La parola identità è una delle parole più belle che dobbiamo difendere
Così qualche giorno fa Renzi, commentando la strage di Parigi. E mentre a Parigi, preso dallo sgomento, il PD si rende conto dell’importanza di difendere la nostra identità, in Brianza si è cancellata, con un semplice tratto di penna. Senza che fosse necessario. Una scelta politica dunque.
Ho pubblicato qualche giorno fa la bella lettera appello dell’ex Presidente del Consiglio Provinciale, Angelo De Biasio. Sabato è stata anche pubblicata dal settimanale locale “il Cittadino”.
In questi giorni sono arrivate le prime risposte.
Dure, e piene di tristezza, le parole che il professor Ermanno Arslan ha inviato all’ex Presidente De Biasio e che pubblico con la sua autorizzazione:
Caro Amico e concittadino,
quanta tristezza, soprattutto ricordando come il Prof.Bertazzini e il sottoscritto non siano “schierati” politicamente e come anzi siano su posizioni ideologico-religiose abbastanza divergenti. Ci siamo invece riconosciuti vicini nel riconoscere valori storici e culturali del territorio e della gente di Brianza che superano ed ignorano le tristi contrapposizioni della nostra epoca … Una storia triste, che non aiuta ad affrontare serenamente il nuovo anno.
Con amicizia e solidarietà.
Ermanno
Una storia davvero triste, e a renderla ancora più triste la risposta arrivata in questi giorni, direttamente dal Presidente della Provincia. Una risposta che ci prende in giro, ancora una volta. La cosa più grave è che prende in giro anche i due professori.
Ponti infatti, nella sua risposta, motiva la “ratio” della scelta di cancellare parte del titolo I dello Statuto, richiamando sostanzialmente due motivazioni: la prima sarebbe l’esigenza di approvare, entro il 31.12.2014, uno Statuto compatibile con la nuova normativa Delrio, la seconda la dichiarata necessità di rendere più snello il testo.
Peccato, però, che Ponti si guardi bene dal dirci quali sarebbero i presunti profili di incompatibilità della parte che è stata cancellata, ed elaborata a suo tempo dai professori, con la nuova conformazione dell’ente. Non lo dice, per un semplice motivo: la parte di testo cancellata non era in nessun modo in contrasto con la legge Delrio. Eliminarla è stata una scelta politica, che a questo punto non si ha nemmeno il coraggio di riconoscere, trincerandosi dietro motivazioni che non reggono.
Ancora più grottesca la seconda motivazione, ovvero la volontà di elaborare un testo più snello. Peccato però, che il nuovo testo è più prolisso del vecchio (come ho prontamente segnalato qui). Non è più snello, è più grasso. Questo sembrerebbe essere lo stile Ponti, dove la verità appare un orpello, un elemento che si può forgiare e piegare alle esigenze politiche del momento.
Non ci arrenderemo, perché lo dobbiamo ai tanti che hanno lottato per veder riconosciuta la nostra provincia, e non sarà Ponti e la sua maggioranza a cancellare la nostra identità. #jesuisBrianza