Era mare nostrum ora sono cazzi nostrum! Folle scelta in Brianza: un centro profughi accanto ad un centro donazioni Avis

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018_018La Brianza non era di fatto più in condizione di accogliere gli immigrati (presunti profughi), che copiosi sono sbarcati nel 2014 e che continuano a sbarcare nel 2015. Non lo era perché nessuno dei 55 sindaci della provincia, nemmeno quelli del PD, erano disponibili a concedere spazi per allestire un hub di smistamento, essenziale per accogliere nuovi arrivi. Questo avrebbe avuto come effetto l’immediato stop di nuovi arrivi. Naturalmente chi è chiamato, a pagamento, a gestire l’accoglienza degli immigrati non poteva accettare uno scenario simile, tantomeno adesso che si prevede l’arrivo in pochi mesi di 200.000 immigrati! Una cifra enorme, tenendo conto che in tutti i 12 mesi del 2014 (anno che ha segnato il record assoluto di sbarchi) sono stati circa 180.000. Ogni immigrato in più che arriva sono 33€ al giorno che si aggiungono al fatturato e se qualcuno chiudesse il rubinetto degli stranieri contestualmente verrebbe chiuso il rubinetto dei soldi. Chiaramente questa cosa a qualcuno non stava bene.
E se i sindaci non volevano il centro pazienza, ci ha pensato direttamente la provincia, come già raccontato, mettendo a disposizione addirittura i propri uffici di Limbiate, nuovissimi, realizzati solo qualche anno fa. Quando si dice una gestione oculata delle risorse dei contribuenti.

RISCHI SANITARI CON IL CENTRO DI RACCOLTA AVIS
Fino qui la polemica si limiterebbe alla cattiva gestione di un fenomeno, che numeri alla mano, c’entra ben poco con i profughi che scappano dalle guerre, ma tanto con la gestione colabrodo delle nostre frontiere. Ma adesso la situazione si fa seria, e una decisione presa sull’onda del solito buonismo un tanto al chilo e della solita solidarietà a pagamento, rischia di trasformarsi in un vero e proprio pericolo per tutti i cittadini brianzoli e non solo. Il problema è che il nuovo centro profughi condividerà lo stesso edificio (al piano superiore) con il grande centro di raccolta sangue dell’Avis.
Da lì nei prossimi mesi transiterà qualche centinaio di immigrati clandestini giunti senza nessun controllo dal Nord Africa, e proprio nello stesso edificio dove è attivo da anni uno dei più grandi centri di raccolta sangue dell’Avis, fiore all’occhiello della Provincia di Milano e di Monza e Brianza. Nello stesso stabile ci sono tutte le stanze in cui centinaia di donatori, settimanalmente, arrivano per donare il loro sangue. Le prescrizioni richieste dall’ASL in questi casi sono naturalmente molto elevate, tanto che alcuni piccoli centri di raccolta ultimamente sono stati costretti alla chiusura. Pensate che ad alcuni di questi centri, per esempio, una delle criticità contestate è stata la promiscuità dei locali di raccolta con l’attività associativa degli iscritti dell’Avis! E la Provincia adesso pensa di aprire in promiscuità di edificio addirittura un centro profughi? Ma stiamo scherzando?

Intendiamoci, è normale che i livelli di sicurezza igienico sanitari richiesti ad una struttura in cui si raccoglie del sangue siano elevati; ci si domanda invece come sia possibile che a pochi metri, nella stessa aerea, si facciano alloggiare persone che proprio in quel luogo saranno sottoposte a controlli e a screening sanitari!? Follia! Com’è possibile che a pochi metri da dove si raccoglie sangue si facciano dormire e transitare persone potenzialmente affette da infezioni contagiose, come per esempio la scabbia, molto comuni e frequenti in persone vissute per mesi in condizioni così critiche. E soprattutto com’è pensabile mettere in contatto i donatori con persone provenienti da Paesi considerati a rischio per gli stessi standard del donatore.
Dovete infatti sapere che chi, per esempio, ha compiuto un viaggio in paesi dell’Africa o del Medio Oriente, considerati a rischio infettivo, per 6 mesi gli è addirittura preclusa la possibilità di donare. A questo punto capite bene l’assurdità e la pericolosità della scelta presa dalla Provincia? Una decisione davvero scellerata e irresponsabile.

