Andrea Monti (Lega): “Chi usa solo il treno va rimborsato, Trenord faccia la sua parte” e annuncia audizione con Trenord al Pirellone ed emendamento alla Semplificazione
Milano, 4 ottobre. “È venuto il momento di fare chiarezza una volta per tutte sulla questione dell’aumento degli abbonamenti, dovuto ad una decisione del Pd di seguire i desiderata di Sala, costringendo tutto il sistema ad aumentare le tariffe.” Così Andrea Monti , vice capogruppo della Lega e vice presidente della commissione Territorio del Pirellone circa i rincari sugli abbonamenti dei pendolari “monomodali”.
“Come avevamo previsto, anche nella Commissione di gennaio – spiega Andrea Monti – il prezzo più caro l’avrebbero pagato i pendolari che utilizzano unicamente il treno. Tutto perché all’interno dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale il Comune di Milano detiene la maggioranza, grazie alla pessima Legge Delrio e fa il bello e il cattivo tempo. E così il Pd ha deciso di sacrificare i pendolari monomodali, ritenuti dal Consigliere dem Bussolati addirittura inesistenti, come ebbe modo di dichiarare in una seduta della Commissione Trasporti. Per questa ragione in sede di Semplificazione normativa presenterò un emendamento ad hoc per riequilibrare le quote nell’agenzia del TPL, al fine di porre termine allo strapotere di Palazzo Marino sull’hinterland e le Province limitrofe.
Detto questo, per quanto attiene i rincari, la Regione una soluzione per il futuro l’ha trovata: rimborsare a tutti i monomodali l’aumento dell’abbonamento.
A questo punto occorre che Trenord individui un sistema di rimborso dei pendolari, come da indicazioni di Regione Lombardia, snello, efficiente e che non obblighi l’utenza a inutili lungaggini burocratiche.
Giovedì 17 audiremo l’amministratore delegato di Trenord Piuri per chiedere che l’attuazione del suddetto piano rimborsi avvenga nel rispetto di tali garanzie e per vigilare affinché il rinnovamento del parco rotabile e l’assunzione di nuovo personale, voluti dalla Regione nel 2017 con l’investimento di 1,6 miliardi, rispettino la tabella di marcia che prevede l’arrivo di 160 nuovi treni a partire dal 2020.”
Ufficio Stampa