sull’edizione di sabato 29/11 de il Cittadino MB, che la scelta dell’area ex Antonini (l’ex ospedale psichiatrico) “consentirebbe di superare i veti dei comuni”.
Ci domandiamo allora se quella famosa “Provincia dei comuni”, che Ponti ripete come un mantra ad ogni occasione utile, sia solo un efficace slogan visto che in questo caso la Provincia diventa strumento addirittura per superare la contrarietà dei comuni stessi. Da subito chiediamo, anzi esigiamo, che sulla questione si agisca con la massima trasparenza, niente misteri, niente segreti, dire la verità in questi casi è sempre la soluzione più indolore. Di verità non è mai morto nessuno.