Una mozione per il Congresso del 20 luglio: salviamo la Co.Nord e aiutiamo i sindaci della Lega

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Si avvicina la data del congresso Lega Nord, che si terrà il 20 luglio, un momento importante che potrà segnare anche una svolta per l’intero panorama politico italiano, così come ha sottolineato il Segretario Federale Matteo Salvini:

“Il congresso che dovevamo fare per aggiornare lo statuto alla nuova legge sul finanziamento ai partiti – ha spiegato il segretario – abbiamo scelto di trasformarlo in un congresso politico per aggiornare l’offerta politica della Lega e accogliere la sfida di un centrodestra in libera uscita”

Alle assemblee provinciali, che si riuniranno a breve, è stato demandato il compito di raccogliere le istanze e le idee della base sui futuri scenari politici.
Raccogliendo questo invito ho elaborato una mozione, che presento in anteprima qui sul mio blog per condividerla con voi e magari migliorarla.
Tema della mozione è la  Co.Nord, la Confederazione dei comuni e delle province del Nord, nata nel 1998 in contrapposizione ad ANCI e che ha rappresentato negli anni un valido supporto e uno strumento prezioso di coordinamento e rappresentanza delle istanze peculiari dei comuni del Nord.
A fine anno scadrà l’accordo di collaborazione firmato qualche anno fa con la stessa ANCI e la strada già tracciata sarebbe quella della chiusura di Co.Nord attraverso l’assorbimento in ANCI stessa, che di fatto acquisirebbe in maniera permanente tutti gli associati di Co.Nord.
La mozione vuole da una parte valorizzare il valore strategico che hanno sempre rappresentato i nostri sindaci, e più in generale i nostri amministratori locali, e dall’altra fermare il processo di scioglimento della Co.Nord, individuandola al contrario come il naturale strumento di cui servirsi per tornare a riconquistare i nostri comuni, passaggio fondamentale nella lunga marcia verso la conquista della nostra libertà.
Di quale vantaggio godrebbe oggi la Lega Nord nel consegnare la Co.Nord e tutto il suo patrimonio associativo, in mano ad ANCI?
Come possono i nostri sindaci sentirsi rappresentati pienamente da un’associazione che sta riducendosi sempre di più a megafono di un governo amico?
Io credo che sia necessario salvare la Co.Nord, rilanciandone l’importanza strategica e la centralità nel rapporto tra la Lega e i suoi amministratori.

Ecco il testo della mozione:

 

Mozione congresso Lega Nord 20 luglio 2014

RITORNO ALLA CO.NORD

 

PREMESSA

Il movimento politico “Lega Nord”, di cui tutti noi siamo orgogliosi di appartenere, nacque ufficialmente in una giornata consegnata ormai alla storia, il 10 febbraio 1991, durante il I Congresso della Lega Lombarda, in cui si votò all’unanimità atto costitutivo e Statuto della futura Lega Nord. Il progetto politico, alla base della fusione dei vari movimenti indipendentisti e autonomisti del Nord, era quello di creare per la prima volta nella storia, un movimento unito e forte che rappresentasse le istanze dei vari popoli della Padania e che avesse come scopo quello di assurgere a forza egemone del Nord.
Le successive tornate elettorali confermarono la bontà della felice intuizione, portando la neonata Lega Nord a cogliere un grande successo alle elezioni politiche del 1992 con l’8,6% alla Camera e l’8,2% al Senato. Fu soprattutto la doppia tornata amministrativa del 1993 che impose la Lega Nord come forza di governo locale, conquistando importanti sindaci in comuni capoluoghi e presidenti di provincia.
Si impose un sindaco della Lega a Milano, Alessandria, Novara, Vercelli, Lecco, Lodi, Pavia, Pordenone. Un presidente di provincia della Lega a Varese, Mantova, Pavia, Gorizia. A questi straordinari risultati si aggiunsero decine e decine di borgomastri conquistati in tutta la Padania.
Nel 1993 la Lega si candidava a dominus della politica italiana, muovendo il primo passo verso quel radicamento territoriale che ha rappresentato, nel ventennio seguente, la nostra unica e vera ancora di salvezza, a cui di volta in volta ci siamo aggrappati resistendo ad innumerevoli attacchi mossi verso di noi dal nostro grande nemico storico: il centralismo romano e tutto il suo apparato politico-burocratico.

IL VENTENNIO BERLUSCONIANO

Nel 1994 lo scenario politico italiano viene travolto e stravolto dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, un imprenditore che ha deciso di scendere in campo; se da una parte la sua intenzione dichiarata fu quella di arginare il rischio rappresentato dai post comunisti al governo, dall’altra assestò un duro colpo per le ambizioni egemoni della Lega Nord, a cui drenò negli anni, questo è innegabile e incontestabile, gran parte di quel consenso che ci fece crescere in fretta nel biennio ’92/’93.
Inutile qui ripercorrere i venti anni che hanno costituito il rapporto, a fasi alterne, tra la Lega Nord e Forza Italia (poi PDL), è necessario però annotare come le elezioni europee del 2014 potrebbero disegnare un tornate della storia, e di fatto la fine di questo ventennio.

