Il Presidente BEA beffa tutti e aumenta le tariffe in 6 minuti di CDA. Dimissioni subito

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Dolcetto o scherzetto? A Giovanni Bolis, vice presidente di Bea s.p.a., è rimasto solo lo scherzetto, quello ordito dallo stesso Presidente di Bea, l’on. Daniela Mazzuconi. Ed è per questo che lo stesso Bolis, in una lettera che ho ricevuto oggi, ha reagito con quella che lui stesso ha voluto chiamare provocatoriamente: “operazione Halloween”. Lettera indirizzata anche a tutti i sindaci dei comuni soci, al Presidente della Provincia, e a tutti i consiglieri comunali e provinciali. Il contenuto è così incredibile che stento ancora a crederci.

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Lo scorso venerdì 23 ottobre, alle ore 18.00 (attenzione agli orari che sono fondamentali in questa storia) era convocata una seduta del CdA di Bea, all’ordine del giorno sei corposi punti:

1) Approvazione deverbale della seduta precedente

2)Presa d’atto della situazione semestrale della Società BEA Gestioni S.p.A.

3) Approvazione del budget 2016 della Società Bea S.p.A. e relativo piano delle tariffe

4)Presa d’atto del bilancio consolidato al 30.06 della Società Bea S.p.A. redatto dallo studio Giuliano

5) Approvazione del disciplinare di gara per la realizzazione delle opere di riconfigurazione rete interna media tensione (rifacimento ed adeguamento normativo delle cabine di media tensione, collegamenti ed opere necessarie)

6) Procedura di evidenza pubblica per l’affidamento dell’incarico di servizi di ingegneria relativi ai lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto di termovalorizzazione: nomina della commissione aggiudicatarie

Il vice Presidente Bolis (il vice Presidente, non uno che passava per caso in strada) entra alle ore 18.08 nella sala in cui si tiene il Consiglio di Amministrazione. Appena messo piede nella stanza, il Presidente di BEA Mazzuconi comunicava allo stesso Bolis che la seduta si era già conclusa. Avete capito bene? L’on. Daniela Mazzuoli, già Sindaco e Senatore della Repubblica Italiana, in qualità di Presidente di una delle più grandi aziende pubbliche della nostra Provincia, ha incredibilmente sostenuto che in soli 6/7 minuti, lei è riuscita in questa mirabolante impresa, come descritto nella lettera di Bolis:

Detto ciò pare ragionevole supporre che l’adunanza in argomento possa essere durata al massimo 6 minuti, durante la quale i presenti avrebbero:

a. firmato il foglio presenze;

b. approvato le modifiche del verbale precedente apportate dal Consigliere Bolis, ( in quell’istante assente);

c. il Presidente, illustrato agli amministratori intervenuti, la situazione semestrale della società bea Gestioni S.p.A.;

d. il Presidente illustrato ed in seguito approvato, con i consiglieri presenti, il budget 2016 della Bea S.p.A. e l’allegato il piano tariffario 2016;

e. il Presidente chiarito il disciplinare di gara per la realizzazione delle opere di riconfigurazione rete interna media tensione a cui poi ha fatto seguito l’approvazione del documento (si suppone avvalendosi della collaborazione del Direttore Generale) ;

f. gli amministratori nominato la commissione giudicatrice per la procedura di pubblica evidenza per l’affidamento del’incarico di servizi di ingegneria “lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto di termovalorizzazione”

g. redatto, seppur in bozza, il verbale di seduta del 23 ottobre 2015.

Accipicchia che fenomeni! Una così sarebbe capace di sistemarti i problemi della sgangherata Italia in due settimane. Strano che non nessuno abbia ricordo di queste sue sbalorditive doti quando sedeva sugli scranni romani. Rimane da capire però come mai, e questo è davvero strano, il Presidente on. Daniela Mazzuconi abbia deciso di iniziare alle ore 18.00, spaccando il secondo, roba che nemmeno in Svizzera, nonostante Giovanni Bolis non fosse l’unico assente, anzi.

Assente il consigliere avv. Filippo Carimati, assente tutto il collegio dei revisori, con Antonio Romeo arrivato alle ore 18.10, la dott.ssa Ceribelli (arrivata alle ore 18.15),e il dott. Lombardi Marco (arrivato alle ore 18.25).

A questo punto Bolis denuncia come il fatto sia davvero grave, e non è una mera questione di puntualità:

A questo punto lo scrivente fa notare ai destinatari della presente missiva che è quanto mai improbabile che gli amministratori, intervenuti all’adunanza, avessero potuto serenamente deliberare sugli argomenti posti all’ordine del giorno, nell’arco di 5 o 6 minuti (anche se la documentazione era stata a loro fornita dagli Uffici preposti nei giorni precedenti) con la stesura, fra l’altro, della bozza di verbale da parte del segretario verbalizzante.

