DIAMO UNA SCOSSA, INTRODUCIAMO I “NO-TAX DAY”. AUMENTARE L’IVA E’ GIA’ COSTATO 4 MILIARDI.

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Dice il Ministro Saccomanni:“per eliminare l’aumento dell’IVA bisogna trovare 4 miliardi di Euro”. Sarà anche vero, nessuno vuole metterlo in dubbio, è altrettanto vero però che sia nel 2012 che nel 2013, pur avendo aumentato le aliquote IVA, l’andamento del gettito è stato in continua discesa. Nel 2012, dopo aver aumentato l’IVA di un punto percentuale, abbiamo registrato minori entrate pari a 1,7mld, altri 2,3mld di gettito sono stati persi nei primi mesi del 2013, e tutti da imputare alla flessione del mercato interno.
Il totale fa 4 miliardi. Strane coincidenze numeriche. Potremmo, provocatoriamente, affermare che l’ultimo aumento IVA, deciso dal Governo Monti, ci è costato la stessa cifra che oggi Saccomanni cerca disperatamente di trovare per evitare un ulteriore aumento dell’IVA.

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Semplicemente una provocazione, ma che da la misura, in maniera evidente, di come l’aumento dell’IVA sia uno di quei provvedimenti che quelli che la sanno lunga e parlano bene, chiamano pro-ciclici. Decisioni all’apparenza utili ma che producono l’effetto di accelerare la spirale negativa dell’economia, mortificando un mercato interno che è già da tempo arrivato al “defibrillatore”, ultimo stadio prima del coma.

A questo punto serve uno shock, capace di andare oltre i numeri, che dia una scossa non solo all’economia, ma anche e soprattutto al morale di un Paese fiaccato da anni di crisi e salassi fiscali. Quando sei incartato devi sperare di pescare un jolly, altrimenti continuerai a passare la mano, senza entrare nel gioco, senza possibilità di vincere. Tra qualche settimana inizierà la stagione dei saldi, ieri occasione ghiotta per prendere d’assalto i negozi, oggi strumento inefficace a stimolare un mercato affossato dalla crisi e bloccato da fiducia e propensione agli acquisti prossime allo zero.
Ecco allora un’idea per ripartire: lanciare alcuni no-tax day, seguendo l’esempio dei Tax Holidays americani, senza che diventino però ricorrenti (riproporli in maniera sistematica, come negli USA, ne annullerebbe alla lunga i benefici e produrrebbe effetti distorsivi). Magari sabati e domeniche in cui si acquista ogni tipo di bene, immobili esclusi, per esempio al 5% di IVA, anziché il 21%. Dalle scarpe al divano, dal paio di jeans all’automobile che attendavamo a sostituire.
Una botta di adrenalina al mercato interno, ma non solo. Se pensate che ormai da qualche anno, Cinesi, Russi e Giapponesi, organizzano viaggi, andata e ritorno, per acquistare capi di abbigliamento a prezzo scontato nei nostri Outlet, immaginate se riuscissimo a trasformare l’intero Paese, anche solo per qualche giorno, in una grande mega Outlet a cielo aperto? Oltretutto nel periodo estivo. Arriverebbero soldi freschi nelle casse dello stato. Una scossa, proprio come un defibrillatore, nella speranza che poi il cuore ritorni a battere.

Lasciamo da parte i conti, i misurini e i professori; giochiamo il jolly, e cerchiamo di sopravvivere. Purtroppo tutto questo non succederà, al contrario si arriverà alla solita soluzione all’italiana: rimandare il problema. E il prossimo mese ricomincerà il rosario sull’aumento IVA.

3 risposte a “DIAMO UNA SCOSSA, INTRODUCIAMO I “NO-TAX DAY”. AUMENTARE L’IVA E’ GIA’ COSTATO 4 MILIARDI.”

  1. Se non si abbassa sensibilmente la pressioen fiscale, non si avrà ripresa. Quindi è giusto no-tax day