“Il tartassato, il carabiniere e il marito con il suo Leonberger”, non è un film trash ma le nuove incredibili storie delle vittime dei velox sulla Mi/Meda

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“Il tartassato, il carabiniere e il marito con il suo Leonberger”, potrebbe essere il titolo di una delle tante commedie sexy della leggendaria icona del trash anni settanta, Edwige Fenech, invece sono i protagonisti di incredibile storie delle vittime dei famigerati Autovelox sulla Milano-Meda, voluti dal vulcanico assessore di Palmi, Giovanni De Nicola.

Andiamo con ordine e cerchiamo di raccontare le storie di questi sfortunati protagonisti.

 

Il Tartassato

Mi scrive Luigi, da Lazzate, una storia incredibile, a cui stento a credere se non fosse che il mio concittadino non pecca in precisione, visto che mi invia in allegato tutti i verbali, prova inconfutabile; questo sfortunato utente della Milano-Meda si è visto recapitare ben sei e dico sei verbali in un solo mese! Certo, facile pensare si tratti di uno scatenato e spericolato pilota, amante del brivido della velocità pura, peccato che i verbali dicono tutt’altro; cinque verbali hanno registrato velocità comprese tra 81 e 86 km/h, tutti da 70,94 €, solo nell’ultimo caso Luigi ha davvero esagerato con il gas, arrivando alla velocità supersonica di 93 km/h, costata a lui molto cara, ben 230,94€! Per un totale di 585,64€, il tutto in soli 30gg, e su una strada in cui il codice della strada prevederebbe i 110 m/h.

 

Il carabiniere

Nicola è un rappresentante dell’arma, vive e lavora a Milano, non percorre abitualmente la Milano – Meda, quindi non era a conoscenza del limite assurdo di 80 km/h ne tantomeno dei rilevatori fissi di velocità presi “a nolo” dalla Provincia di Milano; ed ecco che mentre rincasava da una serata di svago passa a 95 km/h, non certo una velocità da F1, all’altezza di Paderno ed ecco che nella posta compare la cartolina verde, totale 230,94€, e una dose di Malox aggiuntiva

 

Il marito e il suo Leonberger

Ed ecco Luca, colpevole di essere un marito premuroso, che ogni sera perde qualche minuto per salutare la moglie, sulla soglia di casa, mentre porta il suo pacioso Leonberger, cane di grossa taglia, a scorrazzare nell’area cani di Cormano.

Infatti Luca è particolarmente sfortunato, non avesse salutato la moglie, o magari avesse usato modi più spicci per caricare il cane in auto, di sicuro avrebbe guadagnato quei due minuti di tempo, preziosi se passi davanti ad un autovelox alle 22.02, visto che alle 22.00 scatta la fascia oraria maggiorata per le multe.

E ancora più sfortunato visto che la sua velocità era di 83 km/h, insomma, proprio un niente dal limite. Et voilà, 70,94€ e i travasi di bile sono gratuiti.

 

E mentre noi Brianzoli ci dimeniamo a lavorare e sacramentare tra mille difficoltà, sempre con il pericolo che una distrazione su una superstrada possa costare cara, a Palmi, paese che ha dato i natali al collega De Nicola, è arrivata finalmente la bella notizia; l’annuncio è stato dato ufficialmente dal Sindaco della città Giovanni Barone, nel 2013, dopo cinque anni di attesa,  tra le farfalle bianche tornerà a librarsi nel cielo di Palmi l’Animella della Varia, in occasione della grande manifestazione religiosa dedicata alla Patrona Madonna della Sacra Lettera.

Chissà se controlleranno anche la velocità del carro sacro con la base in legno di quercia?

 

2 risposte a ““Il tartassato, il carabiniere e il marito con il suo Leonberger”, non è un film trash ma le nuove incredibili storie delle vittime dei velox sulla Mi/Meda”

  1. Qualcuno dovrebbe dire al “rappresentante dell’arma” che quei cartelli rotondi in strada con dei numeri dentro non sono le estrazioni del lotto.
    E qualcun altro dovrebbe dire all’assessore Monti di piantarla coi riferimenti razzisti, perché l’assessore sarà di Palmi, ma a farlo assessore sono stati i super-nordici della Lega Nord.

  2. mi ritenevo un’eccezione oggi mi sono dovuta ricredere! 5 accertamenti da giugno a luglio e non è ancora finita; altro che incubo, il postino è una vera e propria catastrofe per un pensionato che per mancanza di mezzi pubblici deve recarsi quasi tutte le sere a prendere il proprio figlio, che torna dal lavoro alle 24.3o (fuori casa dalle 7.00) alla fermata del metrò di Comasina. Dopo una vita dedicata al lavoro per poter accantonare qualche spicciolo, con tanti sacrifici, per aiutare i propri figli a costruire una vita migliore, tutto si dissolve al suono del citofono (è la postina). Ora mi chiedo quanto vale essere onesti oggi, quando tutti rubano per soddisfare le proprie ambizioni e solo noi, già miseri, dobbiamo pagare. Per buttarla sull’ironico, spero che la nostra “AMATA PROVINCIA”, a noi che abbiamo fatto cinquina o più, ci dedichi, su quel tratto di strada, una targa di ringraziamento per avere contribuito a riempire il sacco (senza fondo). Domanda: “Ma Voi, a cui noi abbiamo dato fiducia, parlate soltanto o state facendo qualcosa?”
    Aspetto i fatti e non le parole, grqazie.
    Marialuisa