Lettera al Direttore Bardaglio: “Un tuo errore il più grande complimento per la Lega di Lazzate”

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Caro Direttore,
da cittadino di Lazzate sono davvero contento di averti avuto ospite nel nostro Comune, con quella gioia e quell’orgoglio davvero genuino e magari un pò “paesanotto”, come qualche detrattore cerca di dipingere noi, che siamo gente che vive “di la di busch”.

Leggo la tua cronaca della serata di ieri, quella del faccia a faccia tra i Candidati Sindaco di Lazzate, organizzato da Il Cittadino. Confesso tutto il mio stupore, per la capacità che hai dimostrato nel tratteggiare, con straordinaria precisione, lo spirito della serata, dei candidati e della nostra comunità.
Hai ben compreso che una platea calda, a tratti incandescente, era semplicemente figlia di una passione politica che ancora alberga nelle vie, nei bar e nelle case della nostra Lazzate; passione che io considero positiva, perché è il segnale inequivocabile che il paese è ancora vivo. Significa che i cittadini credono ancora nella politica e nella possibilità che questa possa risolvere i problemi della gente, migliorarne la qualità della vita, ovvero adempiere alla funzione elementare che sarebbe chiamata a svolgere.
Il tuo intervento è stato equilibrato e corretto, come del resto ho imparato a conoscerti leggendo il giornale che dirigi.
Non posso però sottolineare il complimento migliore che, inconsapevole, hai fatto ai venti anni di amministrazione leghista; complimento che è figlio di un grande errore, di un fraintendimento comune.
Mi spiego. Hai scritto che il “miracolo” Lazzate è figlio della scaltrezza e della capacità di Cesarino Monti nel portare finanziamenti e soldi in abbondanza, immagino intendessi da Roma, per la sua Lazzate, così da trasformala nel gioiello che hai potuto ammirare e descrivere.
Il progetto “Lazzate 2005” non ha ricevuto nessun finanziamento straordinario da Roma, né dall’Europa, né dalla Regione e tantomeno dalla Provincia. La trasformazione di Lazzate è solo ed unicamente figlia della buona amministrazione, della gestione oculata delle risorse, del taglio ad ogni clientela e sperpero che anche nella nostra Lazzate, purtroppo, imperavano.
Ecco il complimento più bello, anche se rimarrà probabilmente intimo, e a vantaggio di pochi; è normale ed umano che un normale cittadino, come San Tommaso di fronte al miracolo, tenda a ricercare la risposta più logica e razionale per spiegare ciò che appare inspiegabile, e che tra l’altro, in questo caso, dovrebbe essere la normalità. Senza aiuti economici straordinari, senza svendere il territorio alla speculazione edilizia, pur nelle strette economiche in cui agiscono gli enti locali, abbiamo costruito quella cittadina modello che tu stesso hai potuto apprezzare e ben descrivere nelle tue parole. L’interrogativo che ognuno dovrebbe porsi non è tanto come abbia fatto la Lega a trasformare Lazzate in questi anni, piuttosto in che maniera fosse stata amministrata fino al 1993? E in che maniera vengono amministrati tanti altri comuni, che avrebbero più o meno le stesse possibilità di Lazzate?
Questo, giusto per inciso, non significa che sia corretto che le nostre risorse e i nostri soldi vengano derubati, portati via e non distribuiti sul nostro territorio, in questo hai ragione da vendere, ma è fin troppo scontato che lo dica io, convinto leghista e autonomista.
Ti devo un’ultima precisazione; ti ho detto che Lazzate non ha ricevuto nessun finanziamento da Roma per il progetto di recupero del Borgo, ed è vero; Cesarino ha però ottenuto, negli ultimi anni, alcuni finanziamenti per Lazzate, che però niente hanno a che vedere con la trasformazione delle vie cittadine.
Il primo è stato quello con cui abbiamo potuto realizzare la caserma dei Vigili del Fuoco Volontari, presidio indispensabile per l’intero bacino delle Groane. Il secondo regalo a Lazzate, figlio della famigerata “legge mancia”, Cesarino l’ha destinato ai ragazzi dell’Oratorio di Lazzate, che hanno recentemente inaugurato una struttura polifunzionale. Regali fatti per l’amore verso la comunità tutta, che va oltre gli schieramenti e le contrapposizioni politiche e non per “comprare” il consenso di qualcuno; prova ne è il fatto che ieri sera, seduti nelle comode sedie dell’arengario, vi erano parecchie figure legate proprio alll’Oratorio e alla Parrocchia di Lazzate, impegnate a fare il tifo per il loro Candidato Sindaco, Giacomo Gregori, il nostro avversario. Questa è la nostra Lazzate, il paese che amiamo.
Saluti e arrivederci, naturalmente a Lazzate!

P.S.: mi ha affascinato il tuo accostamento tra Lazzate e le suggestive ambientazioni di Frank Capra; personalmente ho sempre pensato a Lazzate, soprattutto quella di Cesarino, come alle tremila anime della valle di Queyras, narrate ne “I Miserabili”.

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