Il PD si traveste da Tafazzi. Nonostante la crisi, la priorità è la cittadinanza ai figli di immigrati.

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Una notizia: il PD ha abbandonato l’esperienza enciclopedica, quella dell’Unione e le sue 281 pagine di programma, e si è limitato a pubblicare un programmino di otto paginette. Questo significa che qualcuno lo leggerà, al contrario del programma dell’Unione, scritto da centinaia di persone, ma probabilmente da nessuno letto, infatti il Governo cadde dopo nemmeno due anni.

Ho riletto un paio di volte il capitolo “diritti” a pagina 8 del programma, non mi sembrava vero.
Ed invece è scritto li, nero su bianco:

“Sul piano dei diritti di cittadinanza l’Italia attende da troppo tempo una legge semplice ma irrinunciabile: un bambino, figlio d’immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano. L’approvazione di questa norma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura”

Andiamo con ordine. Ma chi ha detto che l’Italia attende da troppo tempo questa legge?

Eravamo convinti che le priorità del paese fossero ben altre; pressione fiscale, lavoro, scuola, pensioni, non certo la possibilità di ottenere facilmente la cittadinanza.

Oltretutto, ho già avuto modo di spiegare in questo intervento, come non sia un desiderio così largamente condiviso, quello di diventare italiani, tra gli immigrati stessi. Almeno questo ci racconta l’unico studio svolto, sull’argomenti, dal Governo Italiano.
Il PD invece, dimostrandosi poco sensibile rispetto ai problemi della gente, ha decretato che consegnare la cittadinanza ai figli di stranieri (anche clandestinamente presenti in Italia) purché nati qui, sia così importante e così fortemente desiderato dagli italiani, che sarà il primo provvedimento che approveranno, appena approdati al Governo del Paese. Speriamo non ci riescano!

Insomma, mentre soffriamo una pressione fiscale altissima, il nostro sistema produttivo è al collasso, fabbriche che chiudono ogni giorno, disoccupazione ai massimi, giovani senza una prospettiva, davanti a questa situazione, il PD scrive che per loro la priorità è dare la cittadinanza a gente che in buona parte, nemmeno la desidera.

Ed è a quel punto che le luci di sala si spengono, e si alza un canto: “Oh-oh-oh, oh-oh-oooh”. Entra Giacomo Poretti in calzamaglia, travestito da Tafazzi, e via a martellarsi le palle con la bottiglietta di plastica.

Può governare un paese chi si dimostra così incapace di ascoltarlo?