Appello a Carlo Edoardo Valli per difendere gli ultimi scampoli della nostra Brianza
Carlo Edoardo Valli è stato uno dei protagonisti indiscussi della storia più recente della Brianza, gli anni del protagonismo e dell’orgoglio brianteo, coronato infine dal sogno di una provincia tutta nostra. Lui sta a pieno titolo tra i padri fondatori della nostra provincia; da Presidente del comitato promotore della Provincia di Monza Brianza, insieme a Luigi Moretti e con Cesarino Monti hanno superato inganni, trabocchetti e ostacoli fino all’ultimo miglio, fino all’ultima votazione.
Valli entra nella storia della Brianza anche come industriale di successo, per aver guidato la locale Confindustria per dodici lunghi anni, e poi il difficile ma prestigioso compito di plasmare e dare vita alla nuova Camera di Commercio di Monza e Brianza. E se non bastasse, ci mettiamo pure l’esperienza in Sias, a tentar di salvare l’emblema di una città e di un territorio intero: l’Autodromo Nazionale di Monza.
Ora in tanti ci domandiamo: Carlo, ma dove sei finito? Mi rivolgo direttamente a te. Abbiamo una provincia umiliata ogni giorno di più, la Confindustria trasferita a Milano e ora pare che dobbiamo rinunciare pure alla nostra Camera di Commercio? Anzi, la tua Camera di Commercio, quella che hai sapientemente creato e guidato in questi anni. Tu sai meglio di altri come la Camera di Monza sia nata, forse unica tra le tante, con la spending review incorporata: l’hai voluta snella, leggera ed efficiente. L’ente a servizio delle nostre 90.000 imprese (un record, se pensiamo ai nostri 850.000 abitanti), capace di accompagnare piccoli e grandi imprenditori verso le sfide, sempre più difficili, che erano chiamati ad affrontare. Non solo. Camera di Commercio significa anche servizi erogati: dai più banali, come certificati e denunce, ai più complessi: come seminari, aggiornamenti, convegni e corsi di formazione. Senza dimenticare la promozione, anche turistica. Non è solo una questione di vicinanza fisica di uno sportello, esigenza superata dall’era digitale incombente, piuttosto di servizi studiati su misura per le nostre imprese. Non per altre. Perché noi siamo diversi da Milano, a cui rivolgiamo comunque lo sguardo, e questa diversità è quella che tu hai sempre rivendicato.
Noi la Brianza, piccola Baviera nel mezzo della Pianura Padana, possiamo forse accettare che a Roma, dal chiuso dell’ufficio di qualche grigio burocrate, possano considerarci alla stregua di tutti gli altri? Infilarci nel calderone di un presunto spreco che non c’è, di una presunta inutilità che non ci possono raccontare. E nel farlo ci impone tagli, riduzioni e accorpamenti pensati tale e quali per tutti. Una sforbiciata lineare, tipicamente italiana, figlia della codardia di chi non riesce (anzi, non vuole) discernere tra chi il taglio se lo merita e chi invece ha già efficientato da tempo la sua organizzazione.
Caro Valli, se ci sei batti un colpo. Basta temporeggiare. Fallo per la tua Camera, ma soprattutto per la tua Brianza. Proviamoci ancora a vincere, troppo silenzio è passato.