Attacco alla Lombardia? La Caporetto del PD

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La maggioranza esce rafforzata dalla mozione di sfiducia presentata contro Gallera e la Regione. Basta speculare sulla tragedia, si va avanti a lavorare

49 contrari, 23 favorevoli e 2 astenuti. Si è conclusa con una sonora sconfitta del Partito Democratico la seduta di ieri del Consiglio Regionale della Lombardia, in cui si discuteva una mozione di sfiducia all’Assessore al Welfare Giulio Gallera e in generale alla gestione dell’emergenza Covid-19. La maggioranza è andata oltre i propri voti, raccogliendo pure l’approvazione di elementi delle minoranze. La battuta più ironica e tagliente che circolava ieri nei corridoi era questa: «sembra quasi che questa mozione l’abbia organizzata Gallera e la maggioranza». Una battuta ironica certo, che dà però la misura del clamoroso autogol in cui è incappato ieri il Partito Democratico. Un’azione politica insensata e spericolata, in cui si chiedeva la testa di assessore e assessorato solo pochi giorni dopo che l’Ufficio di Presidenza del Consiglio aveva deliberato l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta sulla gestione Covid, peraltro richiesto dallo stesso PD. La mozione di ieri, dove si voleva già arrivare a una condanna dell’operato prima dei lavori della commissione, ha smascherato le vere intenzioni del PD: alimentare una becera campagna contro la sanità lombarda, dove fine a ieri tutti correvano qui a farsi curare. Risultato? Una vera e propria caporetto, una disfatta totale. Non solo una prova di forza della maggioranza al Pirellone, ma la conferma di come Regione Lombardia abbia dimostrato di saper affrontare, spesso da sola e con un Governo latitante, la più grande pandemia della storia moderna. Persino pezzi dell’opposizione, nel segreto dell’urna, hanno con coscienza approvato l’operato di Regione. Quale manifestazione di stima migliore dell’avversario che approva il tuo lavoro?
Da oggi si va avanti, ancora più forti di prima, ad affrontare con determinazione le enormi difficoltà che si stagliano all’orizzonte. Con una certezza però: da una parte ci sono quello che penano di speculare per tornaconto politico su una tragedia, dall’altra chi si mette con il capo chino a lavorare per i propri cittadini.