Il Sindaco di Seregno ignora il Presidente Invernizzi e convoca una seconda Assemblea dei Sindaci sul piano Trenord. Un PD allo sbando si divide anche sulle istituzioni. Chi critica il piano danneggia i pendolari.
Il Partito Democratico non gode di buona salute, e questa non è una notizia. Il Partito Democratico è diviso in mille anime e cento rivoli, ma anche questa non è una notizia, dopo che la lista dei candidati alla segreteria si avvicina inesorabile alla doppia cifra. Quella che però è una notizia sbalorditiva è che in Brianza sono riusciti a fare di peggio. Hanno coinvolto le istituzioni nelle loro beghe politiche. Il Partito Democratico brianzolo, infatti, ha sdoppiato anche le istituzioni. Fino a qualche giorno fa conoscevamo un solo Presidente della Provincia, il piddino Roberto Invernizzi. E’ lui che ha radunato i sindaci qualche giorno fa, cavalcando maldestramente un tentativo di protesta rispetto al piano di Trenord. Lo ha fatto per pura convenienza propagandistica, visto che il nuovo orario invernale tocca solo l’1% dell’utenza e ha come scopo unico quello di migliorare la vita dei pendolari. Evidentemente però Invernizzi non gode di molta popolarità tra i sindaci PD, perlomeno così abbiamo scoperto venerdì. E’ saltato fuori infatti un secondo Presidente della Provincia in pectore: si tratta di Alberto Rossi, giovane rampante sindaco piddino di Seregno. E’ lui che, fregandosene del suo collega Presidente di Provincia, ha convocato la sua personale riunione dei sindaci della Brianza. Di tutti e 55 sindaci della Provincia. E per aggiungere un pizzico di ridicolo a questa commedia surreale, faccio notare che il Sindaco di Seregno convoca i colleghi sindaci presso il Comune di Lissone. Che uno si domanda: perché allora la lettera non l’ha inviata il Sindaco di Lissone? E’ evidente che lo fa Rossi perché è lui il Presidente della Provincia riconosciuto dal secondo pezzo di Partito Democratico. Un pezzo di PD che evidentemente ha voltato le spalle a Invernizzi, presidente ormai con i mesi contati. La politica è spietata, nemmeno un minimo di rispetto.
Mi domando però se questi signori del PD, tanto impegnati a speculare sul tema treni, si rendano conto che non tutti i 53 sindaci della Brianza stanno a ciondolare sulle poltrone in attesa che a uno dei tanti sindaci piddini salti in testa di convocare una riunione. Così come sarebbe bene che le tensioni e le divisioni di un partito ormai allo sbando, come il Partito Democratico, non coinvolgano le istituzioni, che invece sono di tutti.
Così come sarebbe cosa buona e giusta che si smetta di raccontare un sacco di balle e storie ai tanti cittadini pendolari. Con quale incoscienza i sindaci criticano questo piano di Trenord che è l’unica soluzione che può portare sollievo a breve ai pendolari? Con quale coraggio stanno battendosi per mantenere una fitta frequenza oraria nei giorni festivi condannando così a continui disagi chi il treno lo prende ogni giorno per recarsi al lavoro? Si rendono conto, il Sindaco di Seregno e di Lissone, che quando i pendolari lo scopriranno correranno con i forconi sotto i loro palazzi comunali?
Smettiamola di fare inutile propaganda, perché ci sono momenti in cui la polemica politica deve passare in secondo piano. E lo affermo io che non mi sottraggo mai alla polemica, ma fino a quando non si mette a repentaglio la vita dei nostri cittadini. L’ho dimostrato questa estate, quando avrei potuto accodarmi al coro polemico di chi incolpava Invernizzi per i ponti non sicuri e chiedeva l’immediata chiusura della Milano – Meda. Non ho esitato a schierarmi al fianco del Presidente, anche se del PD, e scongiurare la chiusura inutile (come si è poi scoperto) della superstrada. Spiace che oggi, a pochi mesi, sia lo stesso Invernizzi a strepitare contro il piano invernale Trenord, quando bisognerebbe difenderlo e invocarlo per portare sollievo ai tanti utenti che da troppo tempo stanno subendo immani disagi.
Si rendano conto i Sindaci che stanno difendendo le corse domenicali e treni che trasportano 30 passeggeri, quando ci sono decine di migliaia di brianzoli pendolari che con la loro azione rischiano di essere condannati ad altri due anni di disagi. Basta, finiamola qui. Per carità. E il Sindaco di Seregno impari a fare il sindaco, che forse sarebbe anche ora.