E’ durata il tempo di una estate la promozione per il trasporto pubblico tedesco. Da settembre si torna alle vecchie tariffe con una consapevolezza in più: i mezzi pubblici vanno pagati.
IN GERMANIA LO FANNO
Vi ricordate quando si ripeteva: “In Germania lo fanno” ? È stato il lungo tormentone che ha accompagnato il clamoroso successo, prima di piazza e poi elettorale, di Beppe Grillo. Un ritorno di fiamma dello slogan esterofilo lo abbiamo vissuto a fine primavera scorsa: il 23 maggio il Governo Federale Tedesco ha varato un biglietto unico per il trasporto a soli 9€. In Italia l’entusiasmo per la misura è salito alle stelle, con più di uno convinto che questo fosse un po’ l’uovo di Colombo: vendendo il titolo di viaggio a un prezzo così basso se ne sarebbero venduti a milioni, incassando cifre che non avrebbero generato perdite insopportabili. Pareva l’invenzione del moto perpetuo. Entusiasmo giustificato dai primi dati di vendita: 7 milioni di biglietti venduti solo in pochi giorni. Con trend in crescita nelle successive settimane.
Per molti, in Italia e in Germania, la misura inizialmente provvisoria sarebbe stata resa sicuramente permanente. Inevitabili, date le premesse, le spinte per introdurre subito in Italia questo regime rivoluzionario, copiando dall’idea tedesca.
LA REALTÀ PRESENTA IL CONTO: SALATO
La realtà, come sempre accade, arriva a bussarti alla porta e buttarti giù dal letto. Perché la verità è che Germania, un po’ come l’Italia, ha varato alcune misure per affrontare il caro carburanti: 35 centesimi di sconto sulla benzina e il biglietto unico a 9€. Gli aiuti valevano per tre mesi di tempo, dal 1 giungo al 31 agosto.
Ma adesso il Governo, a pochi giorni dalla scadenza, ha fatto sapere che non rinnoverà la misura. Illusione finita.
La polemica impazza tra le forze di maggioranza che sostengono un Governo giallo-rosso-verde, sensibile all’ambiente ma costretto a fare i conti con i limiti di bilancio, soprattutto ora che ci sarà da affrontare ben altri problemi sul fronte caro energia.
Il biglietto a 9€ tutto compreso, come prevedibile, è una misura troppo onerosa per le finanze del Governo Federale, oltre 2,5 miliardi di euro. Da noi la notizia è passata quasi sotto silenzio, rispetto all’entusiasmo e clamore di quando fu introdotto. Occorre leggere la stampa tedesca per approfondire aspetti interessanti di questa esperienza. Vi consiglio la lettura di questo articolo pubblicato su Frankfurter Allgemeine Zeitung
I REGALI PIACCIONO, MA NON POSSONO DURARE
Il successo per numero di utenti è sicuramente apprezzabile: milioni di biglietti venduti, un sensibile aumento di fruitori non abituali del trasporto pubblico nei periodi di morbida e apprezzabile anche negli orari di punta. Una indagine ha stimato che il 18% dei tedeschi ha sostituito questa estate lo spostamento in auto privata con un viaggio in treno o in bus. Non male. Un regalo, un omaggio, come prevedibile è stato apprezzato. Ma è sostenibile la misura nel lungo periodo? Pare di no, visto che non verrà confermata. Adesso la ricreazione è finita. Quando i ragazzi torneranno a scuola e i lavoratori saranno a pieno regime, si torna ai vecchi prezzi e ai vecchi titoli di viaggio. C’è un tentativo per rimodulare il biglietto a 69€, ma tutto ancora è in alto mare.
Perché l’aspetto economico, comunque pesante per le casse federali, non è l’unica criticità emersa: l’aumento dei fruitori di mezzi pubblici ha messo in tensione la rete teutonica del trasporto, perchè aumentare il numero di viaggiatori porta il sistema a livelli di tensione che poi generano disservizi, ritardi e utilizzo del personale non sostenibile nel lungo periodo. Qualcuno sostiene, con qualche ragione, che alla lunga risulterebbe inutile “regalare” i biglietti se il servizio non è di qualità e non soddisfa le esigenze di mobilità.
L’illusione è sta bella, ma è durata poco, il tempo di una estate. Con buona pace di tutti quelli che “in Germania lo fanno”: no, non lo fanno più.