LA BRIANZA AVEVA UN SENATORE CONDOTTIERO, CESARINO. ORA AL SUO POSTO UNA SENATRICE CHE SCAPPA.

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Sono incazzato. Non conosco la Senatrice Giovanna Mangili, del Movimento 5 Stelle, seppur abiti a pochi chilometri, ma ieri ha rimediato davvero una brutta figura e con lei tutta la Brianza.
In aula a Palazzo Madama si discutevano le dimissioni presentate dalla brianzola già alla prima seduta, quella di insediamento. Voci di corridoio sostengono che la rinuncia sia frutto delle aspre polemiche all’interno del Movimento stesso, che ha accusato la Mangili, e il marito, di aver lavorato per cooptare i voti alle Parlamentarie, uno stile che ricorda più i vecchi congressi DC, piuttosto che la politica del “uno vale uno”, tanto sbandierata.
Il Senato ha respinto, sdegnato e sospettoso, queste dimissioni, qualcuno è arrivato a paragonare la Senatrice a quelle lavoratrici costrette a firmare le dimissioni in bianco al momento dell’assunzione.
Una cosa è certa, che la Brianza era abituata a ben altro; concedetemi il conflitto di interessi, ma se fino a qualche mese fa potevamo contare sul “Leone della Brianza”, quel Cesarino Monti, a cui tutti riconoscevano, al di là delle appartenenze, passione, grinta e coraggio nel difendere le istanze della propria gente, oggi assistiamo impotenti a chi, addirittura da capolista al Senato, rinuncia all’incarico e usa il marito come portavoce. Tristezza.
Probabilmente si sarà accorta ben presto che la politica non è solo stipendi, incarichi e compensi; fare politica con serietà e passione costa fatiche, scomodità, delusioni e parecchie incazzature. Povera Brianza, orfana di un condottiero, ha dato fiducia a chi non la meritava, dandosi a gambe levate ancora prima della battaglia.

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