Quanto ci fa arrabbiare quando viene data notizia di qualche fantomatica associazione, pizzicata a spartirsi per altri fini, spesso poco nobili, il bottino raccolto nel buon nome di qualche pietosa causa? Ci fa giustamente imbestialire; ed è normale, perché non vi è atteggiamento più meschino del camuffare un atto deprecabile come fosse un nobile gesto.
Fatte le debite proporzioni, se avessimo qualche prova e scoprissimo che le amministrazioni protagoniste di questo uso selvaggio dell’autovelox, sempre pronte a giustificarsi dietro la scusa della sicurezza (qui ne ho parlato riguardo al Sindaco di Cesano Gigi Ponti), in realtà l’unica cosa che hanno a cuore sono i lauti incassi per le casse vuote dei loro comuni, non credete avremmo ottimi motivi per scandalizzarci e per indignarci ancor di più? Si perché vedete, se al danno di essere tartassati in continuazione con macchinette automatiche, si dovesse aggiungere pure la beffa di essere presi per il naso da chi si mena vanto di farlo come se stesse aiutando le Monache Carmelitane Scalze, bhe insomma a quel punto forse verrebbe vogli di dare qualche calcio nel sedere, metaforico s’intende, a qualcuno e noi non saremmo per niente scalzi.
Io, come molti di voi, sono convinto che la sicurezza stradale con questa faccenda non c’entri proprio un bel niente, perlomeno in alcune circostanze, come appunto la Milano-Meda; per questo motivo ho cominciato a raccogliere qualche prova che smascheri l’intento vessatorio, perlomeno dei Comuni.
Ed eccola allora la “smoking gun” che fa chiarezza, una volta per tutte, su quale sia il vero obiettivo dei Sindaci, ovvero fare cassa: la legge 120 del 29 luglio 2010 (entrata in vigore il 13/08/2010), all’art 25 innovava il Codice della Strada inserendo un nuovo comma, il 12bis all’art 142, che tra le altre cose prescriveva che il 50% delle multe degli Autovelox sarebbero spettate all’ente proprietario della strada.
L’intento del legislatore era de è chiaro, dirottare almeno il 50% degli introiti all’ente proprietario, che è l’unico che può effettuare investimenti volti a migliorare le condizioni di sicurezza, e non lasciare ai Comuni tutto il “tesoretto”, che userebbero per altri scopi, non certo per fare interventi su una strada di cui non sono proprietari e di cui non avrebbero nemmeno titolarità a farlo.
Purtroppo questa norma, limpida e chiara, rimandava l’attuazione ad un successivo decreto legge che il governo doveva impegnarsi ad emanare. E qui le lobbies hanno cominciato ad adoperarsi per procrastinare il più possibile nel tempo l’entrata in vigore di questa norma che avrebbe eliminato l’unico motivo che spinge i Comuni a piazzare Autovelox, ovvero prelevare montagne di soldi facili dalle tasche degli automobilisti.
La vicenda cade nel dimenticatoio, come spesso accade, fino al marzo 2012, quando il governo vara un decreto in materia di semplificazione tributaria ( D.L: 16/2012), e all’art. 4-ter compare il comma 16 che stabilisce: “Il decreto di cui al comma 2 dell’articolo 25 della legge 29 luglio 2010, n. 120, è emanato entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. In caso di mancata emanazione del decreto entro il predetto termine, trovano comunque applicazione le disposizioni di cui ai commi 12-bis, 12-ter e 12-quater dell’articolo 142 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
Certo la vicenda assume un profilo kafkiano, come sempre accade quando la burocrazia ci mette lo zampino, visto che arriva un decreto che impone di emanare il famoso decreto mancante entro 120gg e comunque se non dovesse accadere la norma entra in vigore lo stesso, ovvero a giungo 2012, quindi oggi, il 50% dei proventi dovrebbero essere tolti ai Comuni.
Perché dico dovrebbero? Perché non succederà. E perché non succederà? Presto detto. Alla luce di questo decreto l’associazione dei Comuni, l’Anci, è chiaramente entrata in fibrillazione, visto che se il 50% delle multe non dovessero più finire nelle casse dei Comuni, molti sarebbero costretti ad attuare buone politiche di bilancio per pagare gli stipendi dei propri dipendenti (agenti e affini) e non coprire la loro inefficienza amministrativa con le tasche dei cittadini!
E allora è proprio l’Anci che arriva in soccorso dei Sindaci e verga questa nota interpretativa che in punta di diritto riesce, in buona sostanza, a fregare ancora gli automobilisti, a rimandare al 2013 l’entrata in vigore della legge (votata nel 2010) e a rimandare anche le risorse, PER LA SICUREZZA, ai legittimi proprietari delle strade.
Allora infine mi domando, cari Sindaci, se lo fate per la sicurezza, ogni volta che piazzate un Autovelox in Milano-Meda, perché non versate un contributo all’ente proprietario della strada, la Provincia, pari al 50% degli incassi, di vostra spontanea iniziativa? Nessuno ve lo vieta, se il fine è veramente la sicurezza fatelo, altrimenti almeno tacete e non prendete in giro migliaia di automobilisti, che saranno, è vero, ogni tanto sbadati, ma non certo tutti fessi.