Premessa: le parole proferite da Roberto Calderoli, durante un comizio a Treviglio, quelle in cui accomunava il profilo della Kyenge a quello di un orango, sono state spiacevoli e di cattivo gusto, e bene ha fatto lo stesso Calderoli, a scusarsi personalmente con il Ministro Kyenge.
Ciò che scriverò in seguito non sia quindi percepito come un tentativo di giustificazione, di comprensione, ne tantomeno il classico gioco del “benaltrismo”.
Tuttavia, il polverone mediatico e istituzionale, sempre fragoroso quando di mezzo c’è la Lega Nord o un suo esponente, che sia il vice Presidente del Senato o un semplice militante poco importa, mi invita ad una riflessione da cui l’episodio in se ne trae solo spunto.
L’impressione è che la maldestra uscita di Calderoli abbia rappresentato un salvagente, un’ancora di salvezza, per un Governo che comincia a sentirsi sempre più balneare, con l’approssimarsi dell’afa agostana. Lo stesso Ministro Kyenge può permettersi di tirare il fiato, poiché l’essere vittima di una battuta infelice, le regala la possibilità di ripararsi dalle critiche, che sono sacrosante e meritate, nei confronti della scellerata politica sulla cittadinanza che il Ministro all’integrazione sta tentando di imporre all’attenzione del Paese. Lo stesso Paese che sembra denunciare ben altre priorità.
Insomma un bel regalo alla Kyenge, che rischia ora di segnare un punto senza averne nessun merito, nonostante abbia dimostrato di avere idee strampalate e pericolose sul concetto di cittadinanza e di integrazione. Un Ministro che è arrivata a motivare l’esigenza di concedere la cittadinanza italiana attraverso lo ius soli, commentando il caso di una bambina di 9 anni a cui la Federnuoto non concedeva il tesseramento; una gaffe clamorosa, visto che in questo modo sarebbe come sostenere che è giusto continuare a proibire di praticare sport agonistico ai figli di stranieri. Nel caso la bambina fosse arrivata in Italia all’età di un anno sarebbe forse giusto proibirle di giocare? Assurdo e ridicolo. Probabilmente non aveva del tutto torto il Professore Sartori, quando denunciava l’incompetenza e l’inadeguatezza della Kyenge al ruolo di Ministro all’integrazione.
Oggi le parole di Calderoli, e l’eccessivo clamore sviluppatosi attorno alla notizia, aiutano a ritagliare sulla Kyenge un profilo di Ministro autorevole che non ha dimostrato di meritare.
Il Primo Ministro Letta ha dichiarato poche ore fa:
Quello che sta succedendo è un’altra pagina vergognosa nel nostro paese su questi temi, l’Italia oggi è presente sulla stampa estera per questa vicenda: è una vergogna che fa male all’Italia
Leggendo queste righe verrebbe da pensare che Letta si stia coprendo il capo di cenere per il caso Shalabayeva, dove l’Italia ha proceduto prima ed espellere moglie e figlia del dissidente kazako, salvo poi revocare il provvedimento di espulsione, giusto quando la donna era già di fatto agli arresti nel suo Paese. Una figuraccia enorme, con risvolti pesanti sulla politica estera dell’Italia.
E invece no, visto che Letta è più preoccupato per una battutaccia, certo senza senso, detta li per li in una festa. Quando si dice che l’attacco è la migliore difesa.
Roba da Italia, ci siamo, purtroppo, abituati.
4 risposte a “ITALIA: PENSAVAMO DI DOVERCI VERGOGNARE PER LA SHALABAYEVA, INVECE IL PROBLEMA È SOLO CALDEROLI”
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