Per qualcuno – vedasi sotto – il problema di oggi, reduci dalla manifestazione di Bologna, sarebbero i fischi volati all’indirizzo del palco di Piazza Maggiore, proprio mentre a parlare era impegnato Silvio Berlusconi.
Staff"Indegni i fischi al Presidente Silvio Berlusconi Salvini leader? Riflettiamoci bene Ribadisco il concetto Non...
Posted by Lara Comi on Lunedì 9 novembre 2015
Io non ho fischiato, anche perché sinceramente faticavo non poco a comprendere cosa stesse dicendo. E non era solo un problema legato all’audio, che comunque non arrivava proprio forte e chiaro. Perché io dico che se sali sul palco a promettere che “
toglieremo la tassa sulla prima casa” - senza ricordarti che ci ha già pensato Renzi dopo che tu l’hai rimessa con il Governo Monti - o che “
toglierò la tassa di successione” - che vale ancora solo per i grandi patrimoni - pigliarti quattro fischi sarebbe pure il minimo. Cioè, tutto sommato è andata pure bene.
Il fatto è che l’intervento del capo di Forza Italia è stato a tratti surreale, appariva imballato, fuori giri e totalmente sconnesso dal contesto. Ecco, forse il problema su cui interrogarsi è proprio questo, cioè l’assenza di un senso politico della sua presenza sul palco di Bologna. Se qualcuno oggi si preoccupa di quei 4 fischi, significa che i problemi cominciano a sommarsi da quelle parti.
Lo slogan di Silvio, rilanciato dai forzisti era “uniti si vince”.
Capiamoci. Si vince cosa? Forse si intenderebbero le prossime elezioni di non sappiamo quando? Probabile. Infatti Berlusconi, in un punto che non ricordo del suo
show intervento, ha cominciato a snocciolare percentuali: 16% + 25% + 28% e… booooom ghignate di compatimento da tutta la piazza. Che forse sono pure peggio dei fischi.
Intendiamoci. Qui come primo passo bisogna liberare il Nord attraverso una rivoluzione federale vera, non con l’aspirina della Devolution, quella che poi anche gli elettori di Forza Italia del Centro Sud aiutarono ad affossare. Questo è quello che vogliamo noi che eravamo la a riempire quella piazza ieri, pochi o tanti che fossimo, quello vogliamo. Perché quella piazza, bene che si sappia, era piena al 90% di militanti della Lega Nord. Forse anche di più.
Matteo Salvini l’ha ricordato nella parte finale del suo intervento, citando Miglio e Salvemini, ricordando che dobbiamo a tutti i costi ottenere che le risorse rimangano ai territori. Noi vogliamo liberare il Nord, liberarci dalla schiavitù romana e vogliamo ridurre quella montagna di 100 miliardi di residuo fiscale che sopportiamo ogni anno.
Questo è il futuro, il resto è patetico passato. Il futuro è per esempio la Catalogna che oggi ha
votato il suo sacrosanto diritto all’indipendenza, facendo partire il processo di costituzione di una Repubblica indipendente. Si fa sul serio da quelle parti, come dovremmo iniziare a fare noi sul serio.
E tu, caro Silvio, ci vieni a parlare della Tasi e della tassa di successione? Ma va la. Quattro fischi, perché siamo brava gente.
Una risposta a “Tra la Catalogna e Silvio, un fischio ci sta”
Complimenti per l’articolo, chiaro e conciso.
il futuro non passa da Berlusconi, passa da Salvini, da noi e da idee chiare e concrete per realizzare davvero l’autonomia, il federalismo e più avanti…. il nostro grande sogno!