Considerato infatti il lasso di tempo intercorso tra l’inizio dei lavori del Consiglio e la chiusura dell’adunanza incompatibile con qualsiasi ragionevole ipotesi di consapevole formazione del deliberato, lo scrivente avanza il rischio che l’adunanza del Consiglio di Amministrazione del 23 ottobre 2015 (ore:18:00) sia stata non regolare o addirittura mai tenuta e pertanto, nessuna decisione approvata dai consiglieri presenti risulterebbe legittimamente assunta.

Personalmente anche io amo la puntualità, non mi è nemmeno mai piaciuto il quarto d’ora di ritardo accademico, ma francamente il sospetto è che qui ci sia dell’altro. Ed infatti c’è dell’altro.

Nella sua lunga lettera, in cui traspare in maniera evidente incredulità e sdegno, Bolis ci fa sapere che è stato approvato, tra gli altri, anche il punto 3) all’ordine del giorno. Attenzione, ecco la fregatura per i comuni soci:

In merito agli argomenti posti in discussione lo scrivente sottopone all’attenzione delle Ill.ssime S.V. l’estrema delicatezza del punto 3) all’ordine del giorno per il quale gli amministratori presenti, nell’arco di una manciata di secondi, avrebbero deliberato l’approvazione del budget 2016 della società ed incrementato la tariffa di smaltimento RSU ai Comuni soci ad 87 euro la tonnellata (dagli 80 euro attuali).

I CITTADINI PAGHERANNO DI PIÙ LA TASSA RIFIUTI

Ecco dove sta la supposta per i cittadini! Ecco il perché di un CDA svoltosi (svoltosi?) in fretta e furia con l’assenza di molti. Io lo avevo denunciato tempo fa, i Sindaci che avevano deciso di votare lo sciagurato piano industriale di potenziamento (inutile) del forno, avrebbero portato ad aumentare i costi di smaltimento dei rifiuti. E mentre il mercato dello smaltimento rifiuti diventa sempre più dinamico, con i prezzi che in questi anni sono scesi vertiginosamente, ecco che il Presidente di BEA, in un CdA durato poco più di cinque minuti (ma chi ci crede???), senza informare i soci, decide di portare la tariffa di smaltimento da 80€ a 87€ alla tonnellata. Cosa significa tutto questo? Una cosa molto semplice, ovvero i cittadini dovranno mettere mano al portafogli e si vedranno aumentata la Tassa Rifiuti. Ringrazieranno questi lungimiranti amministratori, che andando contro tutto e tutti votarono il potenziamento.

Adesso viene però pure un dubbio: non sarà che questo aumento si sia reso necessario per coprire quei famosi due milioni di euro che misteriosamente continuano a ballare? (ne ho parlato lungamente qui). Bea infatti, contrariamente a quanto previsto dai soci, non si ritroverà più a pagare l’intero investimento spalmato in quindici anni, bensì (a parità di costo, e qui sta la stranezza) ha accettato l’unica offerta che prevede un pagamento del 90% dell’investimento in soli tre anni. È evidente che i conti non tornassero più e forse anche per questo ci si è ritrovati costretti ad aumentare le tariffe. Sulla vicenda la stessa Presidente Mazzuoli, contrariamente a ciò che prevede la normativa, continua a negarmi l’accesso agli atti del contratto firmato. Informati della cosa sia il Presidente della Provincia che il vice Presidente, Ponti ed Invernizzi, ma non hanno mosso a oggi un dito.

Questi sono tutti aspetti da chiarire, e di cui il sottoscritto ha già chiesto formalmente conto nelle ultime due sedute di Consiglio Provinciale. Il Presidente Ponti, dopo un mese dalla mia interpellanza, si dice ancora alla ricerca di informazioni precise. Il suo solito stile “bella addormentata nel bosco”. Il vice Presidente Invernizzi, uno che di queste cose se ne intende, continua a fare scena muta e ha disertato pure l’ultima assemblea, mandando al suo posto il responsabile del settore cultura della Provincia. E di cultura se ne sarà fatta, ne sono sicuro, visto le sparate di alcuni assessori presenti a quell’assemblea.

