Su BEA pensavamo ormai di averle lette e sentite tutte, invece il Partito Democratico in Brianza, capitanato dal serafico Gigi Ponti, riesce sempre a stupirci. Naturalmente in negativo. Io lo avevo scritto già tempo fa, in questo post, che i vertici del PD avevano messo sotto tiro il vice presidente di BEA, Gianni Bolis. Motivo? Rompeva troppo le palle al manovratore. Che poi significa, in soldoni, che non faceva altro che l’interesse della società. Non è un caso che fu attaccato pubblicamente durante un’Assemblea, per bocca di qualche assessore che lo accusava di aver fatto un esposto in Procura segnalando possibili irregolarità. Avete capite bene? In BEA funziona così: se uno si mette a controllare e a segnalare aspetti critici, così come imporrebbe il manuale del corretto cittadino, si becca gli attacchi di chi invece, evidentemente, preferirebbe che non si controlli nulla, che non si accerti, che non si verifichi la correttezza degli atti. Tra l’altro, come ha sottolineato il successivo intervento di Cantone e dell’ANAC, i rilievi sollevati da Bolis in un esposto erano tutt’altro che campati per aria. Ciò significa che il Vice Presidente di Bea ha semplicemente fatto gli interessi di Bea e soprattutto dei soci, cioè i comuni, che sono poi i cittadini. E cos’ha deciso il PD nell’Assemblea di martedì? Di dare un encomio al Vice Presidente? Un ringraziamento e un riconoscimento pubblico? No, è stato bellamente silurato. Roba da matti. È stato infatti nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, che è poi identico a quello vecchio, tranne appunto Bolis che è stato defenestrato. Il messaggio sembra più o meno questo: chi osa metterci il naso lo facciamo fuori, chi se ne sta buono buono continua a prendere il suo ossicino. Bella roba. Ha vinto un po’ la linea dell’omertà insomma, mortificando chi ha avuto il coraggio di denunciare ciò che pareva non funzionare. Una roba in pieno stile italiano, l’Italia del PD.
E con la stessa arroganza e sfacciataggine hanno pure azzerato tutto il Collegio dei Revisori, anch’esso protagonista, per mano del revisore Giovanna Ceribelli, di esposti e segnalazioni sulla famosa gara di assegnazione della nuova turbina.
È curioso che per qualche settimana Giovanna Ceribelli è stata l’idolo del PD Lombardo, quando c’era da sperticarsi in elogi per il suo esposto che ha dato il via all’inchiesta che ha poi portato all’arresto del Consigliere Regionali Fabio Rizzi, salvo poi farla fuori brutalmente in BEA, forse perché anche lei dava fastidio.
C’è da domandarsi come mai il PD in Brianza si sente così onnipotente? C’è qualcuno di potente che lo protegge?
Magari non solo su BEA. In questi giorni, per esempio, ho inviato be tre comunicazioni alla Prefettura, rendendo noto che la Provincia non ha adottato gli schemi di Rendiconto Consuntivo entro il 30 aprile. In questo caso l’articolo 141 del T.U.E.L. al comma 1 lettera c e al comma 2 parlano chiaro: bisogna intimare l’ente ad approvare il Bilancio entro 20 giorni e la Prefettura deve iniziare la procedura di scioglimento.
È però davvero strano che la Prefettura non mi abbia inviato nessuna risposta, per esempio per segnalarmi che ero inciampato in un errore, e comunque non ha avviato nessun procedimento. Ed è altrettanto curioso che la stessa Prefettura negli stessi giorni si è prodigata in comunicazioni ai diversi comuni per sollecitarli all’approvazione del medesimo documento. La Provincia e il suo Presidente godono forse di un trattamento diverso e particolare? Per quale motivo? Sarebbe interessante saperlo.
Credo comunque che il PD abbia compiuto un gravissimo errore, un gesto di prepotenza ed arroganza che rischia di pagare caro. Credeva forse di essersi sbarazzato di Bolis e Ceribelli? Poveri illusi. Nessuno di loro era in BEA per «l’osso», quindi continueranno con rinnovata voglia e pervicacia e con tutto il nostro appoggio, a vigilare e denunciare ogni aspetti critico, andando fino in fondo in nome della verità e della trasparenza. È adesso che inizia il bello.