Il salva Lega che non salva la Lega e la storia di una legge (elettorale) truffa.

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Sgombriamo subito il campo da qualsiasi equivoco su quello che sia il mio pensiero sulla questione “Salva Lega”; credo che la Lega debba impegnarsi a ricostruire la propria credibilità, in larga parte ingiustamente mutilata da una campagna diffamatoria senza precedenti, rinsaldare quel legame forte con il proprio territorio e il proprio elettorato, tornare a declinare in maniera semplice ed efficace la propria ricetta salvifica per il Nord e la Padania, che non può prescindere da un percorso che miri all’indipendenza, passando attraverso una riforma che garantisca subito una forte autonomia, fiscale innanzitutto, ma non solo. L’unica soluzione rimane quella di porre al riparo la parte più produttiva un’italia che rimanendo così com’è non ha speranze di farcela, ed ogni giorno che passa conferma questa analisi. In buona sostanza tornare a sguainare lo spadone, quello del nostro Alberto da Giussano; questa è l’unica soluzione “salva Lega”, non ne vedo altre.

In questi giorni però viene cucinato l’ennesimo bluff mediatico, l’ennesima opera di delegittimazione nei confronti della Lega; titolano i giornali di oggi che sarebbe stato raggiunto l’accordo sulla legge elettorale, e che prevederebbe, udite udite, il famoso articolo “salva Lega”. È così? Assolutamente no, un mezzo bluff appunto.

Perchè un bluff? Presto spiegato: se misuriamo il provvedimento sull’attuale livello di consenso della Lega, ovvero Politiche 2013 e sondaggi vari, scopriamo che comunque non abbiamo raggiunto il 9% in almeno tre Regioni. Viceversa, se dovessimo ritornare ai livelli che auspichiamo di consenso, quelli a noi abituali, scopriremmo che una volta superato il 9% nelle tre Regioni roccaforte, Lombardia, Veneto e Piemonte, questo starebbe a significare, molto probabilmente, che la Lega è ritornata stabilmente sopra il 4,5% nazionale, aggregando anche il consenso nelle altre regioni che stanno sotto il 9%. Insomma, il salva Lega è una mezza presa in giro, che potrà magari essere utili per altri, magari qualche lista che si presenti in piccole Regioni del Centro Sud, ma sulla Lega non ha efficacia.

Alla fine questa proposta di legge elettorale assume sempre più i lineamenti di una mezza legge truffa, tagliata su misura dei due partiti che l’hanno partorita (FI e PD), che rimangono tranquilli constatando che il terzo incomodo, il M5S, rimane una variabile sterile e incapace di incidere, visto che continua a non voler utilizzare i propri voti. L’intento è quindi quello di escludere tutti, e governare indisturbati pur avendo meno del 30% di consenso.