Il business degli sbarchi in Brianza. In dodici mesi oltre 1.000.000 di Euro

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L’operazione “Mare Nostrum” è stata un’operazione talmente scellerata e stupida, che oggi persino chi l’ha ideata, il Ministro Angelino Alfano, ha apertamente dichiarato che entro il mese di ottobre dovrà terminare. I numeri dell’emergenza alimentata da Mare Nostrum sono impressionanti: il 18 ottobre 2013 prende il via l’operazione e già nel primo trimestre del 2014 si registra un numero di sbarchi di clandestini 13 volte superiore allo stesso trimestre del 2013 (fonte: Fondazione Moressa ). Con il passare dei mesi la situazione non poteva che peggiorare, ed oggi siamo a fotografare i numeri di una situazione ormai sfuggita ad ogni controllo: negli ultimi 12 mesi, dal primo agosto 2013 al 31 luglio 2014, i migranti sbarcati in Italia sono stati 116.944. Un numero enorme, considerato che il picco storico di sbarchi fu di 63.000 unità, registrato nel 2011, l’anno dell’”emergenza Nordafrica”. Come previsto, pensare di impegnare la Marina Militare (qui trovate l’elenco dei mezzi e uomini in campo) per andare addirittura a recuperare quasi sotto costa i barconi degli immigrati, non poteva alla fine che agevolare il lavoro dei criminali scafisti, quelli che sfruttano il dolore di milioni di disperati per farne un business da centinaia di milioni di dollari (come riportato dal libro inchiesta “I trafficanti di uomini” di Andrea Di Nicola e Giampaolo Musumeci).

Era tutto prevedibile. La domanda è però se tutto questo non fosse addirittura tutto previsto? È possibile che qualcuno abbia deciso di portare l’emergenza ad un livello tale e mai raggiunto in nessun altro Stato al mondo? Difficile dirlo. È innegabile però che esiste tutto un mondo variegato di interessi, anche economici, che ruota attorno a questo tipo di emergenze. Più l’emergenza è grande e più il giro d’affari aumenta. Già perché quando si parla di immigrati, clandestini compresi, lo Stato si dimostra sempre particolarmente generoso con tutti. Pensate per esempio al famigerato patto di stabilità, vincolo che difficilmente ha trovato possibilità di allentamento di fronte alle numerose grida di dolore dei Sindaci, che viene però prontamente annullato per chi ha garantito l’accoglienza agli immigrati (fonte: Ministero Interni).
E così lo Stato italiano, quello che non ha mai i soldi per nulla, mette in campo risorse enormi per chi decide di arrivare da noi clandestinamente, violando le nostre leggi. Solo per gestire l’operazione “Mare Nostrum” la Marina Militare sborserà in un anno oltre 237 milioni di euro. Poi c’è tutta la grande partita dell’accoglienza: ogni migrante costa circa 40€ al giorno, contando che ne sono sbarcati 120.000 negli ultimi dodici mesi, il costo dell’accoglienza schizzerà oltre il miliardo e mezzo di euro all’anno. Cifre enormi, che uno Stato che sta pensando di tagliare addirittura le pensioni, non dovrebbe spendere così allegramente.

QUANTO COSTANO I PROFUGHI IN BRIANZA?
E naturalmente un pezzetto di questo grande giro d’affari legato all’accoglienza arriva anche in Brianza. È la Prefettura che gestisce tutta l’operazione, scegliendo i fornitori ed elargendo i contributi. Consultando direttamente il sito della Prefettura di Monza e Brianza, scopriamo che all’incirca negli ultimi 12 mesi, tra il 2013 e il 2014, sono stati liquidati dal Prefetto oltre un milione di euro di contributi. Per la precisione 1.043.010 €. Il dato che preoccupa è che 334.000 di questi sono serviti solo a coprire il periodo marzo-giugno 2014, il che sta a significare come nei prossimi mesi l’impegno economico si moltiplicherà a dismisura, in relazione all’esplosione incontrollata degli arrivi. Ma a cosa servono tutti questi soldi? I contributi vengono elargiti a chi ha offerto, attraverso un bando emanato dalla Prefettura, la gestione e l’accoglienza degli immigrati, che non si esaurisce con la mera fornitura di vitto e alloggio. Lo Stato paga 42,7€ al giorno per ogni immigrato, a cui bisogna garantire un alloggio, 3 pasti al giorno (naturalmente assecondando ogni particolare gusto ed esigenza alimentare), le pulizie degli alloggi, 2,5€ di mancia giornaliera, corsi di lingua, assistenza legale ecc… Un servizio completo, naturalmente a spesa dei contribuenti e che naturalmente costa, e tanto.

