Lungi da me il voler infierire nei confronti di un avversario già vinto e battuto, come cantava De Gregori; il problema è che davanti alle falsità, palesi e palesate, non si può certo tacere all’infinito!

Il candidato della lista “Lazzate in Comune”, (quella che non è di Centro Sinistra, nonostante il Segretario Provinciale del PD sia convinto del contrario!), Giacomo Gregori, ha riconosciuto la sconfitta (almeno quello) e un risultato sotto le aspettative, sostenendo però di essere stato penalizzato dal fenomeno dell’astensionismo. Basterebbe vivere in questo mondo, senza nemmeno essere troppo attenti alle vicende politiche dell’ultimo mezzo secolo, per sapere, come tutti sanno, che l’astensionismo da sempre avvantaggia le coalizioni di Centro Sinistra.
Nel caso però, come pare essere questo, si voglia mettere in discussione anche le cose ovvie, mi tocca annoiarvi con un po’ di conti.
Nel 2011 a Lazzate votarono 4.244 elettori, rispetto ai 3.853 di questa tornata, ciò significa che sono rimasti a casa 391 votanti. Nel 2011 la Lega Nord raggiunse quota 2.853 voti contro i 1.236 voti del candidato di Centro Sinistra Lazzate, in percentuali si traduce rispettivamente nel 69,77% e 30,23%.
Ipotizzando che l’astensionismo sia un fenomeno “neutro”, che colpisca in maniera eguale, quindi proporzionalmente al proprio consenso le due liste, i famosi 391 elettori che hanno disertato le urne, si sarebbero dovuti dividere così: 273 voti in meno per la Lega (ovvero il 69,77% dei non votanti) e 118 alla lista Lazzate in Comune.
Come è andata in realtà? La Lega Nord ha subito un calo di 308 voti, contro i 44 voti in meno della lista Lazzate in Comune, ciò sta a significare, per quel poco che vale, che l’astensionismo ha in realtà penalizzato la lista della Lega Nord, in linea con la consolidata tradizione, che vede l’elettorato di sinistra più “militarizzato”.
Ma non è finita qui. Impegnato a leccarsi le ferite, Giacomo Gregori, ha dichiarato a il Cittadino di sabato 1 Giugno, quanto segue, cito testuale:

“Noi abbiamo messo in campo un progetto che ha un respiro più ampio dell’immediato, tanto che il 50% dei candidati in lista erano giovani, sotto i trent’anni”

Ora, il povero Gregori avrebbe potuto limitarsi ad usare l’etichetta indefinita di “giovani”, in un periodo in cui si è portati a considerare giovani anche gli ultra quarantenni; peccato che abbia proprio specificato che metà della lista fosse composta da giovani sotto i trent’anni. Il problema è che la matematica è una scienza più o meno esatta e con i numeri potrai anche giocarci, ma fino ad un certo punto; la lista è composta da 10 candidati e in quella di “Lazzate in Comune” solo 3 di questi hanno meno di trenta anni. Esattamente come la lista Lega Nord, con la differenza che per la Lega i tre giovani sono anche donne.
Ma non è solo questione di numeri, divisioni ed equazioni, è tutto il discorso e l’enfasi sui giovani, abusata a sproposito da Gregori, che sa tanto di arrampicata solitaria sugli specchi e che non trova nessun riscontro oggettivo.
Ancora una volta non voglio addentrarmi nel campo delle opinioni, mi limito all’analisi dei dati.

• Quale lista ha presentato il candidato più giovane? Le Lega Nord, con Ljuba Pitzalis, di anni 22.

• Quale lista ha eletto il Consigliere Comunale più giovane? La Lega Nord, eleggendo proprio Ljuba Pitzalis.

• Quale lista ha eletto il maggior numero di Consiglieri alla prima esperienza? La Lega Nord, con due esordienti, Silvia Lucini (28 anni) e Ljuba Pitzalis.

• Qual è il gruppo in Consiglio Comunale con l’età media più bassa? Quello della Lega Nord, con 40 anni contro i 42 di Lazzate in Comune.

Lo so, sono stato cattivo, perché adesso Gregori dovrà inventarsi qualche altra scusa per giustificare la propria sconfitta. Proviamo ad aiutarlo? Ipotizzare, per esempio, che sia stato sbagliato il Candidato Sindaco? Eh già, perché se due indizi fanno una prova, tre sconfitte elettorali cosa faranno?