RITORNARE AD AMBIRE ALL’EGEMONIA ATTRAVERSO I NOSTRI SINDACI

Si riapre una finestra importante, all’orizzonte la possibilità di un vuoto politico da colmare, certificato anche da una disaffezione crescente dell’elettorato. Questo è lo spirito che contraddistingue anche il presupposto che ci porta ad un congresso straordinario della Lega Nord, in cui viene chiesto anche alla base, attraverso le assemblee provinciali, il proprio apporto di idee.
Siamo convinti che sia quantomai giusto intraprendere questa strada, per ritornare a scommettere su una Lega come forza egemone e trainante rispetto alle aspettative della Padania. Siamo altresì convinti che uno degli strumenti più preziosi per poter aspirare a questo ruolo siano i nostri amministratori locali, i nostri sindaci, assessori, consiglieri di maggioranza ma anche di minoranza. Conquistare i nostro comuni, eleggere i nostri borgomastri per rinsaldare il rapporto con la nostra gente, per rinforzare la forza del nostro Movimento. I sindaci della Lega, laddove negli anni hanno saputo ben amministrare, farsi apprezzare dai propri cittadini e veicolare le idee e le istanze del Movimento, hanno saputo capitalizzare questo consenso anche in chiave politica, superando la sola dimensione amministrativa locale.
Amministrare i comuni ha rappresentato un potente veicolo su cui far correre le idee della Lega, oltre ad aver permesso ed agevolato quel radicamento, costituito da solide e robuste radici, che come detto hanno salvato il movimento da ogni tipo di bufera, anche le più violente e traumatiche.

Siamo convinti che sia giunto il momento di guardare al futuro senza però dimenticarsi del passato e delle esperienze positive che hanno contribuito a radicare nel territorio i principi del Movimento ed hanno contribuito a sostenere le scelte dei nostri amministratori locali.

Già nel 1998 si era posta la questione se i nostri sindaci, assessori, consiglieri di maggioranza ma anche di minoranza potessero essere rappresentati da ANCI, l’associazione romana dei comuni, ed ovviamente la risposta fu no!

Allora si diede vita ad una nuova associazione di comuni, la Confederazione dei Comuni del Nord , nata in contrapposizione all’ANCI, con la finalità di

a) promuovere e potenziare l’attività delle autonomie locali

b) rappresentare e curare gli interessi degli Enti associati e promuoverne iniziative a sostegno delle autonomie locali

c) intraprendere iniziative di ricerca, studio, informazione, consulenza ed assistenza agli Enti associati,

d) curare l’aggiornamento degli amministratori.

Dopo oltre 10 anni di attività, durante i quali la Co.Nord è riuscita ad aggregare oltre 250 comuni, nel momento storico in cui la Lega era diventata una forza di Governo, c’è stato il tentativo di ricercare una collaborazione istituzionale con ANCI che ha portato alla firma di un accordo di collaborazione giunto ormai a scadenza (31 dicembre 2014).

In questo momento storico e politico riteniamo che non vi sia più spazio per cercare accordi di reciproco riconoscimento con chi gli accordi poi non li rispetta e tenta al contrario di divenire un soggetto egemone così da cancellare ogni forma di autonomia e di volontà di autodeterminazione.

Abbiamo il dovere di sostenere il progetto di Co.Nord che rappresenta un soggetto capace e competente, disponibile e flessibile che nel corso degli anni ha garantito un sostegno ed un riferimento per i comuni associati , per i sindaci e per gli Amministratori.
IL RITORNO DELLA CO.NORD. STRATEGICO PER IL PROGETTO DELLA LEGA

Ecco in breve delineati i motivi principali per cui si chiede un impegno politico che riporti a credere e valorizzare la struttura della CO.NORD., la Confederazione dei Comuni e Province del Nord, che negli anni ha saputo rappresentare un valido supporto ai nostri amministratori, libera dai dogmi romani e dalle pressioni politiche, spesso contrarie al nostro movimento, che invece influenzano l’A.N.C.I., ridotta in questi ultimi mesi a mero megafono del governo italiano.
I Comuni sono continuamente umiliati da una politica arrogante, statalista, centralista e dirigista che mira a togliere ogni potere e autonomia agli enti locali, ridotti a meri gabellieri, incapaci di incidere positivamente sulla vita dei propri cittadini e delle proprie comunità, minando quindi alla radice il progetto che sta alla base della Lega Nord, quello appunto di tutelare e ampliare i poteri degli enti locali.

SUPERARE L’ACCORDO A.N.C.I. CO.NORD. E TORNARE LIBERI

Queste differenti visioni, tra l’A.N.C.I. nazionale che punta all’assorbimento di ogni realtà diversa dalla sua, e il fine di Co.Nord., ovvero difendere i Comuni del Nord, non sono oggi più conciliabili e pertanto appare evidente come non sia più possibile continuare il rapporto di collaborazione tra queste due realtà, ormai prossimo alla scadenza il 31.12.2014. La proposta di questa mozione è quella di dichiarare strategico per la Padania e la Lega Nord, un ritorno all’autonomia operativa di Co.Nord., liberandosi dall’accordo con A.N.C.I., invitando tutte le amministrazioni in cui è presente la Lega Nord a inviare formale disdetta ad A.N.C.I. e ritornare a sottoscrivere l’associazione a Co.Nord.
La Confederazione rappresenta uno strumento amico della Lega Nord, seppur indipendente sia dal punto di vista strettamente operativo sia dal punto di vista economico, capace negli anni di auto finanziarsi come saprà fare ancora e meglio se supportata dalla volontà di questo Congresso a sancirne la sua utilità politica.

Una risposta a “Una mozione per il Congresso del 20 luglio: salviamo la Co.Nord e aiutiamo i sindaci della Lega”

  1. Ho letto il pezzo. Bene Andrea.
    Una domanda ma si può chiamarla Confederazione dei Comuni della Padania, in virtù del fatto che non essendoci più le provincie bisogna cambiare la denominazione.
    A me Nord non dice nulla.
    Inoltre deve essere aperta a tutti i Comuni padani e non solo a quelli con Giunta leghista e con la presenza in Consiglio di leghisti se si vuole la rappresentanza di tutti i Comuni.
    Inoltre qual’è il vs. progetto per le città padane che passano alle aree Metropolitane?

    DS

    Alberto