A Monza scatta anche la tassa sull’amore, poi toccherà all’aria?

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In questa Italia la fantasia, quando si tratta di tasse, non è certo mai mancata; dalla tassa sulle ombre a quella sui funghi, le tasse ti inseguono, letteralmente fino all’ultimo giorno di vita, con l’immancabile tassa pure sui morti. Poche cose sfuggono ancora alla furia impositrice dell’erario, tra queste l’aria, il libero pensiero e l’amore, almeno fino ad oggi. L’amore, appunto. Il Comune di Monza, incurante della contrarietà della quasi totalità degli operatori locali (ho personalmente chiamato ognuno di loro), ha introdotto la famigerata Tassa di Soggiorno.
Ma cosa c’entra l’amore? Si da il caso che ancora oggi il Comune non abbia chiarito, nonostante le sollecitazioni del nostro Consigliere Simone Villa, che ha interrogato in merito la Giunta, se questa tassa sia dovuta anche quando si tratta di quelle brevi parentesi di tranquillità che tante coppie di innamorati si concedono sostando in un Motel. Non vorremmo si pensasse, ancora nel 2014, che il Motel sia solo ed esclusivamente il luogo in cui si incrociano torbide storie di amori clandestini, quando invece sono frequentati anche da tantissimi giovani, a cui il cemento imperante, ha privato pure la possibilità della classica “camporella”. Insomma, passare un paio d’ore di tranquillità fino ad oggi costava poco più di 40€, da domani il Comune esigerebbe il suo obolo, ovvero 4€ di tassa. Certo l’argomento, si obietterà, non è di quelli determinanti per le sorti dello Stato; è vero, però non vorremmo nemmeno che sotto la scure del solito benaltrismo, passasse come niente fosse l’accanirsi pure contro il più alto dei sentimenti, l’amore appunto. Ecco perché due parole contro questa tassa sull’amore, con aliquota reale di circa il 10%, mi sento di spenderle; caro Sindaco, almeno la tassa sull’amore ce la risparmi. Non le sembra troppo?