Andrea Monti (Lega): “Col nuovo PTR Lombardia prima Regione per l’azzeramento del consumo di suolo”
“Il consumo di suolo non si trasformi nell’ennesimo strumento per alimentare lo scontro politico tra destra e sinistra, su un argomento quale la salvaguardia del territorio, che è tema condiviso e apprezzato da tutti”. Così Andrea Monti, Vice Presidente della Commissione Territorio di Regione Lombardia, commenta i recenti dati emersi dall’annuale studio di ISPRA sul consumo di suolo.
“Ho l’impressione che ISPRA, quantomeno dal punto di vista della comunicazione, si lasci prendere troppo spesso la mano, limitandosi a sottolineare, con toni allarmistici, solo gli aspetti negativi del nostro territorio”, incalza il consigliere regionale del Carroccio.
Che aggiunge: “Si dipinge sempre la nostra Lombardia e la mia Brianza come il male assoluto, ignorando quanto di buono è stato fatto e si sta facendo. Che la Lombardia abbia per decenni patito un eccessivo consumo di suolo non è una novità, così come il fatto che ad essere maggiormente penalizzata, rispetto ad altre provincie, sia stata proprio la Brianza. Ma la difesa del suolo non si fa con le chiacchiere o con le sterili polemiche politiche, bensì con un’azione amministrativa pianificata e ragionata sul lungo periodo, esattamente come sta facendo Regione Lombardia”.
“Grazie all’impegno del neo Assessore Foroni”, continua Monti, “è stata infatti approvata recentemente l’integrazione al Piano Territoriale Regionale (PTR). Il documento a breve verrà discusso nella Commissione di cui faccio parte, per poi approdare in Aula Consiliare per l’approvazione entro la fine dell’anno. I capisaldi del PTR sono due: riduzione del consumo di suolo agricolo e riqualificazione delle aree dismesse e degradate. Il consumo di suolo si combatte solo con una legislazione che imponga una pianificazione che punti al consumo di suolo zero; altre proposte sono risibili perché lasciano il tempo che trovano”.
“Con il nuovo PTR la Lombardia si candida così a essere la prima regione italiana ad aver adottato uno strumento urbanistico che recepisce le linee guida della UE sull’azzeramento del consumo di suolo entro i prossimi trent’anni. Questi sono fatti e non chiacchiere. Strano che ISPRA sembri non accorgersene, forse perché troppo impegnata a dare lezioni a chi, come Regione Lombardia, sull’argomento ha invece molto da insegnare. Ricordo anche che i parametri di calcolo adottati da Regione Lombardia sono ancora più stringenti rispetto a quelli di ISPRA, visto che per la Regione anche il verde privato è considerato consumo di suolo, mentre per ISPRA no. E ISPRA non tiene mai conto di una variabile importante come quella degli abitanti: è chiaro che se la Brianza ha 860.000 residenti non potrà essere messa allo stesso piano di territori meno popolosi”, conclude il consigliere leghista.