Afol Monza Brianza ha assunto numerosi insegnanti a 18 ore a tempo determinato, oggi molti di questi vantano cospicui monte ore non pagati e ora i contratti scadono e questi soldi rischiano di andare persi
Afol Monza Brianza è un’azienda speciale della Provincia di Monza e Brianza, svolge attività nel campo dell’orientamento, inserimento, mantenimento e formazione al lavoro. Ed è proprio nel settore della formazione, uno dei pilastri di Afol, con i suoi ottimi CFP (Centri Formazione Professionale), che mi segnalano che qualcosa, forse, non va. Perlomeno nella gestione dei docenti. Vi racconto la situazione che mi è stata segnalata da alcuni di loro, che naturalmente hanno timore ad uscire allo scoperto, anche e soprattutto per la precarietà delle loro situazioni lavorative, essendo tutti con in mano un contratto determinato a scadenza.
CONTRATTI PART TIME MA LAVORO QUASI FULL TIME?
Negli ultimi anni Afol ha selezionato ed assunto, attraverso concorsi normalmente per titoli ed esami, un numero sempre più crescente di docenti con contratti a termine e part time. Nella maggioranza dei casi questi contratti prevedono un monte settimanale di 18 ore lavorate, in luogo delle normali 36 ore del comparto pubblico. Questo limite orario era chiaro ed evidente al personale assunto, tanto che veniva esplicitato in tutte le fasi del concorso, e naturalmente ribadito in fase contrattuale. A quanto mi risulta, però, in molti casi questo limite orario delle 18 ore viene sforato già nella normale programmazione delle ore frontali di lavoro, quelle assegnate in programmazione ad ogni docente. È evidente che se un contratto prevede che il dipendente lavori per 18 ore settimanali, ma poi vengono assegnate solo di ore di insegnamento già più di quelle 18 ore, qualcosa non quadra. Se poi ci si aggiunge pure il lavoro che sta dietro alla mera attività di insegnamento nelle aule, i conti facilmente sballano.
EMERGENZA DIVENTATA CRONICA
I docenti, che intuirono subito l’anomalia, fecero immediatamente presente questa criticità. Parliamo al passato, perché questa situazione, che qualcuno si ostina a chiamare «emergenziale», dura ormai da quasi due anni. Inizialmente i dipendenti sono stati rassicurati, qualcuno aveva infatti promesso che le ore in «eccesso» sarebbero state poi recuperate durante l’anno, magari in quei periodi in cui l’impegno orario settimanale sarebbe stato inferiore.
È avvenuto così? No, o comunque è avvenuto solo in minima parte. Oggi ci sono lavoratori, docenti di Afol, che hanno accumulato un consistente monte ore non pagato, per alcuni quantificabili in un paio di mensilità di stipendio. Mica poca roba.
OLTRE IL DANNO, LA BEFFA. PERDERANNO I SOLDI?
Capisco che magari i dipendenti della Pubblica Amministrazione non godano di ottima popolarità, io stesso sono spesso severo con il comparto pubblico, ma qui non si tratta di lazzaroni che si lamentano per il troppo lavoro. Tutt’altro. Qui ci sono donne e uomini che hanno accettato quel contratto, part time e a tempo determinato, perchè quello veniva proposta. Stiamo parlando di gente che ha effettuato volentieri una prestazione lavorativa, con la speranza però di essere retribuito per quel lavoro. E qui viene il bello. Perché ora il rischio, come spesso accade in questa sgangherata Italia, è che oltre al danno arrivi pure la beffa. Essendo i contratti a termine, quindi prossimi alla scadenza, questi cesseranno e con loro cesserà la possibilità che quelle ore vengano «recuperate» in futuro, rischiando così addirittura di non essere retribuiti per delle ore già lavorate.
INTERROGAZIONE/INTERPELLANZA IN PROVINCIA
Per questo motivo ho protocollato oggi una interrogazione/interpellanza, in cui oltre a denunciare questa situazione all’interno del Consiglio provinciale, chiedo subito conto al Presidente della Provincia di quale azioni intende mettere in campo per risolvere questa complicata situazione.
La Provincia non può permettere che la propria Azienda Speciale, per di più operante nel settore del lavoro, agisca con metodi quantomeno discutibili, e proprio nella gestione dei rapporti nel mondo del lavoro, cioè la missione dell’Agenzia per la Formazione e l’Orientamento al Lavoro.
La situazione va sanata il prima possibile e questi lavoratori devono essere pagati, non è accettabile che del persone pubblico lavori senza essere retribuito. Ci sarà poi da valutare ulteriori profili della vicenda, magari rispetto alle eventuali responsabilità contabili, motivo per cui nei prossimi giorni si valuterà una eventuale segnalazione alla Corte dei Conti.
Qui trovate il testo dell’interrogazione.