Domenica mattina in piazza a Lazzate la Lega regalerà le bandiere della Lombardia. I cittadini che la ritireranno dovranno impegnarsi ad esporla su finestre e balconi
Lunedì 29 maggio si festeggerà la festa della nostra Lombardia. La santa Lombardia che da anni trascina faticosamente il carrozzone dell’intera Italia. La ricorrenza non cade in una data a caso, perché fu il 29 maggio del 1176 che le truppe della Lega Lombarda sconfissero il grande e potente esercito del Barbarossa, proprio nella celebrata battaglia di Legnano. E questo 2017 segnerà un importante passo del lungo cammino verso la libertà del popolo lombardo. Il prossimo 22 ottobre si svolgerà il primo referendumdella storia per rivendicare più autonomia per la Lombardia. Un appuntamento in cui tutti i lombardi, fin da ora, devono sentirsi mobilitati, con lo spadone puntato contro quella Roma ladrona che da più di un secolo e mezzo ci sfrutta, ci deride, ci umilia e ci impedisce di essere grandi come meriteremmo.
REGALEREMO BANDIERE DA ESPORRE SU FINESTRE E BALCONI
È per questo motivo che la sezione Lega Nord di Lazzate, guidata dal nostro segretario Valentino Monti, ha avuto una bella idea. Domenica 28 maggio, per tutta la mattinata, sarà attivo un banchetto nella centralissima Piazza Giovanni XXIII di Lazzate, in cui verranno distribuite gratuitamente le bandiere della Lombardia. Noi militanti di Lazzate, autotassandoci, abbiamo deciso di donare ai nostri concittadini il vessillo verde con la Rosa Camuna, simbolo della nostra Lombardia. La bandiera è regalata da noi, ma chi la ritirerà dovrà accettare un piccolo impegno. Quale? Semplicemente quello di esporre la bandiera lunedì 29 maggio dalle proprie finestre e dai propri balconi, cercando di onorare al meglio la festa della Lombardia. Un gesto simbolico, che dovrà però rappresentare un primo piccolo segnale rispetto all’appuntamento referendario del prossimo 22 ottobre: tutti uniti per la Lombardia, votare SI perché finalmente si possa conquistare la nostra libertà e trattenere parte di quei 54 miliardi di residuo fiscale, quello che Roma ci rapina ogni anno. Meno tasse, più imprese, più lavoro e più servizi di qualità.