Trasporto pubblico locale, Ok da Pirellone a emendamento Lega

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Andrea Monti (Lega): “Più equilibrio nell’Agenzia del TPL, Sala sbaglia a credere di poter governare su 4 Province”

Milano, 26 novembre. Via libera dall’Aula del Grattacielo Pirelli all’emendamento della Lega alla Legge di Semplificazione normativa, che redistribuisce le quote all’interno dell’Agenzia di Bacino milanese del Trasporto pubblico locale. Nel merito è intervenuto il vice capogruppo del Carroccio e vice Presidente della Commissione Trasporti di Regione Lombardia, Andrea Monti. 

“È una vittoria dei territori – spiega Andrea Monti – che si concretizza con una nuova ripartizione per quanto attiene le quote di composizione dell’Agenzia di Bacino che gestisce il Trasporto pubblico dell’area milanese, che concerne però anche le province di Monza e Brianza, Lodi e Pavia. La genesi del problema deriva direttamente dalle more della famigerata Legge Delrio, che ha conferito al Sindaco di Milano anche il ruolo di Sindaco della Città metropolitana, facendo confluire nelle mani di un unico soggetto le prerogative del Primo cittadino e del vecchio Presidente di Provincia. 

Da ciò è nato un profondo squilibrio a vantaggio del Capoluogo all’interno della composizione dell’Agenzia di bacino, dove il sindaco si trova a decidere, praticamente da solo, delle sorti del trasporto pubblico di territori diversi rispetto a quello strettamente legato a Milano. Con questo emendamento abbiamo portato un po’ di equilibrio, facendo in modo che le quote relative a Città metropolitana e Comune di Milano non superino il 50% totale, a fronte del 62% del precedente sistema. 

Nessuno vuole sminuire il ruolo di Milano, ma il Sindaco Sala sbaglia a credere di poter governare su ben 4 Province; occorre invece conciliare e mediare, tenendo conto delle esigenze di tutti i cittadini coinvolti, nessuno escluso. 

Siamo comunque venuti incontro ad alcune richieste del Partito Democratico, che ha espresso voto di astensione, nell’ottica di un segnale di collaborazione fra le Istituzioni, nella speranza che per il futuro – conclude Andrea Monti – si possa guardare di più al bene collettivo”. 

Ufficio Stampa