PD E PDL VOGLIONO ANNIENTARE LA LEGA (e la democrazia) con la legge elettorale #ilmonti

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La legge elettorale è un argomento magari noioso, ma su due o tre cosette dovremmo anche fermarci a riflettere più di un momento.

Ok il porcellum va superato, ma attenzione a dove si vuole arrivare.

Il PDL e il PD sono ormai entrambi al totale sbando politico, privi di linea e di leadership forte, il PDL scimiotta il populismo in salsa socialdemocratica e il PD rivendica la primogenitura di riforme liberiste, insomma un totale caos. In tutta questa confusione di ruoli, alimentata dalla narcotizzazione momentanea (per quanto ancora non si sa) della democrazia, queste due bestie ferite, ombra dei grandi partiti o movimenti che furono, tentano di dare l’ultima rabbiosa zampata, potenzialmente letale.

Non è per nulla un caso che ieri PD e PDL abbiano tentato di raggiungere un accordo sulla legge elettorale, con quale scopo? Semplice, il solito di sempre, annientare chi da fastidio, chi non sta al gioco della paludosa politica romana. Per fare nomi e cognomi, il PDL vuole disfarsi della Lega e il PD dell’IDV, di SEL e contigue frange della vecchia sinistra.

Come fare? Semplice, lo si capisce traducendo le dichiarazioni di ieri, ovvero: “serve una legge elettorale che garantisca la stabilità, il bipolarismo senza doversi mischiare in alleanze eterogenee e che si permetta agli elettori di esprimere direttamente la loro volontà”.

Traduciamo.

 

 “Stabilità”: significa alzare l’attuale sbarramento o perlomeno renderlo “nazionale” anche al Senato dove oggi è regionale, nel caso si lasci una legge elettorale di tipo maggioritario.

 

“bipolarismo senza coalizioni”: significa eliminare il premio di maggioranza alla coalizione, ma lasciarlo in capo alla singola lista, il combinato disposto tra questa disposizione e la precedente permetterebbe a PD e PDL di presentarsi da soli e di spartirsi quasi da soli l’intero Parlamento.

 

“volontà elettori”: questo significa ripristinare i collegi uninominali, naturalmente a turno unico (altrimenti si rischia di avvantaggiare la Lega), in altre parole per eleggere il parlamentare devi essere il primo partito del collegio, altrimenti i tuoi voti vanno persi.

 

Bene fa la Lega ad attrezzarsi, questa potrebbe essere la battaglia della vita, perché con una legge elettorale “sbagliata”, si potrebbe anche raccogliere il 10% dei voti a livello nazionale ma portare a Roma solo una manciata di Parlamentari, significherebbe sparire dal Parlamento.