IMMIGRATI E DEMAGOGIA. QUELLA VOLTA CHE ANGELINA JOLIE DISSE:”PRENDETEMI LE IMPRONTE!”

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Era un caldo 19 giugno del 2011 quando Angelina Jolie, in veste di ambasciatrice dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, sbarcò sull’isola di Lampedusa al grido di:”Io profuga, prendetemi le impronte!“.

Chissà se questa mirabolante iniziativa mediatica, rilanciata con enfasi da tutta la stampa, fu un’idea dell’allora portavoce dell’Alto Commissariato, quella Laura Boldrini che oggi siede sullo scranno di Montecitorio? Sarebbe interessante saperlo,  dalla foto sappiamo che era al suo fianco.
L’unica cosa che possiamo affermare con relativa certezza è la gaffe memorabile commessa dalla bella Angelina; e già, perché la signora Pitt, americana nata a Los Angeles, dovrebbe ben sapere che questa “disumana” pratica di raccogliere le impronte digitali, viene richiesta a tutti gli stranieri che entrano negli States. Io non ho mai visto nessuno in arrivo al JFK di New York recarsi dall’agente al grido di:”Io profugo, prendetemi le impronte!”. Tutti ordinati in fila pongono entrambe le mani sullo schermo.
Ricordo questo episodio perché da la misura di come in questo Pese, l’Italia, non si riesca mai ad affrontare i problemi mettendo da parte l’ideologia e la demagogia fine a se stessa.
Ed è così che oggi ci ricordiamo del problema dei clandestini solo perché uno di questi ha preso in mano prima una spranga e poi un piccone, uccidendo tre essere umani a sangue freddo.
Ecco allora che cresce la vecchia polemica sul reato di clandestinità, previsto si ma alla fine la pena è solo un’ammenda. Qui anche se sei clandestino, anche se ti hanno pescato senza permesso di soggiorno, c’è sempre una strada per farla franca; se non sai una parola di italiano e non hai nessun motivo per richiedere la protezione da rifugiato, troverai comunque qualche associazione, gruppo o complice che ti aiuterà a fare una domanda di permesso di soggiorno come rifugiato. E quando ti verrà negata, come accada nella stragrande maggioranza dei casi, puoi fare ricorso, e nell’attesa naturalmente rimani qui, magari a spese nostre.
La Procura della Repubblica si è arresa ai clandestini già da qualche mese, con la circolare emanata sul finire del 2012 a tutte le Forze di Polizia, a cui in buona sostanza, chiedeva di andarci piano nel redigere le notizie di reato, perché i Giudici di pace sono oberati e non ce la fanno più.
Ecco, uno Stato che si arrende alla legalità. E adesso, che un clandestino ha compiuto tre efferati omicidi, si rincorre l’emergenza, come sempre, come un film già visto mille volte.
Un film senza divi di Hollywood, senza Angelina Jolie.

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3 risposte a “IMMIGRATI E DEMAGOGIA. QUELLA VOLTA CHE ANGELINA JOLIE DISSE:”PRENDETEMI LE IMPRONTE!””

  1. GLI INVASORI
    I territori non si conquistano solo con le armi, ma anche chiedendo accoglienza e la persona accolta, come la Storia e le esperienze vissute ci insegnano, non rinuncerà mai alla propria cultura. Al contrario, resterà radicata alle sue origini, alle sue usanze ed alle proprie convinzioni spirituali che insegnerà alla sua discendenza, la quale, di conseguenza, continuerà a sentirsi diversa da chi la ospita, creando così delle comunità aliene in seno ad un altro popolo che spesso sfociano in gravi conflitti, senza dimenticare certi luoghi di culto dove si istiga al terrorismo.
    L’attaccamento alle proprie idee ed al proprio modo di vivere mantiene ogni etnia separata dalle altre. Si formano così dei gruppi e delle aggregazioni con regole ed abitudini che non sono compatibili con quelle del popolo ospitante, anche se in certi grandi paesi, dove c’è abbondanza di spazio e grandi risorse, etnie e culture diverse vengono tollerate.
    Popoli affamati e disperati che fuggono da guerre e miseria dovute alla loro stessa arretratezza culturale e fanatismo religioso radicato nelle loro menti. Un miscuglio di etnie e culture che sta portando all’estinzione la cultura del popolo italiano, come pure quella di qualche altro popolo occidentale, già congestionato da nomadi e vagabondi.
    Come avvenuto agli indigeni di certi paesi colonizzati, i quali, rimasti in pochi non tanto per le stragi subite, ma per essere stati costretti a convivere con una cultura che non è la loro, restano tuttora emarginati nella loro stessa terra.
    I nostri emigranti a loro tempo, dopo un’attenta visita medica, denudati e guardati in bocca come si esamina un cavallo, furono chiamati a popolare degli immensi territori completamente spopolati. Nessuno di loro si è mai potuto permettere di vagabondare liberamente in casa d’altri.
    Vengono a frotte senza controllo. Spesso salvati in mare ed aiutati a sopravvivere. Alcuni vengono col mero intento di delinquere, molti altri per cercare lavoro, i quali, non trovandolo, finiscono anch’essi per delinquere.
    Hanno fatto chiudere tante piccole aziende manifatturiere che erano una grande risorsa per il Bel Paese, le cui maestranze sono ora costrette ad arrangiarsi in modo illecito.
    Hanno soppiantato in massa quei venditori ambulanti che già lottavano per la sopravvivenza, i quali sono ora costretti a vivere di espedienti o a delinquere anche loro, gratificando così quei buon samaritani, i quali sostengono che non sono solo gli immigrati a commettere illeciti.
    Nessuno può più camminare per strada senza il rischio di essere scippato o rapinato. Nessuna donna può uscire di casa da sola senza la paura di venire stuprata e nessuno può più stare tranquillamente in casa senza il pericolo di essere persino ucciso per rapina.
    I nostri centri d’accoglienza, presidi sanitari e carceri sono stracolmi di sbandati, gente disperata e delinquenti con grande dispendio delle forze dell’ordine e grave dissesto delle casse dello Stato.
    La situazione si è talmente aggravata che sarà molto difficile poterne uscir fuori prima di raggiungere il punto di non ritorno, grazie a quei politici e sindacalisti che hanno voluto una società multiculturale.
    da COCOMIND.com – La voce del dissenso