[su_pullquote align=”right”]a chi ha compiuto un viaggio in paesi dell’Africa o del Medio Oriente per 6 mesi gli è preclusa la possibilità di donare[/su_pullquote]Cosa grave è che non mi risulta che la Provincia abbia condiviso con i responsabili dell’Avis la scelta di installargli sopra la testa un centro profughi, anzi fino a qualche giorno fa si ventilava nei corridoi la possibilità che quegli stessi spazi fossero messi a disposizione proprio per l’Avis e per il trasloco del magazzino bibliotecario. Evidentemente la Provincia ha altre priorità. Sistemare gli immigrati.

ALTO RISCHIO TERRORISTI ISIS TRA I PRESUNTI PROFUGHI
Ma quello sanitario non è l’unico pericolo. Giusto due giorni fa il Telegraph ha pubblicato questo allarmante articolo, in cui si cita una fonte diretta dell’ISIS, che fa sapere come gli uomini neri del califfato stiano pianificando una strategia chiara: utilizzare il canale del trasporto clandestino di immigrati, tollerato ed anzi quasi agevolato dalle decisioni del governo italiano, per far sbarcare clandestinamente e in incognito soldati dell’esercito islamico. Insomma, con i barconi in cui ci fanno credere esserci solo gente che scappa dalle guerre, arriveranno soldati nemici, nuove potenziali cellule dormienti. Sempre sul Telegraph, vengono riportate anche le dichiarazioni dell’ambasciatore egiziano a Londra, Nasser Kamel, che mette in guardia dal concreto pericolo che confusi tra i clandestini sui gommoni, potrebbero presto arrivare centinaia di uomini dell’ISIS. E lo fa ricordando il numero elevatissimo degli sbarchi in queste ultime ore.

Purtroppo, a dimostrazione di quanto questo pericolo sia reale, vi sono altri numerosi indizi ed elementi. La Procura di Palermo ha aperto da tempo un’inchiesta, e lo ha fatto in seguito a segnalazioni precise pervenute dai servizi segreti, cioè non dalle dichiarazioni di qualche leghista xenofobo. Sarebbero addirittura stati individuati già 5 elementi sospetti, e di questi alcuni di loro hanno già fatto perdere le tracce, come riportato sui media locali.
Lo stesso governo, che inizialmente aveva addirittura deriso questa eventualità per bocca di alcuni ministri, oggi conferma che il rischio esiste ed è confermato dallo stesso Ministro Gentiloni e anche Alfano dichiara apertamente che non è possibile escludere un rischio infiltrazioni.

Questo significa che tra gli ospiti del centro di Limbiate potrebbero potenzialmente celarsi anche pericolosi terroristi, o comunque soldati dell’esercito dell’ISIS. Il tutto nei pressi di alcune scuole e di alcuni presidi sanitari. Ma vi pare una scelta intelligente? A me no.

CI RACCONTANO CHE SONO DONNE E BAMBINI, MA NON È VERO
La versione ufficiale, quella che qualcuno cerca di veicolare in modo artefatto per impietosire e giocare con la sensibilità delle persone, ci racconta che accogliamo solo profughi e che tra di loro ci sono molte donne e bambini, che naturalmente scappano dalle guerre. Peccato che tutto ciò sia semplicemente FALSO! Una vera e propria presa in giro, fatta circolare per indorare la pillola. Come ho già avuto modo di raccontare, i richiedenti protezione internazionale (la maggior parte di loro non ne avrà tra l’altro diritto) ospitati nella provincia di Monza sono oggi in totale 310, di questi ben 293 sono uomini, per lo più giovani, e ospitiamo un solo bambino. Avete capito bene? Significa che in questi centri saranno ospitati tutti uomini, giovani e forti, cioè con un profilo simile a quelli che le guerre solitamente le fanno, cosa che dovrebbe preoccupare ancora di più, non vi pare? Ma quando l’accoglienza diventa un business, si rischia di tralasciare persino le più elmentari nozioni del buon senso. Come si dice? Business is business! La Provincia torni sui suoi passi e non compia questo grave errore.