Ora però la situazione è gravissima e due cose bisogna però farle subito, anzi immediatamente. Prima che qualcuno ci costringa a farle. Per prima cosa chiedere il rispetto di ciò che il socio di maggioranza, la Provincia, aveva preteso in assemblea, come giustamente ci ricorda Bolis:

Soprattutto sottolinea che la decisione presa dagli amministratori: dott.ssa Mazzuconi, dott. Suppa e dott. Caturelli non abbia tenuto conto di un preciso indirizzo espresso in data 8 novembre 2013 dall’Assemblea, su proposta del socio Provincia di Monza e Brianza con il quale è stato richiesto “ l’inserimento in convenzione di un sistema per la revisione delle tariffe e/o un meccanismo di compensazione che scongiurasse l’eventualità che ai Comuni soci venissero applicate condizioni più sfavorevoli rispetto ai Comuni non soci” (si veda a tal proposito il verbale di assemblea e la delibera provinciale allegati in “H1 e H2”). Con questo meccanismo si voleva garantire ai soci, sottoscrittori della convenzione quindicennale con BEA S.p.A., un costo per lo smaltimento dei rifiuti sicuramente più basso rispetto a quello applicato ai Comuni non soci. Al contrario, così come è stato approvato il piano tariffario, si potrebbe presentare il caso di qualche Comune non socio che paghi il servizi o di smaltimento ad un costo inferiore. Dalla documentazione allegata pare si evinca che la motivazione della decisione di aumentare le tariffe ai soci di almeno 7 euro a tonnellata, trovi supporto da una semplice indicazione espressa a pagina 2 della relazione illustrativa al Budget 2016 della BEA Gestioni S.p.A. (allegato“I”). A prescindere dalle giustificazioni avanzate del management della controllata, espresse nella propria relazione che si rimanda integralmente (’allegato “I”), lo scrivente ritiene doveroso a questo punto una formalizzazione di un mutato indirizzo da parte degli Enti Locali qui notiziari, da esprimersi in sede assembleare. In mancanza di ciò è ipotizzabile individuare una lesione di un diritto del socio in quanto, non risulta agli atti una deliberazione della proprietà che modifichi l’indirizzo espresso in data 8 novembre 2013. Pertanto, nell’ipotesi poco probabile che dovesse risultare regolarmente tenuta l’adunanza del 23 ottobre u.s., si potrebbe ravvisare un eccesso di potere degli amministratori che, di propria iniziativa, avrebbero approvato un budget 2016 con una proposta di variazione del piano tariffario contraria ad un indirizzo precedentemente espresso dai soci.

IL PRESIDENTE DI BEA DEVE ANDARE A CASA

La seconda cosa, questa più urgente della prima, è mandare a casa il presidente di BEA, l’on. Daniela Mazzuconi. Dopo aver negato, a me e ad altri consiglieri, l’accesso ad alcuni atti senza nessuna giustificazione, ora ha addirittura messo l’azienda in una posizione di grave rischio, convocando e avallando un CDA lampo di 6 minuti, che un membro stesso dichiara illegittimo e che è pronto a chiederne l’annullamento, come fa notare Bolis:

una decisione degli amministratori non assunta ai sensi di legge e di statuto (o deliberata al di fuori del Consiglio di amministrazione) può essere dichiarata inefficace dagli aventi diritto (in questo caso dagli amministratori assenti o dissenzienti, dal Collegio Sindacale e dai soci portatori di interesse) impugnando la delibera ai sensi dell’art 2388 cod. civ. “…..Le deliberazioni che non sono prese in conformità della legge o dello statuto possono essere impugnate solo dal collegio sindacale e dagli amministratori assenti o dissenzienti entro novanta giorni dalla data della deliberazione; si applica in quanto compatibile l’art 2378. Possono essere altresì impugnate dai soci le deliberazioni lesive dei loro diritti; si applicano in tal caso, in quanto compatibili, gli articoli 2377 e 2378.

Per di più nella stessa riunione di sei minuti ha approvato un aumento non concordato con i soci, anzi contrario agli indirizzi dell’assemblea. Le dimissioni, in questo caso, non ci sarebbe bisogno nemmeno di chiederle, andrebbero date e basta.

Bolis attende una risposta:

lo scrivente, prima di intraprendere qualsiasi azione a tutela della propria persona, resta in attesa di essere informato sui provvedimenti che i soci ed il Collegio Sindacale intenderanno adottare in merito alla conduzione da parte del Presidente del CdA della seduta consiliare di venerdì 23 ottobre 2015 e della rettifica o meno dell’operato del Consiglio di amministrazione in merito al punto 3) all’ordine del giorno.

Qualora, nei termini dei 90 giorni a partire dalla data del 23 ottobre 2015, non dovesse ricevere nessun aggiornamento sulla vicenda, lo scrivente proporrà impugnativa ai sensi dell’art. 2388 cod.civ. a tutela degli Enti Locali che, con deliberazione delle tariffe 2016 operata dal Consiglio di Amministrazione nell’adunanza del 23 ottobre 2015, potrebbero veder leso un proprio diritto.

Credo che la Provincia di Monza e Brianza dovrebbe essere la prima, come socio di maggioranza relativa, a rispondere. Novanta giorni, il count down è iniziato.

Una risposta a “Il Presidente BEA beffa tutti e aumenta le tariffe in 6 minuti di CDA. Dimissioni subito”

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