La scintilla è stata una surreale telefonata giunta agli uffici comunali lazzatesi:
“Pronto?, avete spazio per ospitare una tendopoli di immigrati?”
Da lì in avanti si è infiammata un’intera comunità, non un partito, non un gruppo politico ma una comunità di persone, cittadini che condividono il piacere, la gioia e l’orgoglio di essere lazzatesi. Certo i cittadini sono spaventati, come non esserlo di fronte alla palese incapacità dello Stato nel gestire il fenomeno dell’immigrazione? Non è però solo la paura, sentimento peraltro nobile e che spesso salva la vita; la gente qui è soprattutto arrabbiata. Noi lazzatesi siamo arrabbiati perché non accettiamo di essere trattati come burattini, non accettiamo che le istituzioni dello Stato italiano non ci rispettino, non accettiamo che qualcuno (il Prefetto) non si degni nemmeno di convocare il nostro Sindaco per illustrare ipotesi così estreme, ma che si limiti a dar ordine ad altri di chiamare un funzionario del comune. Ma dove siamo? Di quale legittimazione democratica è rivestito il Prefetto? Nessuna. I lazzatesi hanno scelto e votato un Sindaco per farsi rappresentare, difendere e tutelare. Non abbiamo scelto il Prefetto, tantomeno vogliamo che lui decida cosa sia meglio per noi.
C’è fermento a Lazzate, la gente si è mobilitata pacificamente, ma decisa a non mollare. Non siamo disposti a piegarci a chi vorrebbe allestire un centro di immigrati clandestini, perché onestamente dovremmo ammettere che alla fine di questo stiamo parlando. Non è una questione di egoismo, di chiusura mentale o di paure ingiustificate. Noi abbiamo deciso di difendere la nostra comunità, la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni e soprattutto la nostra tranquillità. Siamo accoglienti, come abbiamo dimostrato integrando gli immigrati che nel tempo sono giunti a lazzate. Piccole percentuali, le più basse della provincia, hanno agevolato un processo di integrazione, in cui si cerca di far diventare lazzatese chi arriva ospite da noi e non il contrario.
Proprio per questo ho deciso, insieme al nostro Sindaco Loredana Pizzi, di inviare oggi una lettera dai toni decisi (trovate qui il testo) al Prefetto di Monza e Brianza.
Chiediamo innanzitutto rispetto istituzionale, rispetto per la nostra comunità e chi la rappresenta. Esigiamo che qualsiasi tipo di azione intrapresa sul nostro territorio, a prescindere che sia fatta su proprietà pubbliche o meno, debba avere il nostro preventivo avvallo. Chiediamo infine di sapere quale siano le intenzioni della Prefettura e dello Stato, perché non possiamo accettare di rimanere appesi a telefonate estemporanee. Chiediamo serietà e responsabilità, non si gioca con la pelle dei nostri cittadini.
Lazzate è pronta alla rivolta se necessario, pacifica nei metodi ma irremovibile; perché noi abbiamo deciso di non essere complici dei “trafficanti di uomini”, che trovano un utile alleato (consapevole o no poco importa) in chi garantisce un approdo certo e un sistema di accoglienza ai tanti loro clienti che addirittura pagano per rischiare la vita in una traversata. Se non ci fosse chi si piega a questo ricatto criminale, concedendo spazi e risorse buone per allestire questi campi, la vita dei trafficanti di uomini sarebbe estremamente più dura, il loro business sarebbe più complicato. Così è tremendamente e tragicamente facile.
Questa sera ci sarà un collegamento in diretta con la trasmissione “Dalla vostra parte“, dalle ore 20.30 su Rete4, direttamente dalla Piazza del Mercato di Lazzate, uno dei luoghi “proposti” dalla Prefettura per l’allestimento di una tendopoli.
Lazzate è unita, pronta e forte come sempre a reagire ad ogni tentativo di invasione. Questo significa essere parte di una grande famiglia, questo significa avere dentro di se un forte senso di appartenenza, questo significa amare la propria terra. Dovremmo ricordarlo a qualcuno che sogna la disgregazione dei comuni, la loro fusione o la loro cancellazione. Lo vogliono perché vorrebbero cancellare questa forza, la forza del popolo.
3 risposte a “Squilli di rivolta a Lazzate”
Caro Andrea, stasera era presente e solidale anche Misinto alla protesta! Non lasciateci soli nel combattere questa battaglia per la vera giustizia! In comune da noi tutto tace….
Saluti cordiali e solidali
Gianluca
Gianluca non ti conosco ma mi permetto di darti del tu …. non devono essere altri a lascarvi soli siamo noi tutti come ci ha insegna ormai da una trentina d’anni Umberto Bossi a crescere e gestire i nostri territori.
Solo noi possiamo tornare a essere padroni a casa nostra.
In bocca al lupo ciao Alessio
[…] non si ferma. Dopo la prima mobilitazione di cittadini, scaturita dall’iniziativa dell’amministrazione comunale che ha prontamente […]