Spaccio nel parco: ridicoli i sindaci contro Famiglia Cristiana

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Mentre spacciatori e delinquenti tengono ostaggio un pezzo di Parco Groane, c’è qualcuno che si preoccupa di criticare “Famiglia Cristiana”. Noi chiediamo l’esercito, subito.

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C’è quel vecchio proverbio che recita: «Quando il dito indica la luna lo stolto guarda il dito». Parliamo di alcuni sindaci, capitanati dal Presidente del Parco Groane, che sono partiti lancia in resta contro Famiglia Cristiana, storica testata del mondo cattolico, firmando una strampalata lettera. La colpa? Aver pubblicato un ottimo reportage a firma di Eugenio Arcidiacono, in cui si racconta quello che ormai è diventato un vero e proprio supermarket della droga, proprio in Brianza. E la questione non si limita al disagio causato dai delinquenti che pascolano in una porzione del nostro polmone verde, c’è pure una vera e propria invasione di balordi e tossici nella vicina stazione ferroviaria, trasformando la tratta Saronno-Seregno in un’ambientazione che ricorda Arancia Meccanica. Una vergogna, con i nostri giovani impauriti e spaventati, quotidianamente ostaggio di questi malviventi.

I GIORNALISTI FANNO IL LORO MESTIERE

A fronte di tutto questo, incredibilmente, presidente e sindaci se la prendono con il giornalista, reo di non aver ricordato le passeggiatine e manifestazioni varie che il Parco organizza. Tutte iniziative utili e lodevoli, per carità, ma cosa c’entrano? Perché il cronista ha il compito di raccontare ciò che vede, non di indorare la pillola. Quello semmai è il mestiere dell’addetto stampa. Che è un altro mestiere, anche se ormai si tende a confonderli e a sovrapporli.

Insomma, una reazione ridicola, che dà però la misura di quale sia lo spessore e quali le priorità per alcuni amministratori di sinistra delle Groane. L’importante è fare bella figura, nascondere la polvere sotto il tappeto e magari intimidire la stampa che «osa» raccontarci la realtà. Perché gli spacciatori non se li è inventati il giornalista, come le siringhe e i molestatori in stazione. Si è limitato ad annotare, documentare e fotografare. Ha fatto il suo mestiere. Evidentemente questo, per alcuni, è un buon motivo per finire sul banco degli imputati.

BEPPE SALA CHIEDE L’ESERCITO, QUI SI PERDE TEMPO

È però allarmante che tutta questa polemica, senza senso, scoppi proprio mentre persino il sindaco Beppe Sala, travolto dagli eventi, ha finalmente capito che per risolvere le emergenze servono azioni straordinarie. Così si inquadra la richiesta al governo di schierare l’esercito nelle strade della metropoli meneghina.

E mentre Sala chiede l’esercito, i sindaci di sinistra redarguiscono Famiglia Cristiana per un pezzo di un mese e mezzo fa. Niente male.

Il problema è che l’emergenza rimane e qui ci sarebbe da raccontare l’inadeguatezza di una Prefettura, proprio quella di Monza. Da mesi continua a convocare affollati tavoli per discutere della questione. Tanto affollati, quanto inutili. Ad alcuni di questi mi è capitato di parteciparvi. Il mio fegato non ringrazia: tanti «bla, bla, bla», parecchie buone intenzioni, tante belle idee, zero sostanza. Tutto finisce quando si inizia a parlare delle risorse, necessarie per attivare una risposta a questa emergenza, che deve per forza essere straordinaria. Nessuno lì dentro si rende davvero conto delle dimensioni del problema, del disagio che i cittadini vivono. Nell’ultima riunione, al lamentarsi di un amministratore che riportava un recente episodio, un concittadino vittima di un’aggressione per rubargli l’iPod mentre stava correndo nel parco, dal «tavolo» si è alzata questa risposta:

«Eh! Va bene, ma queste cose succedono pure in Porta Romana».

Ma che significa? Secondo questi signori, per pietà non vado oltre nei titoli, dovremmo abituarci alla delinquenza? Come fosse una cosa normale? Farci il callo? Assurdo.

LO STATO NON HA SOLDI, TRANNE QUANDO SI PARLA DI PROFUGHI

In questi incontri la Prefettura, candidamente, ci comunica puntualmente che soldi lo Stato non ne ha da mettere a disposizione, anzi, chiede ai comuni di sforzarsi per mettere in campo risorse proprie. I comuni dovrebbero risolvere la questione, avete capito? Dopo che lo Stato ha devastato i bilanci delle autonomie, ha pure l’ardire di chiedere che lo si sostituisca nelle sue competenze, visto che allo Stato competerebbe la garanzia della sicurezza e dell’ordine pubblico. Robe da matti, roba da repubblica delle banane. Ma allora che ci sta a fare la Prefettura? Probabilmente nulla, come del resto noi sosteniamo da tempo. Poi puntualmente mi capita di far notare, con palese irritazione di molti sinistri presenti, che per altre emergenze, leggasi profughi, stranamente lo Stato e la Prefettura trovano sempre contanti freschi per milioni di euro. Com’è sta storia, si domanda la casalinga di Voghera? Per la nostra sicurezza non c’è un quattrino, per coccolare gente che arriva infrangendo le nostre leggi troviamo palate di milioni? Qualcosa non funziona. Vi pare?

ESERCITO O VIGILANZA PRIVATA LA SOLUZIONE

Una soluzione va però ricercata e non sarebbe nemmeno troppo complicata, se solo in via Prina non fossero bravi solo a fare delle grandi chiacchiere inconcludenti. Il problema si risolve da un lato con un maggior presidio su tutta l’area interessata, dall’altro continuando il lavoro di controllo e indagine che già svolgono bene le forze dell’ordine, Carabinieri in testa.

Naturalmente, data la complessità ed estensione dell’area, unitamente alle ristrette forze a disposizione, è necessario l’arrivo di «rinforzi» per presidiare il territorio e ripristinare la sicurezza per i cittadini.

La Prefettura dovrebbe concentrarsi quindi su questo, richiedendo il supporto dell’esercito per i pattugliamenti, così come il Sindaco Dante Cattaneo chiede inutilmente da mesi e mesi. Unitamente a questo, si potrebbe pensare di attivare contratti con vigilanti privati. I soldi ci sono, si potrebbero per esempio trovare restringendo i fondi dorati che oggi sono indirizzati solo all’accoglienza dei profughi, così generosi da generare cospicui avanzi di gestione nei bilanci degli attori coinvolti, come da loro stesso candidamente ammesso.

Cosa aspettiamo dunque? Il morto, come sempre?

DOMANI PRESENTERÒ INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO PROVINCIALE

Domani, in occasione di una seduta straordinaria del Consiglio Provinciale, presenterò un’interrogazione al fine di conoscere la posizione del Presidente della Provincia, a cui chiederò di stigmatizzare l’iniziativa del Presidente del Parco, sperando che lui stesso non abbia firmato la lettera. Sarà poi una buona occasione per chiedere di avanzare formale richiesta che venga schierato l’esercito contro gli spacciatori.

 

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