Audizione Gianetti al Pirellone

Condividi articolo

Andrea Monti (Lega): «No a logiche predatorie. Chi fa impresa in Brianza ha precise responsabilità. Oggi parte il dialogo vero»

«L’audizione di oggi a Palazzo Pirelli ha visto presenti tutte le parti coinvolte. A fronte delle motivazioni dell’Azienda, che lamenta di aver perso in tre anni svariate decine di milioni di euro anche per gli aumentati costi dell’acciaio, ho fatto presente che non si può cedere ad una logica predatoria dei fondi, subentrando nella gestione di una realtà storica del territorio e dopo tre anni andare via». Così il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone Andrea Monti, dopo l’audizione con i vertici della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto e le rappresentanze sindacali dei lavoratori a rischio licenziamento.
«Ricordando il grande insegnamento di Eugenio Corti nel romanzo Il cavallo rosso, che descrive il modo peculiare di fare impresa in Brianza mettendo l’accento sullo spiccato senso di responsabilità, ho sottolineato che chi a casa nostra dirige un’impresa che ha cento anni di storia non può andarsene di colpo lasciando una ferita aperta e tutti i costi sociali a carico del territorio», prosegue Monti.
«Ho dunque chiesto ai vertici di Gianetti Ruote di cambiare il loro atteggiamento di totale chiusura, per scongiurare i licenziamenti e la chiusura del sito produttivo. La risposta che ho avuto è che, in questi casi, si procede con l’apertura di un tavolo di discussione. I vertici dell’Azienda si sono detti disposti ad ascoltare da Regione Lombardia idee e proposte nei 75 giorni che prevede la procedura», prosegue il consigliere regionale leghista.
Conclude Monti: «Mi aspetto una trattativa veloce e risolutiva, per non depauperare il sito produttivo e non perdere clienti. In un quadro che di per sé è già molto molto difficile, il dato positivo è che oggi è partito il dialogo vero. Regione Lombardia farà la propria parte ed altrettanto mi aspetto dall’Azienda; anticipo che mi recherò personalmente dai lavoratori per aggiornarli e portare la solidarietà della nostra Istituzione».