Profughi e malattie, il rischio esiste. Gli agenti iniziano esami e profilassi. E chi avvisa i nostri volontari?

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Premetto: sono arrabbiato, e non poco. Perché quando si gioca con la salute delle persone, quando si sottovalutano i rischi o peggio si minimizzano e magari solo per questioni di tipo politico, per preservare l’immagine di un ministro o nascondere le negligenze e l’imbarazzo di un governo intero, tutto questo non può che far incazzare, ferocemente incazzare. Per mesi hanno additato come razzisti, xenofobi, imprenditori della paura, ed altre amenità varie, noi della Lega che fin da subito abbiamo sollevato perplessità sulla gestione di Mare Nostrum. Soprattutto sugli aspetti e sulle ricadute sanitarie di questa invasione, incontrollata e incontrollabile, di disperati vittime dei trafficanti umani, gli scafisti, che in un certo qual modo il sistema Mare Nostrum incentiva e facilita.
Hanno sempre detto che non vi erano rischi, che non esistevano pericoli di epidemie, né tantomeno rischi di contrarre malattie ormai debellate in Italia. Avevano garantito. Questo hanno creduto migliaia di agenti di polizia e delle forze dell’ordine impegnati nell’operazione, questo hanno creduto anche i nostri volontari di Protezione Civile, di Monza e Brianza, più volte coinvolti e chiamati dalla Prefettura per trasportare gli immigrati da Malpensa al centro accoglienza di Monza.
Adesso arriva il brusco risveglio: a quanto sembra è stata diramata una circolare indirizzata agli agenti di Polizia in contatto con i profughi. La circolare ufficialmente invita a utilizzare mascherine e antibatterici per chi è a contatto con il pubblico, e poi invita, senza obbligare, a sottoporsi a misure di profilassi per evitare i contagi da malattie infettive. È un invito certo, non un obbligo, ma la circolare è stata da molti percepita come la prova che il pericolo esiste, tanto che l’80% degli agenti ha già deciso di sottoporsi ai controlli. Ho avuto conferme dirette da alcuni agenti che operano in Lombardia, che già la prossima settimana hanno in programma di sottoporsi ai primi esami.
Un rischio c’è quindi, il Ministero avvisa i propri uomini e a questo punto mi domando a chi spetta il compito di avvisare tutti gli altri, volontari compresi, che in questi mesi sono entrati in contatto con i profughi?
Da tempo ho segnalato che il sistema della protezione civile di Monza non era lo strumento adatto per effettuare questo tipo di servizi. Senza contare che la Prefettura non fa fronte nemmeno ai costi vivi dei viaggi, (benzina e autostrada), e ai volontari non sono garantiti i benefici di legge e sono oltretutto costretti a turni lunghissimi, stando ore e ore in attesa in aeroporto, perché l’organizzazione dei trasporti è evidentemente tutt’altro che efficiente. Per questi e altri motivi la Provincia ha ufficialmente invitato, nei giorni scorsi, la Prefettura a non richiedere più l’aiuto dei volontari di protezione civile.
Adesso però è il caso che vengano chiariti anche i rischi sanitari di chi ha prestato questo servizio, lo dobbiamo a persone che operano in regime di volontariato, che per una sana passione rubano tempo alla loro vita, ai loro affetti e ai loro cari, in uno slancio sincero di amore per il prossimo. Ecco, esigo la stessa sincerità e un minimo di serietà nei loro confronti, se un rischio c’è non lo si nasconda magari per paura che vengano a galla i difetti e le magagne di un’operazione che ormai ha assunto i profili di un fallimento. Un brutto pasticcio del Governo e del Ministro Alfano.

Una risposta a “Profughi e malattie, il rischio esiste. Gli agenti iniziano esami e profilassi. E chi avvisa i nostri volontari?”

  1. Ma perchè non ci vanno ALFANO e la BOLDRINI a ricevere e accogliere e ripulire i clandestini che arrivano sulle nostre coste ???