Cancellare i comuni della Brianza, l’ultima follia post comunista

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Cari cittadini di Sovico, Macherio, Albiate e Biassono state in guardia e cominciate a mettere mano al vostro portafogli. C’è un sindaco della Brianza, quello di Sovico, che si è messo in testa di fondere queste quattro grandi realtà comunali in un solo mega municipio e il conto di questa follia ideologica, manco a dirlo, lo pagherete voi.

  
Partiamo dalla questione economica, perché è la giustificazione dietro cui muove questo disegno criminoso. Entriamo nel campo dei numeri che, a differenza delle idee e delle opinioni, sono incontrovertibili. Un recentissimo studio della Corte dei Conti, che il sindaco Colombo naturalmente si è guardato bene dal leggere e studiare, ha messo nero su bianco ciò che sindaci e cittadini avevano già intuito da tempo: più i comuni sono grandi e più aumenta la pressione fiscale che grava sui contribuenti. E il bello dei numeri è che si possono scrivere, senza fraintendimenti e con certosina precisione.

I cittadini di questi quattro comuni versano oggi alle casse municipali pro capite ogni anno 511,76€ (Fascia 3). Se dovesse passare la proposta di fusione si creerebbe un grande comune di 34.000 abitanti (Fascia 5), e il prelievo pro capite schizzerebbe fino a 558,50€. Il tutto certificato, come detto, dalla Corte dei Conti. Altro che risparmiare, come crede l’estemporaneo primo cittadino sovicese, seguire il suo disegno Napoleonico aumenterebbe il salasso per i suoi cittadini. Senza contare poi tutte le difficoltà gestionali e di rapporto con gli utenti, che scontano per forza i grandi comuni. Amministrare è diventato oggettivamente difficile, ma se il sindaco Colombo e altri suoi colleghi non si sentono all’altezza di farlo esiste una soluzione migliore: dimettersi.

NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI QUATTRINI

Alfredo Colombo è il primo cittadino di Sovico, conosciuto anche come “Mister 35%”, perché è riuscito nella non facile impresa di farsi eleggere per ben due volte sindaco con una miseria di voti. E’ un sottoprodotto di ciò che è rimasto del processo di decomposizione dell’ideologia comunista, gente smarrita che fa politica orfana di un ideale che non c’è più, che di volta in volta tentano di sposare le battaglie che possono, non perché ci credono, non perché siano utili, semplicemente perché quando non si ha uno straccio di idea buona si tenta di infilarsi sul treno che capita.

Certo è davvero bizzaro che il leader di una lista civica che si è fatta votare sotto la sigla “Uniti per Sovico”, ora proponga di cancellare per sempre la storia e l’identità della comunità che sarebbe chiamato a rappresentare. Una follia, portata avanti da questi personaggi che non hanno nessun rispetto e soprattutto amore per la terra, le genti e le comunità che, sciaguratamente per noi, sono chiamati ad amministrare. Gli uomini non sono bistecche, cioè semplici pezzi di carne che si possono cuocere a piacimento; da sempre l’uomo ha sentito l’esigenza di ritrovarsi nell’appartenenza comune ad un territorio, ad una famiglia, un clan e infine nella dimensione collettiva rappresentata dalla municipalità, dal proprio campanile. Pensare di cancellare tutto questo, non uso mezzi termini: è criminale. Uccidere e cancellare una comunità è davvero un crimine. Colombo, scarto del peggior post comunismo, sogna evidentemente grandi agglomerati cittadini, magari da popolare con enormi casermoni, grigi, spenti e tristi nel loro anonimato. Idealizza grandi unità amministrative ibridate a piacimento, senza storia, senza tradizioni, che debbano solo rispondere alle esigenze politiche di chi sogna di riciclarsi magari occuopando un piccolo posto, un piccolo ingranaggio di questa mostruosa macchina. Già, perché il Colombo è al secondo mandato, non può ricandidarsi, e forse lavora già per costruirsi un futuro, il suo, calpestando la storia e il domani di tutti. Piccoli interessi, piccoli uomini.

4 risposte a “Cancellare i comuni della Brianza, l’ultima follia post comunista”

  1. ciao Andrea,
    condivido la linea che delinei ma in questo caso le tue informazioni non sono complete.
    Ho gia rilasciato una intervista a riguardo sul giornale di Carate, spero venga pubblicata.
    in verotà è Macherio che vuole unire i Comuni di Biassono, Macherio , Albiate e Sovico, il sindaco Colombo di Sovico si è detto intenzionato alla possibilità di unire i paesi escluso Biassono.
    Oltretutto con la pregiudiziale di cominciare ad avere un unico segretario che cominci a introdurre le stesse pratiche per i tre comuni.
    Per Nostra Fortuna due dei quattro Comuni sono Guidati da Sindaci Leghisti, questo non esclude però a mio aqvviso una valutazione anche da parte Nostra se non per l’unione dei comuni magari per unificare alcuni servizzi.
    ciao Alessio

    1. Grazie per le precisazioni Alessio, io mi riferivo però all’articolo apparso oggi sul quotidiano “il Giorno”, in cui il sindaco di Sovico parlava appunto di fusione dei 4 comuni, e si rammaricava del fatto che questa idea di fusione dovrà scontrarsi contro i “campanilismi” che lui evidentemente reputa come ostacolo e non una risorsa. Non si proponeva unione dei comuni, consorzi o servizi in comune, ma si parlava di fusione. Su questo bisogna essere chiari e intransigenti: è una follia irricevibile, per di più dannosa per i cittadini. Nessuno ha mai avanzato in italia l’idea di fondere comuni che abbiano tra i 7 e i 10 mola abitanti, essendo appunto di taglia già media. La Brianza avrà mille problemi ma non quello dei piccoli comuni, abbiamo 850.000 abitanti e soli55 comuni, questa gente dovrebbe studiare un po’ di più prima di avventurarsi in simili corbellerie.

      1. Concordo pienamente,
        l’idea purtroppo è quella di fusione di comuni .
        Non ho visto l’articolo del giorno
        Ciao Alessio

  2. […] senso di appartenenza, questo significa amare la propria terra. Dovremmo ricordarlo a qualcuno che sogna la disgregazione dei comuni, la loro fusione o la loro cancellazione. Lo vogliono perché vorrebbero cancellare questa forza, […]