La «stepchild adoption» spiegata semplice

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L’impressione è che quando quelli che fanno le leggi vogliono mettertela in quel posto, e succede abbastanza spesso, si tira fuori il solito inglesismo per creare un po’ di confusione

 

Ed è così che dopo la mitologica spending review, dopo il jobs act e dopo i ragazzi un po’ troppo choosy, ci siamo ritrovati in balia della stepchild adoption. Perché parlare di «adozione del figliastro» pareva brutto; cioè pareva brutto far sapere a tutti e in modo chiaro, quale fosse l’intenzione del legislatore.

Per questo ho pensato di girare un breve video, tra il provocatorio e l’irriverente, per spiegare in maniera semplice e diretta il grande inganno che si cela dietro alla proposta di estendere l’adozione del figliastro (stepchild adoption) anche alle coppie omosessuali, come previsto dal disegno di legge della senatrice Monica Cirinnà.

Naturalmente ognuno è libero di vivere la propria sessualità come crede, nella massima libertà e nel massimo rispetto. Quello che non si può accettare, e io non lo accetto, è che facendo credere di voler tutelare i bambini si incentivino, di fatto, pratiche abominevoli e nazistoidi come quella dell’utero in affitto.

È chiedere troppo pretendere che i figli continuino a nascere da un normale rapporto tra un uomo e una donna? E soprattutto, una volta permesso l’utero in affitto o la maternità surrogata, cosa permetteremo dopo?

Buona visione e aspetto i vostri commenti!

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