Perché attaccano la Lombardia

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La Lombardia è il modello della buona amministrazione di centro destra ed è governata dalla Lega. Per qualcuno due buoni motivi per muovere guerra

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L’ultimo Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero riporta i dati del 2018. Ci racconta che sono stati ben 164.832 i cittadini italiani che, pur vivendo in altre regioni d’Italia, hanno deciso di trasferirsi in Lombardia per farsi curare. Il quotidiano sanità ci dice altro, ovvero che dall’analisi dei dati emerge che per i ricoveri per alta specialità (tumore e terapie collegate), dal sud ci si sposta quasi sempre verso il nord.
Dati oggettivi, reali, veri, non demoscopici o frutti di sondaggi. La seconda regione che cura cittadini da fuori regione è l’Emilia Romagna, molto staccata con 108.677 ricoveri. La fotografia di una sanità ospedaliera che cura i propri pazienti e addirittura ne attrae altri. E siamo convinti, con tutti i distingui del caso, che sia difficile che un cittadino percorra un viaggio di migliaia di chilometri per farsi curare male, o per andare incontro ad una sanità disastrosa.

Eppure, in queste settimane di emergenza, siamo arrivati a udire voci che addirittura chiedevano il commissariamento della gestione sanitaria di Regione Lombardia. Ma come? Fino a ieri venivate qui a farvi curare da tutta Italia, e tutto a un tratto siamo diventati il peggio del peggio? E’ possibile? Naturalmente, no.

La Lombardia è stata la prima ad essere colpita dal Covid-19. La Lombardia ha avuto un focolaio nel lodigiano, domato e tenuto sotto controllo. Poi, quasi contemporaneamente, un secondo focolaio praticamente nell’intera provincia di Bergamo. Impossibile da domare. In pochi giorni, addirittura ore, i pronto soccorso di alcune province lombarde sono impazziti: centinaia di ricoveri contemporanei. Uno vero tsunami, peggio di un terremoto. Regione Lombardia è stata lasciata letteralmente sola. Il Governo non ha istituito la zona rossa a Bergamo, come richiesto da Regione Lombardia. Conte non ha emanato un solo decreto specifico per la Lombardia, tantomeno stanziamenti straordinari. Non ha nemmeno inviato in maniera puntuale mascherine, guanti, camici o reagenti per i tamponi. Per oltre due mesi non si è fatto vedere in Lombardia, arrivando nelle zone colpite solo dopo quasi tre mesi e in piena notte.

Eppure, Regione Lombardia, seppur pagando un conto salato, ha retto l’onda, ha più che raddoppiato le terapie intensive in poche settimane, ha cercato di salvare più vite possibili.

Ma continuano ad attaccarla. Continuano a paragonarla alla Regione Veneto, che sostanzialmente ha attuato la medesima politica. Ma le due realtà non sono paragonabili. Il focolaio in Veneto si è registrato in una pesino di 3.000 anime, molto più facile da arginare. Il Veneto ha avuto qualche giorno di vantaggio, come il resto d’Italia, e i casi di contagio sono nettamente inferiori. La Lombardia ha pagato per tutti. Da sola.
Invece di ringraziarci, di correre in nostro aiuto, cosa fanno? Ci attaccano.

Ordiscono campagne mediatiche per screditare il nostro sistema. In maniera cinica, spudorata e vergognosa. Come mai? Semplice: solo un calcolo politico. Pd e Movimento 5 Stelle sono disperati, hanno un governo che traballa e imbarca in ogni momento. Credono di aver trovato, nel momento di debolezza di Regione Lombardia, a seguito dell’epidemia, l’occasione giusta per combatterci. Combattere la Lombardia per screditare il simbolo del buon governo del centro destra a trazione leghista. Non riescono a batterci con il voto democratico, sperano di cavalcare l’onda del virus. E Lombardia significa anche Lega, ovvero il perno dell’intera coalizione di centro destra.

Ma sono dei poveri illusi. La verità emergerà: chiara, limpida ed inequivocabile. La Lombardia ha agito come meglio poteva, ha reagito meglio di chiunque altro e ha dato prova di solidità. Arriverà un onda contraria che annegherà tutti i sogni di gloria di chi ci vuole morti. Siamo vivi, ci stiamo rialzando e torneremo più forti di prima.