Il saluto di Lazzate al suo concittadino nominato Arcivescovo

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Il messaggio che ho letto da Sindaco, a nome della nostra comunità, per salutare la prima eucarestia da Arcivescovo del nostro concittadino Don Diego Ravelli

Per chi non fosse stato presente oggi a Lazzate, in una magnifica giornata di festa, pubblico il testo del messaggio che ho letto al termine della funzione religiosa con cui abbiamo salutato il nuovo Arcivescovo di Recanati, il nostro concittadino Don Diego Ravelli.

Sua eccellenza Arcivescovo, don Giancarlo , cari concittadini,

è con grande emozione che intervengo qui oggi, in questo giorno sicuramente speciale per tutti noi, nella mia veste di Sindaco di Lazzate. A me spetta il compito di dare voce a una comunità intera, donne e uomini di Lazzate che desiderano manifestare la propria gratitudine e gioia per un nostro concittadino a cui è stata consegnata una grande responsabilità.  Proprio il forte senso di appartenenza alla nostra comunità si dimostra oggi, con questo caloroso abbraccio, con questo grande giorno di festa, a rivendicare ancora una volta l’orgoglio di aver vinto la sfida di sopravvivere, crescere e rinascere della nostra Lazzate. Meglio di ogni parola, pensiero o riflessione, spiegano questo sentimento i versi del nostro poeta Enea Bianchi, dedicati alla nostra Lazzate, di cui voglio leggere qui un piccolo passo:

“Propri in sto post, che faseva paura, se adatta di gent che con sapa e mazza, lavurand de lena sta tera dura, han crea Lazza, in su la spiaza.”

Sua Eccelenza, Arcivescovo di Recanati, per noi semplicemente Don Diego, ha dato lustro al nome di Lazzate che non solo porta nel cuore, ma nelle sue azioni, nei suoi pensieri nel suo modo d’essere. Lui, oggi consacrato tra i più illustri nostri concittadini, ha continuato e continuerà a dare di zappa e mazza, lavorando di buona lena, come testimoniava il poeta Bianchi. 

Lo ha fatto e lo farà in tanti luoghi del mondo, in tanti cuori e famiglie che  ne avranno bisogno. Oggi lo salutiamo e lo cingiamo in questo caldo abbraccio, per far sapere che Lazzate non è per noi e per lui un semplice segno anagrafico, la nostra è una comunità che sarà sempre insieme a lui anche quando potrà sembrare così fisicamente lontana.

E in queste settimane sono tanti che si sono impegnati di buona lena, che hanno lavorato perché quella di oggi rimanga una giornata storica per Lazzate. A loro va il mio  e il nostro grazie, a nome di tutti i lazzatesi. Le nostre associazioni, oggi presenti qui con i loro vessilli, le centinaia di volontari che non fanno mai mancare il loro impegno, la loro presenza, la loro voglia di fare. I semplici cittadini, che non hanno voluto mancare oggi, così come non sono mai mancati nei momenti belli, come in quelli difficili. Questo significa essere una comunità, questo significa far parte di una grande famiglia allargata. 

Ed è con emozione, e un pizzico di genuino orgoglio, che questa famiglia, la nostra Lazzate, saluta e dà il benvenuto a sua Eccellenza Arcivescovo di Recanati.

Bentornato Don Diego,  questa è casa tua.