Tassa di soggiorno a Lissone. Per comprare altri (brutti) divani?

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Quando si tratta di tassare o tartassare la sinistra non si tira mai indietro, anzi alle giunte di centro sinistra va riconosciuta una certa disinvoltura quando si tratta di gabellare i cittadini. Pochi scrupoli e tanti soldi. Ed ecco allora che anche il comune di Lissone pensa di presentarsi al meglio per l’inizio di Expo. Come? Naturalmente con una nuova tassa, nemmeno a dirlo.
Dal 1 aprile 2015, quindi giusto giusto per l’inizio della grande manifestazione internazionale, sbarca nel comune brianzolo patria del mobile, la famigerata tassa di soggiorno.
Una scelta sbagliata, che fa al pari con quella del comune capoluogo Monza, che azzera un punto di forza per le strutture a ridosso dell’area metropolitana, che fino a ieri potevano contare su una maggiore competitività rispetto alle strutture milanesi, da tempo colpite dalla tassa. Probabilmente gli amministratori lissonesi hanno optato per il più elementare e provinciale dei ragionamento: con Expo si riempiranno e gli alberghi comunque, tanto vale cogliere l’occasione per metterci sopra una gabella. Peccato che ad oggi le prenotazioni di Expo scarseggiano, nonostante siamo a pochi mesi dall’inizio della manifestazione, e a questo punto il tutto esaurito rischia di diventare una vera chimera. Rimangono certo gli abituali clienti business, vero tesoro per l’accoglienza in Brianza, che verranno appunto inutilmente penalizzati con una nuova tassa.
Tartassare gli albergatori, già schiacciati dall’enorme peso dell’IMU rischia di diventare una vera e propria persecuzione. Per cosa poi? Come al solito si dice genericamente che si finanzierà il turismo e i servizi annessi. Una maniera elegante per dire: intanto vi prendiamo un po’ di soldi, poi vedremo.
Il gettito non potrà poi essere dei più significativi, se calibrato sui dati delle presenze 2013: circa 80.000 presenze, che ad una media di poco superiore ad 1€ a presenza (contando che si parla di 0,5€ a stella, gli hotel a Lissone sono in gran parte 3 stelle, ma bisogna tenere conto dei B&B e delle varie esenzioni), frutteranno al comune un incasso tra gli 80.000 e i 100.000€. Per fare cosa? Magari per comprare ancora qualche decina di quei famosi “divani” molto più costosi che belli? Eh io pago!