Perché mandiamo a Roma gente come l’on. Centemero? Sulle Province il solito giochetto romano, a nostre spese

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“Ofelee fa el to’ mestee”, e non sto parlando di pasticceri o biscotti, piuttosto di pasticci e pasticcioni. Certo la politica non è un mestiere, anche se molti vi si cimentano con l’unico scopo di tirare a campare (e in alcuni casi ci riescono anche alla grande), sicuramente è però diventato terreno in cui praticano parecchi mestieranti.

Un politico, per definizione, non dovrebbe prescindere dal territorio di cui è rappresentante, che è chiamato a difendere se necessario, spesso ancor prima del movimento o partito di cui è esponente.

Si obietterà che l’attuale legge elettorale, vituperata ma ancora non modificata, ha deteriorato e minato proprio la logica della rappresentanza territoriale, il legame storico tra elettore ed eletto; ciò è sicuramente vero, ma in larga parte è una buona scusa per non adempiere fino in fondo ai propri doveri di etica politica, impegnati, come alcuni sono, ad assecondare i desiderata del capo o capetto di turno.

Fatta questa dura premessa veniamo ai fatti: leggo questa mattina una surreale intervista dell’On. Elena Centemero, Parlamentare della Brianza, pubblicata su “il Giorno”, dove leggo parole di giubilo, se non di estasi, nell’annunciare la morte della Provincia di Monza e della Brianza, la sua Provincia. E nel caso non bastasse, si aggiunge anche l’umiliazione, prefigurando il futuro smembramento a pezzi del nostro territorio. L’On. Centemero è relatrice dello sciagurato disegno di legge Delrio, che non cancellerà le Province, come si vorrebbe far credere, ma le trasformerà in enti di secondo livello, retti ufficialmente da un’assemblea dei Sindaci, ma che si tradurranno facilmente in luoghi dove imperverserà il potere di grigi burocrati, dove il Cittadino non potrà nemmeno più prendersela con il politico che ha eletto, (e nel caso mandarlo a casa), limitandosi a masticare amaro, un po’ come accade quando si è in coda alle Poste.

Purtroppo alcuni “politici” si accontentano dell’effetto annuncio, come in questo caso, con il Ministro Delrio che in preda all’estasi renziana post “Leopolda” ha dichiarato alla stampa: “cancelleremo le Province entro dicembre”. Ed è proprio a questo punto che la serietà, la Politica con la P maiuscola, avrebbe imposto una dura presa di posizione dell’On. Centemero, ricordando che il riordino degli enti locali non può essere un’operazione propagandistica, uno zuccherino dato in pasto al popolo, stufo ed indignato da sprechi e inefficienze varie. Invece ci si accoda, nonostante si ammetta candidamente, e lo dice anche la Centemero, che:”bisognerà vedere se alla fine un risparmio vero ci sarà”. Questo atteggiamento ha una sola traduzione, almeno tra le persone che evitano inutili sofismi: ci stanno prendendo per il culo!

Roma è brava, anzi bravissima, a prendere per il naso, a dissimulare, lo fa da millenni; Roma è anche bravissima ad arruolare gli Àscari, gente pronta a servire il nemico, anziché difendere la propri terra. La Brianza ha lottato per decenni perché gli venisse riconosciuta la propria identità negata, per affrancarsi da una realtà milanese che non ci appartiene, per evitare che qualcuno portasse a termine quel malvagio disegno che negli anni ha trasformato la verde Brianza, meta di villeggiatura, in una delle aree più urbanizzate e cementificate d’Italia. La Brianza non solo merita, ma necessita di politici e Onorevoli che vadano a Roma con la sciabola in pugno piuttosto che con il capo chino, o peggio, magari in ginocchio a supplicare pietà. Se ci si trova nella fortunata condizione di rappresentare la maggioranza, di coprire un ruolo chiave, non esercitare il proprio ruolo, non difendere la prerogative e gli interessi della terra e del territorio che si rappresenta, è colpa grave, gravissima.

La domanda che dobbiamo porci è per quale motivo mandiamo a rappresentarci a Roma persone incapaci, evidentemente, di difenderci. Noi non abbiamo bisogno di Àscari, non sappiamo che farcene, piuttosto avremmo bisogno di un Armin Brianzolo, che come fece il Principe dei Cherusci a Teutoburgo, sconfigga l’esercito romano, anche con l’inganno se necessario.

2 risposte a “Perché mandiamo a Roma gente come l’on. Centemero? Sulle Province il solito giochetto romano, a nostre spese”

  1. dico , ma qualcuno la Storia la studia ,o no! nel 1868 la burocrazia piemontese fece lobbying e fece passare la riforma centralista del giovane stato unitario, sul modello di quello di Napoleone III , fondato sulle PREFETTURE, che come dote territoriale ottenevano le PROVINCIE. Vennero sconfitti i piu’ illuminati risorgimentali, compreso l’allora capo del Governo , che si dimise per protesta, i quali propugnavano ,sull’insegnamento anche di Cattaneo , una struttura federalista basata sugli stati preunitari , con il Re d’italia come riferimento , sul modello in esame , poi attuato , in Germania. Pertanto NON si riuscira’ ad eliminare le Provincie fintanto che elimineremo l’organizzazione struttura stalele fondata ìsui

  2. sulle Prefetture.
    Allora si’ che si potra’ parlare di Federalismo SERIAMENTE , e non come quella ulteriore porcata che ci hanno propinato con la riforma del titolo V° e sue modificazioni successive .
    Fintanto che avremo questa classe politica di mediocri e spesso pure incompetenti , saremo preda della casta dei burocrati, che , anziché SERVIRE noi ,come recita la Costituzione , si SERVONO di noi, per incrementare le loro rendite da posizione ed i previlegi.
    La mediocrita’ della classe politica porta ad incaricare i nostri SERVITORI di fare i padroni (Ministri) per conto ed in nome nostro , con il disastroso risultato che vediamo ogni giorno : non calano le spese (loro) ed aumentano le tasse(nostre)!!!
    Non parliamo poi dell’immagine : Patroni Griffi(Casa), Cancellieri( telefonate), ecc., ecc.
    La Centemero non e’ colpevole piu’ che tanto ; lo sono coloro che l’hanno NOMINATA in quel posto: a loro dobbiamo chiedere conto!!!
    Oltretutto se leggiamo il DdL Del Rio , scopriamo che l’unico risparmio consisterebbe nell’eliminazione degli organi elettivi, perché per il resto pare che le competenze (quindi i costi) restino dove sono : PREFETTURE incluse.
    Della serie: NOI siamo tutti Gattopardi e voi non siete un c….!!!
    ( op.ne a.s. art.21 Cost.)