LE CASE AGLI IMMIGRATI
L’emergenza ha raggiunto livelli così elevati che la Prefettura, con una comunicazione inviata a tutti i Sindaci ad Agosto, ha caldeggiato i proprietari di appartamenti sfitti a metterli a disposizione per alloggiare gli immigrati. Il passo successivo, se com’è presumibile i proprietari saranno restii ad offrire le proprie abitazioni, potrebbe essere probabilmente quello di obbligarli attraverso un esproprio temporaneo. Nemmeno a dirlo, misure del genere non sono nemmeno mai state ipotizzate per fronteggiare le emergenze di chi in Brianza ci vive, magari da generazioni.

CHI RICEVE I SOLDI PER GESTIRE GLI IMMIGRATI?
Interessante è anche l’analisi dei soggetti beneficiari dei contributi della Prefettura. Scopriamo che oltre il 70% di quella torta di oltre 1 milione di euro, è andata a due soli singoli soggetti: il CS & L CONSORZIO SOCIALE e SOC.COOP CONSORZIO COMUNITA’ BRIANZA. Le due cooperative hanno incassato o incasseranno da sole, in poco più di dodici mesi, oltre 700.000€. E da sole si sono divise i 334.000€ di contributi per il periodo marzo-giugno 2014. Per questo, è facile prevedere, saranno i due soggetti che più beneficeranno dei prossimi mesi caldi, anzi caldissimi, in cui l’emergenza profughi rischierà di esplodere anche in Brianza. Perché ad oggi la Prefettura ha speso 334.000€ per gestire poco meno di duecento immigrati, facile prevedere che in futuro questo numero si moltiplicherà in maniera esponenziale.
Pur ricordando, doverosamente, il prezioso ed importante ruolo che svolgono queste realtà cooperative, e la passione con cui centinaia di persone prestano la loro attività in favore del prossimo, l’impressione è che queste siano delle realtà ormai solidamente strutturate e con un approccio e una gestione quasi imprenditoriale, e che forse superano la vecchia idea e il vecchio schema di aiuto solidaristico, basato solo ed esclusivamente sul mero volontariato.

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CHI SONO QUESTE DUE SOCIETA’ COOPERATIVE?
Ma chi sono questi due grandi soggetti cooperativi? Non è facile districarsi in quella che risulta essere una vera e propria babele cooperativa. Il CS&L Consorzio Sociale è una realtà che arriva a raggruppare 40 soggetti diversi, divisi prevalentemente tra cooperative di tipo A (gestione di servizi socio-sanitari ed educativi) e cooperative di tipo B (svolgimento di attività diverse – agricole, industriali, commerciali o di servizi – finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate). Una realtà economica importante, che secondo i dati del bilancio 2013 ha generato ricavi per oltre 20 milioni di euro.
Il CONSORZIO COMUNITA’ BRIANZA è una realtà analoga con dimensioni però più ridotte; ne fanno parte 24 cooperative sociale, sempre divise tra quelle di tipo A e quelle di tipo B. I ricavi sono anche qui importanti e in costante crescita, sfiorando i 5 milioni di euro.

MA CHI FA DEL BENE A CHI?
Alla fine viene da chiedersi a chi giova veramente tutto questo sistema? Pur accogliendo un numero enorme di disperati, raddoppiati a 120.000 unità, non riusciremo nemmeno minimamente ad alleviare la sofferenza e il dolore di centinaia di milioni di disperati di tutto il mondo. Senza contare che abbiamo messo in condizioni di rischio migliaia di persone, e che in migliaia sono purtroppo morti tentando queste traversate. Agli immigrati a cui diamo oggi l’illusione dell’accoglienza non riusciremo a garantire nessun futuro e nessuna integrazione, vero come è vero che l’Italia oggi non è in grado di garantire il futuro nemmeno ai propri giovani. Rischiamo di aver solamente illuso queste persone, spingendole ad intraprendere pericolosissimi viaggi della speranza, alimentando il fiorente mercato della malavita, per poi gettarli, presto o tardi, nella totale disperazione e solitudine. Pensiamo solo alle migliaia di minori non accompagnati che oggi siamo chiamati a gestire, con costi enormi. Cosa ne sarà di loro quando i soldi finiranno? E sappiamo già che finiranno molto presto?
L’unica via da percorrere, come di recente ha fatto anche il governo australiano, è quella di porre fine agli sbarchi di clandestini. Perché Mare Nostrum non ha fatto e non fa l’interesse dei disperati, che continuano ad essere tali e che rischiano la vita inutilmente. L’impressione è che al contrario si stia alimentando un sistema molto vantaggioso solo per chi è chiamato a gestirlo, ma che sarà molto doloroso per chi è costretto a subirlo.