C’è chi vuole abbattere le sopraelevate e chiudere l’Autodromo di Monza. Roba da matti

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Pensavamo di averle già sentite tutto, le stupidaggini s’intende, invece la realtà è capace di superare anche la più fervida fantasia, regalandoci sempre nuove mirabolanti performance. Dopo le intemerate dei 5 stelle del dicembre scorso, con il Consigliere Corbetta che bocciava l’idea di Regione Lombardia di aiutare l’Autodromo, ecco entrare in scena la pasionaria del Comitato per il Parco di Monza, Bianca Montrasio.
Qualche giorno fa si è scatenata su più fronti contro le nostre amate curve sopraelevate, uno dei più grandi ed antichi monumenti del Motorsport a livello mondiale; «Le sopraelevate sono un fallimento tecnologico, un errore di progettazione che va cancellato»,ha dichiarato al QN Il Giorno.

Minacciando di portare in tribunale la SIAS e i Comuni di Milano e Monza se non verrà rispettata la scadenza del 4 luglio prossimo, termine ultimo previsto dalla convenzione per concludere il restauro conservativo delle curve. Ma il meglio di sé Bianca Montrasio l’ha riservato alla rete; ha infatti rilasciato una lunga intervista al sito internet www.motorsportrants.com, dove ne ha dette di tutti i colori, facendo affiorare la natura estremista e fuori da ogni tempo e storia di questo manipolo di presunti ambientalisti, e sottolineo presunti, che assomigliano più ad una sorta di talebani del verde.

In piena trance agonistica, in questa specie di gara a sparare la cazzata più grossa, si esibisce in rapida sequenza, in dichiarazioni allucinanti.
Si parte da un soft “La loro presenza è un equiparabile ad un ecomostro”, e poi “Il parco ha 200 anni, sarebbe all’altezza di Versailles senza l’autodromo”, infilando una bella gaffe, visto che anche l’autodromo di anni ne ha 100, e quindi degno di una storicità monumentale che non può non essere considerata. E poi ancora:”Non ci servono strutture sportive per attrarre turismo”, è gia cara Montrasio, infatti sono tutti dei cretini le decine di capi di stato, sceicchi, emiri ed oligarchi di mezzo mondo, che fanno la guerra per avere un circuito inserito nel calendario di F1. Perché delle centinaia di migliaia di presenze garantite dal week end della F1, oppure le migliaia generate dagli eventi organizzati dall’autodromo, chissenefrega vero?
Ma la Bianca ha la risposta anche per questo, eccola: “Sono anni che le varie associazioni di commercianti sparano cifre a caso sui soldi che porta l’autodromo, ma nessuno le ha mai dimostrate carte alla mano. La verità è che la pista non porta turismo.” Trattenete le risate, perché non è mica finita qui!
La signora è scatenata:“Ho preso una denuncia ma ribadisco il mio concetto: l’autodromo è un tumore per il parco. L’autodromo per sopravvivere deve crescere, ma ogni volta che cresce fa danni al parco. Esattamente come un tumore”. Sarebbe curioso capire dove diavolo sia cresciuto, probabilmente nella fervida fantasia di qualcuno, a meno che non si intenda per “crescita”, le piccole richieste di migliorie di qualche anno fa.
Chiudiamo con una chicca, l’elogio al regime fascista, che mancava per chiudere il quadro preoccupante: “Si sbagliò nel 1922 a farlo li. I fascisti già allora paventavano quello che è successo, lo scriveva la stampa dell’epoca, – costruendo l’autodromo distruggono il parco e lasceranno solo le macerie-“
Bianca Montrasio vuole abbattere non solo le curve sopraelevate, che nella sua mente non sono mai utilizzate, quando invece ogni anno ci corrono sopra assi mondiali del rallysmo, ma addirittura vuole abbattere e chiudere, radere al suolo l’intero Autodromo Nazionale di Monza.
Qualcuno chiami l’ambulanza, verrebbe da dire!

Ritorniamo però seri, perché purtroppo queste persone spesso, troppo spesso a mio giudizio, vengono ascoltate. Ricordiamoci che se nelle ultime estati non abbiamo potuto ospitare nella nostra Monza e nelle nostra Brianza, gente del calibro dei Rolling Stones, giusto per dirne una, è perché il Sindaco e la Giunta si sono piegati alle minacce, insulse e insensate, di questa gente qui, che fa dell’estremismo ambientalista solo una bandiera da sventolare, assumendo posizioni inconciliabili con lo sviluppo e il futuro di una città e di un territorio intero. Sono persone isolate, senza nessun seguito popolare degno di significato, ma capaci di inventarsi qualche sigla e qualche battaglia per riuscire a fare un po’ di casino e farsi sentire.

A questo punto sarebbe bene che l’argomento entrasse fin da subito nel vivo della campagna elettorale del rinnovo di Ac Milano; perché se qualche ragione la signora Bianca Montrasio ce l’ha, è quando critica la gestione dell’Autodromo che ha portato alla scomparsa della maggior parte degli eventi internazionali a calendario.
Ecco perché c’è un solo modo di smentire questi talebani dell’ambiente, che è lavorare per gestire al meglio il nostro impianto, amato e invidiato in tutto il mondo, che gode di una fama ben superiore a quella del parco e della villa stessi.