Mala tempora currunt, diceva Cicerone, e in politica viviamo tempi particolarmente brutti; politici corrotti, amministratori arruffoni, figure politiche improvvisate e un po’ naif. Il caleidoscopio del parterre politico italiano è davvero variegato. Ecco perché quando si ha la fortuna, ormai sempre più rara, di vivere in un comune amministrato da un Sindaco bravo, capace ed efficiente, bisognerebbe tenerselo ben stretto. Dante Cattaneo, eletto Sindaco di Ceriano Laghetto per la prima volta nel 2009, è stato uno dei più giovani primi cittadini d’Italia; il suo è stato un successo partito da lontano, figlio di un’esperienza che ho avuto la fortuna di vivere da vicino. Dante era un giovane leghista, pieno di amore per la proprioa terra e di voglia di cambiare le cose, entusiasta ed esuberante, ma mai esagerato o peggio esaltato. Ha avuto la fortuna di muovere i primi passi in una sezione animata da un uomo di lungo corso leghista, il valoroso Arnaldo Ciato, che ha covato per anni il talento di Dante, come una brava chioccia.
Dante è così cresciuto, la sua determinazione sempre più forte, e arrivato in Consiglio Comunale ha cominciato una lunga lotta all’opposizione; con l’aiuto di Cesarino ha dato battaglia ad un monolite di potere catto comunista cerianese che pareva inscalfibile, ma con la pazienza di un certosino e la forza che scaturiva dall’amore verso una comunità in cerca di riscatto, nel 2009 accadde il miracolo e arrivò la vittoria.
Ma la vittoria, quella vera, quella che davvero da la soddisfazione piena, dovrà arrivare con il voto di domenica 25 maggio, quello è l’unico modo per dire grazie a Dante e alla sua squadra. Il sindaco non ha trovato cinque anni facili in cui amministrare, con una finanza locale sempre più strangolata, ma ancora una volta, con caparbietà e con impegno ha vinto la sua battaglia; è un’intera comunità che ha alzato la testa, fiera della propria appartenenza, orgogliosi di essere Cerianesi. Ora si ritorna al voto, in un periodo difficilissimo per la politica, in cui tutto sembra andar male, ma ne sono certo, le cose buone i cittadini se le tengono strette, ecco perché Dante merita di continuare la sua rivoluzione, insomma: avanti con Dante Sindaco!