Caccia, nota Ministero Ambiente

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Andrea Monti (Lega): “Da burocrati romani ingerenze gravi nell’operato dell’Aula”

Milano, 1 ottobre. “Non voglio entrare nel merito dei progetti di legge che saranno discussi domani dall’Aula del Pirellone, ma al netto di ciò trovo grave e allarmante che un burocrate di Roma mandi una nota in cui si paventa, mediante un capoverso abbastanza sibilino, possibili danni erariali in capo al Consiglio regionale della Lombardia, che voglio ricordare essere la terza assemblea legislativa dello Stato italiano.” Così Andrea Monti, vice capogruppo della Lega replica alla nota del Ministero dell’Ambiente circa i progetti di legge sulla caccia .

“È un modus operandi che trovo gravissimo – prosegue Andrea Monti – e che va in aperta contraddizione con l’articolo 122 comma 4 della Costituzione, che afferma, in tutela del principio democratico, come i consiglieri regionali non possano essere chiamati a risponde delle opinioni espresse e dei loro voti nell’esercizio delle loro funzioni.

Sono molto preoccupato per questo atteggiamento da parte di una burocrazia che ormai travalica il suo ruolo, in particolare alla luce del fatto che con Roma si sta trattando in merito all’importantissima questione dell’autonomia lombarda. 

Auspico che domani tutti i consiglieri regionali, a prescindere dalle rispettive e legittime opinioni circa i progetti di legge in questione, manifestino una dura presa di posizione contro questa ingerenza e credo sia doveroso capire quale sia la posizione del Ministro dell’Ambiente circa questa vicenda.

Allo stesso modo non riteniamo di accettare le minacce provenienti da qualche sigla animalista che paventa conseguenze penali verso il nostro operato di legislatori. Si può contestare nel merito le cose, ma non venga in mente a nessuno di mettere in dubbio la potestà legislativa dell’Assemblea regionale della Lombardia, perché si tratta di una cosa che non possiamo accettare in nessun modo.

Non vorremmo che, dovesse passare questa logica, i consiglieri regionali, eletti dai cittadini, fossero costretti a chiedere il parere di qualche burocrate prima di votare le leggi.”

Ufficio Stampa